Il V SoNna Huesca programma artisti emergenti provenienti da Europa, Africa e America

Il V SoNna Huesca programma artisti emergenti provenienti da Europa, Africa e America
Il V SoNna Huesca programma artisti emergenti provenienti da Europa, Africa e America

Quasi un terzo degli artisti programmati al V Festival Suoni della Natura (SoNna) Huesca provengono da oltre i nostri confini. Dal Mediterraneo provengono Daniela Pess (Italia), Ana Lua Caiano (Portogallo), Aïta mon amour (Marocco) e Matthieu Saglio Quartet (Francia). Dall’altra parte dell’Oceano, Soema Montenegro (Argentina), Caribefunk (Colombia) e Anna Trea (Brasile). E dal Sahel africano, il Trío da Kali (Mali). Il Consiglio provinciale di Huesca ha sottolineato che si tratta di “proposte squisite e poco conosciute nel nostro Paese”, con alcune eccezioni. I paesaggi sonori che la loro musica evoca li trasportano mentalmente in quelle terre perché la loro musica emana direttamente dai loro paesaggi e vengono a SoNna Huesca “per incontrare i nostri”. Dopo il weekend di apertura del 29 e 30 giugno, dal marcato accento galiziano, il primo sabato di luglio, la cittadina di Cardiel (Fraga), antica location delle riprese degli Spaggetti Western, accoglierà l’argentina Soema Montenegro, che troverà in Bajo Cinca un pezzo della tua Patagonia. Da Buenos Aires, Soema mescola i suoni e le immagini della giungla, del deserto e delle montagne con la sua poesia originale. Ricercatrice della voce latinoamericana, Soema Montenegro recupera e insegna la voce ancestrale e indigena; il canto risonante, nativo e urbano, che emana dal paesaggio. Viene spesso definita una poetessa-sciamana. Sempre dall’altra parte dell’Atlantico provengono i noti colombiani di El Caribefunk, che hanno già visitato le terre aragonesi nel loro giro del mondo e che in questa occasione visiteranno l’imponente salina navale domenica 14 luglio. Nomadic Troubadours of the Caribbean, questa band colombiana ha avuto una carriera musicale di undici anni con cinque album in studio e una nomination ai Latin Grammy 2020. Il loro progetto cerca di catturare lo spirito dei ritmi dei Grandi Caraibi, con un suono simile al funk e la consapevolezza delle sue origini africane. Funk-cho Salas – etnomusicologo – e Andrés Mordecai ci invitano a viaggiare dalla loro nativa Cartagena de Indias a Cuba, Porto Rico, Martinica, San Andrés e Guadalupa. I mezzi di trasporto sono il funk, il bullerengue, la cumbia e il porro, il konpa haitiano e perfino il soukous africano; gli ingredienti che, dicono, ha il meticcio colombiano. ANNA TREA E DANIELA PESS Per il prossimo artista internazionale bisognerà aspettare il primo fine settimana di agosto, che avrà una doppia consegna. Sabato 3, Anna Tréa giocherà nei Llanos de Planduviar (Broto) e domenica 4 l’italiana Daniela Pess lo farà sul sentiero El Cornato a Pineta (Bielsa). Cantante, polistrumentista, compositrice e arrangiatrice con forti influenze della musica baiana nel suo DNA, la brasiliana con sede in Catalogna Anna Tréa combina la sua voce ariosa con il suono ritmato della sua chitarra per creare il suo stile. Il suo linguaggio del corpo, risultato dei suoi anni di danza, teatro e body percussion, completa la musicalità di un repertorio che mescola ritmi brasiliani con ritmi di altri mondi come il folk, il groove, il flamenco o i ritmi africani. Anna Tréa è nota per aver partecipato al programma Antena 3 “La Voz” nel 2023, dove ha affascinato allenatori e pubblico. Da parte sua, Daniela Pess (Sardegna, Italia) offrirà il giorno successivo un concerto mattutino nei boschi della Valle Pineta, dove la sua voce acquisterà una forza speciale. Daniela Pess scava in una dimensione unica del linguaggio per definire un nuovo archetipo musicale. Enigmatico come un oracolo, ci trasporta attraverso un rito iniziatico, avvicinandoci al fascino e ai luoghi magici della musica. I suoi temi si sviluppano come flussi sonori più che come canti e sembrano richiamare la musica di una cerimonia svoltasi in un futuro remoto e allucinato. Una musica familiare nelle linee melodiche vocali che affonda le sue radici nella tradizione sarda, da cui trae origine. MUSICA ANCESTRALE AFRICANA Il 9 agosto sarà la volta di Aïta mon amour, il trio marocchino che si esibirà all’eremo di San Medardo de Benabarre. Il suo progetto musicale ruota attorno all’arte di Aïta, la musica delle Chikhates, cantanti e guaritrici di una tradizione marocchina che risale al XII secolo. Aïta mon amour è il nome della nuova creazione di Widad Miama, in collaborazione con Khalil Epi, in cui salvano questa antica poesia dall’oblio per farla risuonare nell’era contemporanea e digitale. Fedele allo spirito e alla forza delle sue origini, Aïta mon amour è un impegno forte e commovente, un viaggio nella storia di quelle donne che Widad ha saputo incarnare. Lei è la degna erede, l’ultima generazione di Chikhate. Senza lasciare le terre africane, il Trio da Kali visiterà la Cantina Laus della DO Somontano il 17 agosto. Il Trio da Kali è un gruppo di eccezionali musicisti della cultura Mandinka del Mali meridionale che provengono da un illustre lignaggio dei griot, quei bardi, poeti custodi della tradizione orale dell’Africa occidentale. Fodé Lassaa Diabaté, Hawa Kassé Mady Diabaté, una delle voci più belle del Mali e Mamadou Kouyaté portano la fiaccola della tradizione griot, alla quale contribuiscono con stili esecutivi contemporanei. Il Trio Da Kali ci svela le radici di questa musica, una delle più raffinate e sublimi del continente africano, e recupera un repertorio dimenticato o trascurato che è stato loro lasciato in eredità dai loro antenati. Quelli del Mali ci rivelano la sorprendente ricchezza del libro dei canti mandinka, che è sopravvissuto al passare del tempo per secoli. FRANCIA E PORTOGALLO Per chiudere il programma del mese di agosto, sabato 31 il Matthieu Saglio Quartet suonerà alla Finca Valonga di Belver de Cinca. Il francese residente a Valencia, Matthieu Saglio, è uno dei violoncellisti più interessanti della sua generazione. Di formazione classica, è stato un precursore dell’introduzione del violoncello nel flamenco con il gruppo Jerez-Texas. Il gruppo che si presenta alla SoNna Huesca è il Matthieu Saglio Quartet, nel quale sarà accompagnato dai francesi Christian Belhomme -pianoforte e tastiere– e Léo Ullmann -violino– e dal valenciano David Gadea -percussioni–. I primi due hanno partecipato con Saglio al suo ultimo lavoro, Voices (2023), una selezione di composizioni che mescolano jazz, classica, flamenco e world music, che arriva dopo l’acclamato El Camino de los vientos (2020), con oltre 8 milioni di copie vendute. ascolta su Spotify. Infine, domenica 1 settembre, SoNna Huesca accoglie la portoghese Ana Lua Caiano, esploratrice della fusione tra musica tradizionale portoghese ed elettronica, nel parco dell’eremo di San Bartolomé de Altorricón. Il compositore crea melodie che rimandano alla tradizione con cori, armonie e canoni, a cui si fondono sintetizzatori e ritmi e suoni presi dalla vita di tutti i giorni in un formato “one woman show”. Ana Lua Caiano intreccia pezzi delicati con fili antichi e contemporanei. Composizioni complesse incrociate con loop e ritmi che incorpora per creare spazi per la sua voce.

 
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