Il nuovo film di Yorgos Lanthimos domina le anteprime della settimana in Aragona

Il primo venerdì dell’estate 2024 porta titoli interessanti nel cartellone aragonese. Oltre al ritorno in Occidente di Kevin Costner con ‘Horizon’ o alla commedia spagnola ricca di drammaticità ‘House on Fire’, la grande attrazione per gli spettatori è il nuovo film di Yorgos Lanthimos, ‘Tipi di gentilezza’, sempre con Emma Stone.

“Tipi di gentilezza”

Ripete parte del cast – ci sono Emma Stone, Willem Dafoe e Margaret Qualley – di ‘Poor Things’, ma in ‘Kinds of Kindness’ si intravede a malapena il magnetismo del suo film precedente. Al contrario, il film, che arriva questo venerdì nelle sale con il titolo in inglese (qualcosa come ‘Types of Kindness’ o ‘Types of Kindness’), riunisce tre diverse favole che, da coordinate diverse e sempre con un delizioso tocco tra il fantastico e il surreale, Affrontano questioni come le relazioni tossiche, il controllo o la sottomissione, attraverso una galleria di personaggi unidimensionali, che si collegano alla crudeltà e al sarcasmo che trasuda gran parte del lavoro del sovversivo regista greco. Non invano Lanthimos collabora ancora una volta alla stesura della sceneggiatura con Efthimis Filippou, con il quale ha già lavorato su titoli come ‘Canino’ (2009), ‘Alps’ (2011), ‘Lobster’ (2015) o ‘The Sacrifice di un cervo sacro’ (2017).

Con una durata totale di 2 ore e 44 minuti, come in ogni antologia, ogni storia ha i suoi punti di forza e di debolezza, la più completa delle quali è la prima, intitolata ‘The Death of RFM’. RFM sono le iniziali, appunto, di un personaggio del tutto secondario che funge da àncora per l’intero set, poiché è l’unico che appare nelle tre storie, nonostante i diversi personaggi che le affollano siano interpretati da stesso gruppo di attori e attrici. Questo primo episodio descrive un rapporto di autorità, controllo e sottomissione angosciante e impossibile tra Raymond (Willem Dafoe), il proprietario di un’impresa di costruzioni, e Richard (Jesse Plemons), uno degli architetti a lui affidati.

Ben presto lo spettatore capirà che si va ben oltre ciò che è strettamente lavorativo. Richard mangia, beve, scopa e si comporta proprio come Raymond chiede, e una risata scomoda prende il sopravvento sullo spettatore, che non riesce a credere a ciò che sta accadendo sullo schermo. Ma la corda si tende quando Richard, che desidera riprendere il controllo della sua vita, si rifiuta di eseguire l’ultima imposizione del suo capo. È allora che il maestro consegna la lettera della libertà al discepolo ed egli, senza maniglie, è perduto. Le cose diventeranno ancora più interessanti quando, già fuori di testa, incontra Rita (Emma Stone), una giovane donna che sembra disposta a seguire le istruzioni di Raymond fino alle conseguenze ultime. È un episodio scomodo, teso e terrificante, con Dafoe e Plemons eccezionali, e un retrogusto sicuramente amaro.

Il secondo, “RFM sta volando”, sembra avere più problemi di ritmo. In esso Dafoe interpreta il padre di Liz (Stone), una giovane donna scomparsa mentre lavorava sulla sua barca, con i suoi colleghi biologhi. Suo marito Daniel (Plemons) è un agente di polizia che da allora non è più stato lo stesso. Tutto gli ricorda lei e tratta anche i sospettati con la cura e l’affetto con cui ha trattato Liz. A cena con un’altra coppia di amici, insiste affinché guardino insieme un video per ricordarla, in una delle battute più sfrenate e divertenti di una storia che cambia con il ritorno della moglie e la trama si avvicina a un classico come ‘L’invasione dei ultracorpi». La sua bontà, amore e gentilezza si scontrano frontalmente con le sue delusioni.

Questo trittico si conclude con l’episodio “RFM mangia un panino”. In questa occasione, Plemons e Stone interpretano Andrew ed Emily, una coppia senza legami affettivi che, dall’interno di una setta guidata da Omi (Dafoe) e Aka (Hong Chau), Dedica i suoi sforzi alla ricerca di una donna capace di resuscitare i morti. Solo il ricordo quasi costante della sua vita familiare passata – l’abbandono del marito e della figlia – impedirà a Emily di raggiungere tutti i suoi obiettivi. È un capitolo interessante, con un finale di puro godimento, dopo l’ossessione quasi malsana che ha mostrato il suo protagonista, ma a quel punto lo spettatore potrebbe già essere sconfitto.

In breve, ‘Kinds of kindness’ è un insieme piuttosto irregolare che non va oltre un aneddoto nell’altrimenti interessante carriera del regista.

‘Orizzonte’

Kevin Costner ha rivelato a Cannes di aver ipotecato le sue quattro case per finanziare ‘Horizon’, cronaca sulla conquista del West americano divisa in quattro puntate – il primo è in uscita in questi giorni – e che ha diretto, co-scritto e interpretato al fianco di Sienna Miller.

Costner torna a dirigere per la prima volta da “Open Range” (2003) e rivisita l’America di ‘Balla coi lupi’, il suo successo al botteghino e debutto alla regia nel 1990. Il secondo episodio sarà presentato in anteprima ad agosto.

“Casa in fiamme”

Il regista Dani de la Orden esplora le contraddizioni di “una famiglia che non sa amarsi” nel suo film “Casa en llamas”, una commedia drammatica d’insieme con Emma Vilarasau, Enric Auquer, Macarena García e Alberto San Juan nel suo cast, tra gli altri.

Vilarasau è la matriarca di una famiglia borghese dispersa da tempo, Ma si incontrano per un’occasione speciale nella casa estiva di Cadaqués (Girona), dove emergeranno tensioni e segreti di ogni genere.

‘Detective Conan’

Diretto da Yuzuru Tachikawa, è basato ‘Detective Conan: Million Dollar Pentagram’ una delle storie della popolare serie manga di Gosho Aoyama ed è stato il film di maggior incasso nell’anno della sua uscita in Giappone.

Il detective più famoso del Giappone si ritrova ad affrontare un nuovo caso quando si verifica un’enorme esplosione durante un’affollata fiera tenutasi in un nuovo complesso turistico a Tokyo.

“Shayda”

Con Cate Blanchett come produttrice e Zar Amir Ebrahimi come protagonista, ‘Shayda’ È il film d’esordio dell’iraniana Noora Niasari e si basa sulle sue esperienze infantili.

Il film, vincitore del Premio del Pubblico al Sundance Festival, racconta la storia di una donna rifugiata iraniana in un rifugio per donne maltrattate in Australia, con la figlia Mona, 6 anni, dopo essere fuggita dal marito e aver chiesto il divorzio.

 
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