Buon viaggio con Emma Stone nella mente tormentata di Lanthimos

Buon viaggio con Emma Stone nella mente tormentata di Lanthimos
Buon viaggio con Emma Stone nella mente tormentata di Lanthimos

La carriera del greco Yorgos Lanthimos non potrebbe essere più rappresentativo di i meandri inediti attraverso i quali si muove oggi il cinema d’autore. L’ateniese è passato dal teatro sperimentale al cinema commerciale, co-dirigendo una commedia di successo; già solo, Kinetta (2005) e, soprattutto, Canino (2009) lo ha portato alla ribalta nel circuito dei festival internazionali; e, meno di un decennio dopo, Il preferito (2018) e povere creature (2023) lo hanno incorporato all’aristocrazia autoriale di Hollywood.

Lanthimos è al culmine della sua carriera in cui ritorna alla collaborazione con il suo vecchio amico Efthimis Filippou (coautore di Canino E Il sacrificio di un cervo sacropassando per Alpi E Aragosta) presagiva una sorta di ritorno alle radici contorte che ha alimentato quei primi film. E questa è l’ovvia intenzione di Tipi di gentilezza, nonostante la compiacenza della trama, la standardizzazione della messa in scena e un certo addomesticamento del tono Sabotano lo scopo.

Siamo prima tre storie indipendenti che condividono la maggior parte delle loro star che interpretano ruoli diversi: Emma Stone, Jesse Plemons, Margaret Qualley, Willem Dafoe… Tutti sfruttano l’occasione in modo squisito, soprattutto Plemons che porta il peso delle prime due storie e Stone quello della terza, anche se meno filtrato rispetto ad altre volte dalla caratteristica direzione degli attori di Lanthimos.

Sembra che qui sia il regista greco ha lasciato che gli artisti si dedicassero a se stessi, con cui si perde quella stranezza in più data dalle dizioni monotone e dai gesti meccanici con cui ha domato i vizi della naturalezza attoriale hollywoodiana (penso molto a Nicole Kidman e Colin Farrell in Il sacrificio di un cervo sacro). Ne è rimasto ben poco, lasciando la colonna sonora (nuova collaborazione con Maglia Fendrix, meno sorprendente che in povere creature) solo in missione per mettere a dura prova l’atmosfera.

Rapporti di potere folli, manie di persecuzione, furto d’identità, cannibalismo, sesso esplicito, sette, stupri, resurrezione di cadaveri… Dal testo, il film sembra sforzarsi di stupire i nuovi arrivati ​​al club Lanthimos con battute colorite, ignari del fatto che vengono servite idee raschiate dal fondo del barile, con il sapore delle sottotrame scartate in un romanzo di Chuck Palahniuk e meno incoscienza di qualsiasi schizzo di Tim Robinson.

Ogni storia di questo trittico avrebbe potuto essere sviluppata più approfonditamente in un lungometraggio, Invece di essere spedito mezzo cotto, capricciosamente e irregolarmente. Forse un segno dei tempi dell’audiovisivo, dove prima di ogni terreno solido è preferibile la stimolazione immediata delle microdosi. E su quel campo di battaglia, dove combatti contro gif e clip TikTok, non c’è offensiva migliore di intrufolati gratuitamente in un ballo imbarazzante di Emma Stone. Non ha bisogno di contesto o giustificazione. Questo è di per sé un atto di gentilezza.

SCHEDA DATI

“Tipi di gentilezza”



  • Direttore:

    Yorgos Lanthimos


  • Genere:

    Dramma


  • Paese:

    Irlanda


  • Sinossi:

    Favola che racconta tre storie: quella di un uomo intrappolato che cerca di prendere il controllo della sua vita; quella di un poliziotto terrorizzato perché la moglie, scomparsa, ritorna e sembra un’altra persona; e quello di una donna determinata a trovare qualcuno con un dono speciale destinato a diventare un leader spirituale.

  • Sceneggiatura: Efthymis Filippou, Yorgos Lanthimos

    Distribuzione: Emma Stone, Jesse Plemons, Willem Dafoe, Margaret Qualley

    Durata: 165 minuti

    Verdetto: Cerca di impressionare i nuovi arrivati ​​​​nel club Lanthimos.

    Distributore: disney

    Prima: 28/06/2024

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