Sabato scorso sono riprese le ostilità tra l’esercito sudanese e le cosiddette Forze di Supporto Rapido (RSF) a El Fasher, capitale del Nord Darfur e centro storico della regione.
Le fonti indicano che dopo due giorni di relativa calma, le ostilità sono riprese anche con l’impiego dell’aviazione da parte dell’Esercito, e le vittime degli scontri nelle ultime tre settimane sono stimate in oltre 150.
Allo stesso modo, decine di migliaia di persone sono fuggite per mettersi in salvo dall’Esercito, fedele al Sovrano Consiglio di Transizione, e quindi al generale Abdel Fattah al Burhan, così come quelli fedeli al leader della milizia Rapid Support Forces del generale Mohamed Hamdan Dagalo .
Entrambi sono accusati di crimini contro l’umanità e saccheggi nei teatri delle operazioni di guerra, in cui sono immersi dal 15 aprile 2023, quando ruppero l’alleanza che li univa da anni, a causa di disaccordi sulla destinazione delle truppe. della RSF e delle sue armi.
Senza un cambiamento radicale e immediato, la carestia colpirà vaste aree del Paese e aumenterà il numero degli sfollati e delle epidemie, stimano gli esperti.
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