O Monroe o Ayacucho › Mondo › Granma

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“Un nuovo fantasma vaga per il mondo.” Così ha detto ieri la Casa de las Américas a proposito dell’ascesa dell’estrema destra e dell’ascesa di un fascismo “che credevamo relegato nei libri di storia”.

In una dichiarazione di principi, l’emblematica istituzione culturale latinoamericana ha affermato che questo “incubo” si allarga e “raggiunge un’America Latina che, dopo aver sofferto la presenza oscena di Bolsonaro, soffre ora quella di Milei, personaggio non meno pericoloso perché è grottesco.”

Il testo sostiene che questo nuovo fascismo sta vivendo un momento di espansione che lo fa sentire incoraggiato ed euforico, e che è l’alfiere di una guerra culturale intesa come lotta contro ogni rivendicazione di diritti economici, politici, sociali e culturali.

Afferma che, “in mezzo a un panorama così inquietante, la clamorosa vittoria di Claudia Sheinbaum in Messico è incoraggiante”, che riconosce l’opera del suo predecessore, Andrés Manuel López Obrador, e sostiene la vocazione latinoamericana.

Il messaggio denuncia i tentativi di destabilizzare la Rivoluzione Bolivariana del Venezuela, il cui leader Hugo Chávez compirà 70 anni il 28 luglio, proprio quando il suo popolo terrà le elezioni generali, a ulteriore prova di una vera democrazia che ha difeso il suo progetto in 31 processi a livello i sondaggi, in 25 anni.

Nelle elezioni – sottolinea il comunicato – si confrontano non una dozzina di candidati, ma, in sostanza, due modelli sociali. Afferma che i media più potenti hanno già scelto il loro, ovviamente quello della controrivoluzione, e “comincia a prendere spazio negli uffici legislativi stranieri così come nella stampa e nelle piattaforme digitali”.

Rivela che “dopo il tentato omicidio e l’invasione, le rivolte violente e il terrore, le sanzioni e il furto delle risorse del Paese, e persino la farsa di un falso presidente senza popolo, l’assalto dei media si intensifica”.

Un influente quotidiano spagnolo ha già riferito che l’assenza di osservatori dell’Unione Europea lascia le elezioni senza un solido controllo, avverte il testo. Aggiunge inoltre che i presunti sondaggi presuppongono la vittoria della cosiddetta Piattaforma Unitaria Democratica.

“Più che prepararsi a vincere, la destra venezuelana sembra pronta a lanciare l’accusa di frode, che avrà senza dubbio il sostegno immediato ed entusiasta di molti governi e media”.

Nel documento si specifica che “la storia dell’America Latina e dei Caraibi ha oscillato tra gli abusi di cui i suoi popoli sono vittime da secoli e le lotte che hanno condotto con sangue e fuoco per la loro libertà. Se l’anno scorso si è celebrato il bicentenario della Dottrina Monroe, che rappresenterebbe l’opzione imperiale, quest’anno ricorre l’anniversario della battaglia di Ayacucho, che suggellò l’indipendenza del Sud America.

Il manifesto sottolinea che “l’assalto dei media egemonici non ci permette di dimenticare che la posta in gioco oggi in Venezuela è, precisamente, una di queste due alternative: Monroe o Ayacucho”.

La Casa delle Americhe, fedele da 65 anni al progetto di emancipazione culturale della nostra America, “invita gli intellettuali del mondo, e in particolare della regione, a seguire da vicino gli avvenimenti del Paese fratello, le manovre delle potenze locali e del diritto globale, e di stare attenti a qualsiasi tentativo di usurpare la decisione sovrana del popolo venezuelano.

 
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