L’estrema destra resta salda nella parte finale della campagna elettorale e si avvicina alla maggioranza assoluta

La Francia entra nella fase finale della campagna per il primo turno delle elezioni legislative anticipate il Gruppo Nazionale di estrema destra (RN) saldamente installato in prima linea nei sondaggi e prossimi alla maggioranza assoluta.

Dopo una settimana di campagna elettorale, le differenze tra i tre grandi blocchi restano pressoché invariate e, nonostante il predominio dell’estrema destra nei sondaggi, la possibilità che l’Assemblea nazionale non hanno una maggioranza netta viene sempre più presentata come un’ipotesi plausibile.

In una domenica intensa di eventi elettorali, il primo ministro Gabriel Attal ha intensificato i suoi attacchi alla RN, insistendo su questo punto Ha rimangiato molte delle sue promesse quando ha visto che poteva vincere, con la scusa dell’alto deficit pubblico.

“La Marina militare non è pronta a governare, È un partito di opposizione, non un partito di governo.“Lo ha dichiarato Attal in un’intervista congiunta al quotidiano Le Figaro e alla radio RTL.

La leader del partito di estrema destra, Marine Le Pen, ha visitato un mercato domenicale nella sua roccaforte elettorale, nel dipartimento di Pas de Calais, dove è stata vista parlare con i commercianti del Maghreb, nell’ambito del processo intrapreso anni fa di ammorbidire l’immagine della tua festa.

“State assolutamente al sicuro, non fate attenzione alla caricatura che vogliono fare di noi”, ha detto a uno di loro. “Puoi essere straniero e vivere in Francia dal momento in cui vengono rispettate la legge e la cultura del nostro Paese. Non abbiamo problemi”, ha insistito.

Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra durante un evento a Montpellier. Foto Bloomberg

Nel Nuovo Fronte Popolare di sinistra, il fondatore de La Francia Insumisa (LFI), Jean Luc Mélenchon, ha lanciato un appello alla popolazione “un’estrema consapevolezza del momento che abbiamo di fronte” per la possibilità di una vittoria dell’estrema destra.

Mélenchon, in un comizio a Montpellier (sud-est), ha assicurato che la RN “è Macron coperto di razzismo” e ha criticato aspramente l’estrema destra e il blocco macronista per aver accusato la sua formazione di antisemitismo. “Stanno usando vilmente la lotta contro l’antisemitismo per attaccarci”, ha detto.

La RN si avvicina alla maggioranza assoluta

A sette giorni dal primo turno di domenica 30, il sondaggio Elabe diffuso questa domenica dalla Tribune du Dimanche e da BFMTV assegna alla RN e ai suoi alleati di destra il 36% dei voti, con 250-280 deputatiarco che nella sua parte superiore sfiora la maggioranza assoluta di 289.

Il Nuovo Fronte Popolare di sinistra sarebbe secondo con il 27% (150-170 seggi), mentre l’attuale maggioranza macronista resta in terza posizione e più indietro (20% e 90-110 deputati).

Il partito conservatore Los Republicanos (LR) resta al 10% e tra i 35 ei 45 deputati.

Le percentuali sono molto simili a quelle del sondaggio Ipsos per Le Parisien e Radio France diffuso sabato pomeriggio, con il 35,5% per la RN e i suoi alleati dissidenti della LR, il 29,5% per l’alleanza di sinistra e il 19,5% per la coalizione macronista. Il LR resta al 7%.

Una protesta contro l’estrema destra a Parigi, Francia. Foto Bloomberg

Quest’ultimo sondaggio non prevede una proiezione dei seggi, ma ce n’è un altro di Odoxa pubblicato venerdì dalla rivista Le Nouvel Obs, e che punta ancora più in alto per la RN, poiché non esclude il raggiungimento di tale maggioranza assolutapoiché attribuisce 250-300 posti.

In Francia il calcolo dei posti prima del primo turno è complicato a causa dell’incertezza Come si possono definire i duelli nel girone di ritorno in ciascuna delle 577 circoscrizioni elettorali che eleggono il proprio deputato.

Considerate le pessime cifre del partito al potere, che conta oggi 250 deputati, la presidente uscente dell’Assemblea nazionale, Yaël Braun-Pivet, ha lanciato un appello alla mobilitazione per “far mentire i sondaggi”.

E di fronte alla possibilità che l’Assemblea nazionale non disponga di una maggioranza chiara e che vi sia un blocco – legalmente non si possono tenere nuove elezioni prima di un anno dopo – l’ex primo ministro Édouard Philippe, alleato di Macron, ha riconosciuto che “una nuova maggioranza è necessaria necessario “, quindi non c’è bisogno di temere la parola “coalizione”.

Intanto Parigi è stata teatro oggi di una nuova manifestazione contro il possibile arrivo al potere dell’estrema destra, indetta in questo caso da duecento associazioni femministe.

 
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