L’intervento militare internazionale ad Haiti, guidato dal Kenya, è iniziato martedì a Port-au-Prince quando un contingente di 400 soldati keniani è arrivato nella capitale nell’ambito di una missione multinazionale che giustifica la sua presenza con la violenza di bande armate, riferisce Telesur .
Il primo ministro haitiano ad interim, Garry Conille, ha dichiarato: “a nome del governo haitiano e a nome mio, saluto la determinazione del governo del Kenya e del suo popolo nel sostenere Haiti nella lotta contro l’insicurezza che corrode la società”.
Conille ha sottolineato: «Il governo e il popolo haitiano sperano che questa missione multinazionale sia l’ultima che aiuta a stabilizzarsi per il rinnovamento del personale politico e il ritorno ad una democrazia effettiva. Viva la solidarietà tra i popoli! Viva Haiti!
Il presidente del Kenya, William Ruto, ha dichiarato lunedì attraverso le reti sociali che la presenza delle truppe “ad Haiti porterà sollievo a donne, uomini e bambini le cui vite sono state distrutte dalla violenza delle bande armate (…) collaborare con la comunità internazionale per raggiungere una stabilità duratura ad Haiti.
Nel 2022 le autorità haitiane hanno chiesto aiuto per sradicare la violenza delle bande criminali, per questo motivo il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha autorizzato nell’ottobre 2023 l’invio di una missione di sostegno alla Polizia Nazionale haitiana.
Si tratta dell’ennesimo intervento militare ad Haiti, che in questo caso ha la protezione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che 20 anni fa inviò un’altra missione, la MINUSTAH, che non solo non riuscì a pacificare il Paese, ma accentuò la povertà e introdusse malattie tra la popolazione locale.
