Sanità e affitti, i settori dove i Salteños chiedono più aiuti – Salta

Sanità e affitti, i settori dove i Salteños chiedono più aiuti – Salta
Sanità e affitti, i settori dove i Salteños chiedono più aiuti – Salta

ha affermato Ovalle dialogando con L’Ora delle Voci (FM Ya 91.3) che l’area Sviluppo Sociale mantiene lo stesso budget dell’anno scorso, dato il congelamento generale a livello nazionale, quindi si sta lavorando per rendere le risorse il più efficienti possibile.

“La richiesta maggiore riguarda i medicinali. Sono tante, tantissime le persone, visto che il taglio è stato nazionale, tantissime persone che vengono da noi per richiedere medicinali. Stiamo ricevendo molte richieste anche da parte di persone che non riescono più a pagare l’affitto. La richiesta non è tanto per la borsa o la cuccetta, ma ha a che fare con questo, con la salute e con l’impossibilità delle persone di continuare a pagare l’affitto”, ha commentato.

Considerata questa situazione, ha precisato che stanno fornendo aiuti finanziari alle persone che hanno difficoltà a pagare i servizi di base, ma per quanto riguarda gli affitti la situazione è più complicata a causa delle elevate somme richieste.

Per quanto riguarda i farmaci, ha affermato che alcuni possono essere accessibili e altri no, a causa del loro costo elevato, che arriva fino a 15 milioni di pesos, in particolare quelli che sono farmaci oncologici.

“Questo è qualcosa che prima era in carico alla Nazione e beh, quando le persone non ricevono risposta, iniziano a cercare altrove. Le medicine oncologiche sono più di 15 milioni, quindi sono cose che il Comune non può permettersi perché non abbiamo nemmeno un’area sanitaria”, ha sottolineato.

D’altro canto, Ovalle ha fatto riferimento ai programmi sociali di cui dispone il comune e ha sottolineato che, non appena si è ipotizzato che non esistesse un database dei beneficiari, per cui è stata effettuata una campagna di ri-registrazione, per sapere e controllare chi sono i beneficiari sono i beneficiari che accedono a questi programmi.

“Abbiamo anche le sale da pranzo, che abbiamo regolarizzato appena entrati nella gestione, dove sono state rinnovate 24 sale da pranzo. Non solo hanno regolarizzato la loro situazione finanziaria, ma abbiamo chiesto loro anche la responsabilità sociale come requisito fondamentale, che ha a che fare con il peso, con le dimensioni dei bambini, con l’équipe interdisciplinare che mandiamo dallo Sviluppo alla mensa stanze”, ha detto.

In questo senso ha sottolineato che esistevano sale da pranzo “fantasma”. «Da qui nasce la famosa voce secondo cui il Comune avrebbe interrotto il servizio alle mense e questa è falsa. La realtà è che quando siamo entrati, come ho detto, non abbiamo ricevuto un database. Quindi siamo stati costretti a rivolgerci alle mense che ricevevano la merce o a qualche risorsa comunale affinché fornissero uno spuntino o un pranzo per venire a regolarizzare la loro situazione. Sono stati pochissimi quelli che si sono fatti avanti e quelli che hanno potuto raccogliere i documenti. A noi in panetteria è successa la stessa cosa”, ha detto.

Nel caso di un panificio il requisito richiesto dal Comune era un modulo che indicasse chi riceveva le razioni di pane. Attualmente il Panificio Sociale collabora con più di 100 istituzioni tra bar, società sportive, fondazioni, ecc.

Il rapporto con la provincia

Per quanto riguarda il coordinamento con la provincia, ha affermato che hanno lavorato congiuntamente sia con il Ministero dello Sviluppo Sociale che con altri settori come l’Anagrafe Civile.

“Quando abbiamo avuto maltempo, c’è stata una situazione di emergenza, il ministro ci ha contattato subito, con il sindaco, si sono messi a disposizione, hanno messo a disposizione le risorse affinché potessimo abilitare i centri evacuati, quindi il lavoro con la provincia è permanente e coordinato”, ha sottolineato.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-

PREV Fuga in una piccola città di Entre Ríos con paesaggi rurali e il festival del Gaucho
NEXT Lo studio rivela che la maggior parte dei campi si è formata dopo il primo governo di Piñera