L’Avana, 1 giu. (EFE).- Il 27% di Cuba subirà blackout nelle ore serali di maggior consumo energetico di questo sabato sera, secondo le previsioni giornaliere della compagnia statale Unión Eléctrica (UNE).
Tra le cause dei blackout c’è la mancanza di combustibile di cui hanno bisogno, secondo l’UNE, le obsolete centrali termoelettriche terrestri per produrre elettricità.
Altri motivi sono la manutenzione e i guasti a diversi gruppi di centrali termoelettriche terrestri, che hanno aggravato la situazione energetica del Paese.
I blackout elettrici colpiscono tutte le province del Paese e raggiungono le dieci ore al giorno e anche all’Avana, con modalità “programmate” per ogni quartiere. Questi durano circa otto ore.
L’UNE, del Ministero dell’Energia e delle Miniere, calcola per questo sabato una capacità massima di generazione elettrica di 2.475 megawatt (MW) per una domanda che raggiungerà i 3.300 MW, in parte a causa dell’aumento delle temperature.
Il deficit – la differenza tra domanda e offerta – sarà di 825 MW e l’impatto – i circuiti che verranno effettivamente staccati – raggiungerà gli 895 MW nella cosiddetta “ora di punta”, quella serale.
Il sistema elettrico nazionale di Cuba versa in una situazione molto precaria a causa della mancanza di combustibile importato e dei guasti alle centrali termoelettriche, obsolete per il loro oltre quarantennio di utilizzo e per la mancanza di investimenti e manutenzione.
Il governo cubano ha affittato diverse centrali elettriche galleggianti (di cui attualmente ne rimangono solo cinque) per alleviare la mancanza di capacità di generazione.
I blackout ostacolano la performance economica del Paese, che da quattro anni è immerso in una grave crisi.
Sono stati anche il fattore scatenante delle proteste antigovernative degli ultimi anni, comprese quelle dell’11 luglio 2021 – le più grandi da decenni – e quelle del 17 marzo a Santiago de Cuba (est) e in altre località. EFE
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