L’Ospedale Dr. Gustavo Fricke invita a rafforzare la vaccinazione e a fare buon uso della rete sanitaria – Festival della Radio

L’Ospedale Dr. Gustavo Fricke invita a rafforzare la vaccinazione e a fare buon uso della rete sanitaria – Festival della Radio
L’Ospedale Dr. Gustavo Fricke invita a rafforzare la vaccinazione e a fare buon uso della rete sanitaria – Festival della Radio

Dr. Gustavo Fricke Ospedale SSVQP Ha chiesto la vaccinazione a causa dell’aumento della circolazione dei virus respiratori e del loro progressivo impatto sui ricoveri ospedalieri.

Filippo Saavedra, medico specializzato in malattie respiratorie dell’adulto, lo ha confermato “Abbiamo riscontrato nell’ultima settimana un aumento significativo dei centri di infezione e con esso un aumento anche dei casi gravi di influenza A, ed è per questo che è essenziale che i gruppi più a rischio, cioè i bambini, i pazienti con malattie croniche e gli anziani, e soprattutto anche i funzionari che lavorano nel settore sanitario, si vaccinano per evitare un aumento dei casi gravi”. Il vaccino, ha ricordato lo specialista, non riduce la possibilità di contagio, «ma riduce i casi che possono generare complicazioni, come la polmonite o il ricovero in terapia intermedia o intensiva».

Nella stessa linea, il l’immunologo Ignacio Faundes spiegare che cosa “Fondamentalmente i vaccini agiscono in un modo molto particolare, ovvero cercare di attivare il sistema immunitario e riconoscere queste infezioni, con l’obiettivo che quando si è esposti al virus naturale, la risposta immunitaria è molto più potente e molto più rapida. prevenendo così ulteriore gravità e potenzialmente mortalità”.

Contro i miti sulla vaccinazione

Lo specialista ha affrontato anche i miti sulla vaccinazione. Ad esempio, causano la stessa malattia che stanno cercando di combattere: “I vaccini, stimolando il sistema immunitario, possono eventualmente generare reazioni come, ad esempio, una leggera febbre, dolore nel punto di somministrazione, ma questo è normale nel contesto in cui stiamo stimolando il sistema immunitario a reagire”. attivare. Tuttavia il vaccino, e in particolare quello antinfluenzale, non è un vaccino che contiene un virus vivo, quindi non ha la capacità di replicarsi o sviluppare la malattia stessa. Pertanto, una persona che viene vaccinata e che, giorni dopo, inizia ad avere sintomi respiratori e viene confermata un’infezione, molto probabilmente ha finalmente acquisito un’infezione naturalmente e non è proprio il vaccino a generare quella condizione infettiva”.

Ha aggiunto che il vaccino non è ad azione immediata, ma richiede tempo per attivare il sistema immunitario, che nel caso dell’influenza richiede due settimane. Infine, l’immunologo ha sottolineato che ogni singolo vaccino rafforza la protezione della popolazione: “Rispetto al vaccino ci si protegge individualmente, ma l’obiettivo è sempre quello di raggiungere una certa percentuale di copertura nella popolazione per limitare in qualche modo la trasmissibilità del virus. Pertanto è estremamente importante non solo vaccinarsi, il che è ovviamente molto importante, ma anche mantenere misure di protezione personale, ad esempio nelle aree molto affollate, indossare una maschera, lavarsi spesso le mani, “Evitare il contatto con persone malate o anche con persone a rischio più elevato se si hanno sintomi”, conclusa.

Buon utilizzo della rete per cure tempestive in base alla gravità

E, a complemento, l’istituzione ha rafforzato l’appello a fare buon uso della rete sanitaria, cioè a ricorrere progressivamente ai dispositivi sanitari in tutta la regione, come spiega il Vicedirettore medico dell’Ospedale, Dott.ssa Tatiana Aldunate: «Se avvertite sintomi di raffreddore, febbre bassa e avete bisogno di farmaci come antinfiammatori o aspirina per trattare i sintomi, ricorrete alle cure primarie, i SAPU distribuiti in tutta la rete. Se il paziente è un po’ più complesso o ha malattie croniche o a causa di età estreme, neonati, bambini o anziani che iniziano con febbre, dolori muscolari e hanno già avuto sintomi respiratori e che si sono complicati e la loro difficoltà respiratoria aumenta o talvolta anche sintomi cardiaci, questi pazienti vengono ricoverati in una struttura ospedaliera”.

Il medico conclude affermando questo «Ma se sono sintomi semplici o per un altro motivo, dolori di stomaco, diarrea semplice, senza disidratazione, rivolgersi sempre prima alle cure primarie. E lasciare quegli spazi, nei Pronto Soccorso, che oggi sono sempre più congestionati per il paziente cronico, scompensato o con sintomi che si sa richiederanno il ricovero».

 
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