Gli 11 dell’Argentina contro il Cile: tra due e quattro cambi :: Olé

Gli 11 dell’Argentina contro il Cile: tra due e quattro cambi :: Olé
Gli 11 dell’Argentina contro il Cile: tra due e quattro cambi :: Olé

23/06/2024 19:06

Lionel Scaloni è un tecnico logico, ma anche se può sembrare contraddittorio, è difficile indovinare i suoi passi. Il tecnico della Nazionale ha sempre una sorpresa nella manica e difficilmente riesce a ripetere il modulo da una partita all’altra, indipendentemente dal fatto che si tratti di una vittoria. È vero che il 2-0 dell’esordio contro l’Anada ha portato tranquillità per il risultato e, per saldare quella cambiale di poter vincere a inizio gara, ma lo staff tecnico ha anche una lettura di quanto è successo, del perché il rivale lo ha messo in difficoltà più di un punto durante la partita giocata ad Atlanta ed è per questo che il tecnico sta studiando cosa farà con il Cile. Certamente ci saranno almeno due cambiamentiSebbene le modifiche potrebbero arrivare a quattro.

L’analisi di quanto accaduto con il Canada passa attraverso una squadra che, nella sua vocazione ad attaccare molto, era molto lunga e quindi poco protetta in alcuni attacchi sulle fasce, quando i centrocampisti finivano per correre da dietro e nello spazio, e i difensori sono rimasti in inferiorità numerica.

È qualcosa da correggere, in generale, ma il Cile non è il Canada e la sua arroganza fisica. L’ideatore della Scaloneta modifica spesso i pezzi rispetto al rivale, ma c’è uno schema che si ripete e ha a che fare con ciò che hCi sono alcune posizioni che vengono costantemente ruotateche non hanno un giocatore iniziale inamovibile.

Messi, sempre pronto. (Selezione Premere).

Quelli che sono un appuntamento fisso

Nella revisione del ciclo, dalla Copa América 2021 a questa parte, quelli che non escono mai sono Pareggiano Martínez, Cuti Romero, Rodrigo De Paul e Lionel Messi. Poi ci sono altri giocatori che, se sono al meglio fisicamente, ci sono sempre: Nahuel Molina e Alexis Mac Allister. E poi ce n’è uno eccezionale, l’asso di basto che gioca sempre, ma non sempre da titolare: Angelo Di Maria. Ma degli 11, ce ne sono 6 che sembrano non avere dubbi e il resto è sempre al vaglio, con un ruolo che fino a poco fa aveva un titolare e ora ha una concorrenza molto netta: il secondo centrale difensivo. Prima nessuno metteva in discussione Otamendi, adesso ha iniziato la Coppa in panchina.

Il compagno di Cuti è la nuova discussione. Nicolás Otamendi è uno dei tre giocatori storici del gruppo, molto stimato e stimato sotto tutti gli aspetti, fino ad ora era rimasto titolare, ma lo staff tecnico ritiene che i livelli del Comandante e di Lisandro Martínez siano molto equilibrati. Ed è per questo che possono essere anche una variante a seconda dell’avversario: se servono più giochi aerei e una difesa forte, Ota può andare, se si cerca un’uscita pulita e un primo passaggio, è più per Licha.

Poi c’è una questione di età: Nico, che sarà uno dei tre più anziani alle Olimpiadi, ha già 36 anni, mentre Lisandro ne ha 26. In futuro sicuramente la coppia centrale sarà composta da Cuti e Lichasenza tante discussioni.

Otamendi e Licha Martínez, lottano per il secondo difensore centrale. (EFE).

Il terzino sinistro ha combattuto corpo a corpo per molto tempo. E l’esempio migliore è stato il Mondiale: Marcos Acuña l’ha iniziato, Nicolás Tagliafico l’ha finito giocando. Quando lo staff tecnico cerca una squadra più offensiva scommette sull’Uovo, quando crede che l’avversario possa perforare di più su quell’ala, affida il posto da titolare a Tagliafico, anche lui dotato di un gran gioco aereo.

mezzo di lusso

La posizione del centrocampista centrale ha attraversato due momenti e ora è in un altro. Dal mezzo che veniva dalla memoria con De Paul, Paredes e Lo Celso, con Leandro capostipite del ciclo, ai tre centrocampisti che al Mondiale occupavano metà campo in piena competizione: De Paul, Enzo Fernández e Alexis Mac Allister. A questo punto il tecnico ha restituito il posto a Paredes, che ha disputato una grande stagione alla Roma e, visto che Enzo è ancora a 10 punti di distanza dopo l’operazione all’ernia inguinale, per ora il posto spetta a Leandro. Qualcosa che sembra continuare in vista della sfida con il Cile.

e il 9

L’altra grande offerta dell’ultimo tempo è quella del centravanti. Storicamente il numero nove è stato Lautaro Martínez ed è stato lui a partire titolare in Qatar 2022. Ma il Toro non stava bene nelle prime partite e un infortunio lo ha complicato molto a livello fisico: non poteva giocare senza dolori. Lì Julián Álvarez reduce da un Mondiale superlativo ha messo in discussione la posizione. E da allora si è verificata una particolarità: l’allenatore ritiene che Julián sia molto funzionale quando decide di cedere insieme la titolarità di Di María e Messi. D’altronde, se Fideo viene tolto dal primo minuto, quello che segna più punti è Lautaro, visto che c’è un altro giocatore (Nico González, Lo Celso o un altro centrocampista) che fa il lavoro sporco.

E l’ultima posizione che fa sempre sorgere dubbi è quella del terzo attaccante. Non per capacità o qualità, ma avrei un nome e un cognome: Ángel Di María. Si tratta di un senso collettivo: a seconda dell’avversario e delle sue forme, l’allenatore capisce che a volte è meglio iniziare con Nico González – ha una corsa lunga, un buon gioco aereo – e poi far entrare Angelito, in modo che lui può catturare i rivali più logori.

Le carte sono scoperte e bisognerà vedere quali sceglierà Scaloni per affrontare il Cile, questo martedì dalle 22 in Argentina.

Di María, alla sua ultima Coppa con la Nazionale. (Reuters).

 
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