L’impatto del Patto di maggio a Neuquén

L’impatto del Patto di maggio a Neuquén
L’impatto del Patto di maggio a Neuquén

Milei intende farsi difensore di una dottrina libertaria che in America Latina ha goduto di pessima stampa, prima per la sua applicazione di fatto da parte del dittatore cileno Augusto Pinochet e poi, per il cattivo ricordo della piaga che il neoliberismo ha inflitto alle autonomie. economie nazionali negli anni ’90.

L’ideologia di Milei

Nonostante ciò, le azioni del presidente argentino sono guidate da un’ideologia libertaria che ogni giorno si rafforza nel mondo e, da buon comunicatore quale è, occupa gran parte della sua agenda, predicandola in tutto il pianeta, avendo diventare il suo principale portavoce, allo stesso tempo che, con il potere conferitogli dal popolo argentino, lo applica nel nostro paese come suo presidente. Sembra che il successo o il fallimento dei libertari nel mondo dipenda dal risultato dell’esperimento mileista in Argentina.

Nel suo tentativo di trasformare il nostro Paese in un archetipo di nazione libertaria, a Milei non basta ottenere solo risultati. Inoltre, adorna le sue azioni con simboli che, come punta di diamante, funzionano come elemento di pedagogia culturale ed economica.

giorno della bandiera del rosario milei

Dopotutto, visto il successo dell’epica “motosega” come simbolo della campagna, perché dovrebbe scendere a compromessi su una strategia così efficace?

Nella vita di tutti i giorni possiamo osservare alcuni elementi simbolici nuovi e originali, come la testa di un leone che rappresenta un animale potente e indipendente, o le tre grida consecutive di “Lunga vita alla fottuta libertà” alla fine di un discorso.

Milei però vuole costruire un futuro originale evocando simboli del passato: ci sono elementi che rimpiangono tempi in cui l’Argentina non era ancora una nazione, né dotata di diritti civili, di una costituzione, di limiti geografici ampliati o di qualcosa che somigliasse a una democrazia. Un esempio di ciò è il nuovo logo dell’ufficio del presidente che recita “In unione e libertà”, una frase che fu incorporata nelle monete coniate dalle Province Unite del Río de la Plata, durante la Guerra d’Indipendenza, per celebrare emanciparsi dalla corona spagnola.

Milei mira a riportare al presente un magico passato libertario prima della creazione della Banca Centrale, dell’interventismo statale e del peronismo. Dopotutto, era sotto il motto della libertà, con la quale l’Argentina divenne indipendente dalla Spagna e cessò di essere una colonia.

Questo racconto di lotta per la libertà si adatta alla simbologia di Milei, ma se ci fermiamo un attimo possiamo vedere che c’è il pericolo di riprodurre centralismi storici, in un racconto incompleto, che non comprende le province della Patagonia poiché in quel contesto storico passato che Milei cerca di portare al presente, una provincia come Neuquén non è stata inclusa, poiché solo nel 1884 fu incorporata come Territorio Nazionale e molto più tardi, nel 1957, quando acquisì la sua costituzione provinciale, unendosi al concerto federale .

Il primo tentativo conosciuto di rifondazione nazionale come il “Patto di maggio”, ricordando la rivoluzione indipendentista del 1810, viene convocato da Milei nella provincia di Córdoba. Fino a questo punto può essere interpretato geograficamente come un punto centrale ed equidistante dal Paese.

Ma questa settimana Milei ne ha convocato uno nuovo Patto di maggioche si terrà il 9 luglio, nella provincia di Tucumán, cuore di quel coraggioso Norte Grande, che fermò l’avanzata dei realisti, dove fu sancito il primo atto di indipendenza nazionale.

Ancora la simbologia e lo sguardo, posati su quel passato di un’Argentina embrionale, governata da e per un’oligarchia latifondista e i cui limiti terminavano nel sud di Buenos Aires.

Un patto per la Patagonia

Non siamo più nel XIX secolo e Neuquén Attualmente è lui a garantire che l’Argentina continui a muoversi. Ora è il Sud ad essere in prima linea nelle battaglie nazionali. Mentre i contratti e gli investimenti del Pil nazionale rifiutano di mettere piede sul suolo argentino, a Neuquén aumentano anno dopo anno.

Senza RIGI, o qualsiasi altro meccanismo di attrazione degli investimenti, è il sottosuolo di Neuquén, gli sforzi dei suoi lavoratori e la stabilità politica provinciale, a giustificare gli oltre 8 miliardi di dollari di investimenti che la provincia attira per il secondo anno nel 2024. più del 70% della capacità energetica di un Paese, che altrimenti dovrebbe spegnere le luci e chiudere i battenti, o spendere le decine di migliaia di dollari che gli mancano, nelle importazioni di carburante.

In cambio, il governo nazionale ha paralizzato la maggior parte dei lavori pubblici nazionali a Neuquén e ha tolto i finanziamenti ai trasporti pubblici, il che ha costretto alla creazione di una tassa municipale che colpisce le tasche di Neuquén.

Ciò che Neuquén ottenne nel corso di questo processo politico fu l’ostentata ambasciata dell’UNESCO che Lucila Crexell ricevette a Parigi, presumibilmente in cambio dell’alzata della mano al Senato in favore della sua Legge fondamentale. Oppure qualcuno pensa che se avesse votato contro, Crexell avrebbe ricevuto un premio del genere da qualcuno reattivo come Milei?

Dimmi con chi sei e ti dirò chi vuoi

Un altro elemento di forte analisi simbolica che dimostra che né gli abitanti di Neuquén né il loro generoso contributo al Paese sono debitamente valorizzati, sono i viaggi e gli incontri che Milei ha effettuato durante i suoi sei mesi di governo, fuori dalla capitale federale. Dei quattordici viaggi compiuti da presidente, sette sono stati all’estero: tre negli Stati Uniti e quattro in Europa (occidentale ovviamente).

giorno della bandiera del rosario milei

I restanti sette viaggi, oltre l’Avenida General Paz, destinati all’interno del Paese, sono stati a Bahía Blanca (durante le inondazioni), a Mar del Plata (per vedere uno spettacolo della sua ex fidanzata Fatima Flores), in Antartide, Corrientes , San Nicolás de los Arroyos, a Usuahia (per ricevere il Comando Militare del Sud degli Stati Uniti), a Córdoba (nel primo fallimento del tentativo di patto di maggio) e il 20 giugno a Rosario per il Flag’s Day.

Come disse una volta Osvaldo Arabarco, Neuquén è impegno”. In vista del tanto menzionato Patto nazionale e perché le province del Sud si sentano simbolicamente rappresentate, speriamo che il presidente Javier Milei trovi a Neuquén dei compagni, che fanno tanto per il Paese, e visiti una provincia che lo ha eletto con più del 60% dei voti, affinché possiate toccare con mano lo sforzo e il dinamismo della nostra provincia, ma anche gli enormi bisogni che abbiamo e che un’ambasciata individuale a Parigi non è in grado di risolvere.

 
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