I numeri aggiornati della truffa Ipross: cinque farmacie hanno “venduto” la stessa quantità di medicinali di 112 colleghi

La prima udienza di cesura del processo per la truffa Ipross non è stata segnata solo da tensioni e richieste di sanzioni tra i legali di entrambe le parti. Sono stati inoltre resi noti gli importi aggiornati dei danni subiti dall’opera sociale dello Stato del Rio Negro, concludendo che le somme ricevute dalle farmacie Roca coinvolte rappresentano 4.157 milioni di pesosa partire da aprile di quest’anno.

Questa precisione è emersa durante la dichiarazione del perito contabile della Magistratura Giudiziaria, Gastón Lehner, che ha fornito altri dati convincenti per rappresentare graficamente l’entità del danno causato al Tesoro durante il periodo indagato, dal 2013 al 2019.

Il professionista lo ha spiegato L’importo complessivo delle truffe commesse dai quattro farmacisti condannati rappresenta il 23,43% del totale fatturato a Ipross delle 259 farmacie autorizzate su tutto il territorio provinciale nell’anno 2023.

Un altro taglio effettuato dalla perizia indica che nelle cinque farmacie (quattro a Roca e una ad Allen) in cui sono stati scoperti atti illegali, hanno intascato una somma forfettaria che rappresenta Il 43,23% del totale pagato in un anno dai piani per gli assicurati con diabete o epilessia.

“Nel diabete e nell’epilessia equivale al fatturato di 112 farmacie”ha dichiarato l’esperto, che ha testimoniato da Viedma tramite Zoom.

Vale la pena ricordare che buona parte dei medicinali o delle forniture addebitate all’Ipross senza che vi sia stato un reale beneficio per gli affiliati riguardavano queste malattie, che sono coperte al 100% dall’assistenza sociale.

Lo ha precisato Lehner All’11 aprile di quest’anno, la cifra esatta aggiornata dei danni ha raggiunto i 4.157.180.246,80 pesosoffrendo poi dettagli dettagliati sui danni causati in ciascuna delle farmacie coinvolte.

La prima menzione riguarda la farmacia Fasano de Allen, di cui morì il titolare, con una somma aggiornata di 252.535.603,93 pesos. La farmacia Tucumán, di proprietà di Fabio Caffaratti, ha generato una perdita aggiornata di 1.789.546.299,02 pesos; mentre nella farmacia Santa Teresita, di proprietà di Raúl Mascaró, la cifra ha raggiunto i 942.230.562,06 pesos.

Nella farmacia Araucana, di proprietà di Rodolfo Mastandrea, l’importo aggiornato dalla perizia ufficiale parla di un’incidenza su Ipross di 968.296.204,84 pesos.

E infine, presso la farmacia Farmacentro, i cui ex proprietari sono già condannati, scontando una pena detentiva sospesa a tre anni, quanto ricevuto irregolarmente ammonta a 204.571.577,04 pesos.

Va ricordato che oltre ai tre farmacisti citati, il quarto condannato che attraversa questa fase per conoscere la sentenza e le modalità di esecuzione è Sandra Fasano, ex revisore dei conti del Collegio dei Farmacisti.

Nell’udienza di ieri ha testimoniato anche il presidente della Confederazione farmaceutica argentina (COFA), Ricardo Pesenti; e l’attuale vicepresidente del Collegio dei Farmacisti del Río Negro, Roberto Zgaib.

L’ultima testimonianza della giornata è stata quella di David Baffoni, direttore dell’Ufficio investigativo sulle telecomunicazioni (Oitel) della Magistratura, che ha fornito dettagli sui beni mobili e immobili, oltre alla situazione finanziaria di ciascuno dei condannati per la truffa Ipross.

Dopo gli scambi avvenuti nelle prime ore del mattino, i contrappunti tra difese, accusa e denuncia sono continuati nel pomeriggio.

Patricia Espeche, rappresentante di Fasano, Mastandrea e Mascaró, ha addirittura chiesto la sospensione dell’udienza, ritenendo che “attività procedurale viziata”ma la sua proposta è stata respinta dalla corte.

Oggi alle 8.30 riprenderà l’udienza, con i testimoni della difesa, per arrivare domani al dibattimento, passo precedente alla sentenza che definirà in primo grado le pene da scontare per ciascun condannato.

 
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