ECopetrol prevede di importare 100 Gbtud (milioni di piedi cubi al giorno) di gas dal Venezuela a partire dal prossimo anno per garantire l’approvvigionamento di questo idrocarburo e colmare l’8% stimato che mancherebbe nell’approvvigionamento nazionale.
“Abbiamo fatto progressi con (la compagnia petrolifera statale venezuelana) PDVSA Gas SAS e Cenit (società di trasporti), la nostra controllata, realizzando una visita fisica dell’intero impianto nel tratto colombiano (del gasdotto Antonio Ricaurte), che è circa 98 chilometri, ed è stato individuato che in un intervallo di tempo compreso tra 10 e 14 mesi il gasdotto potrebbe essere pronto”, ha detto giovedì il presidente di Ecopetrol, Ricardo Roa, in una conferenza stampa durante il congresso Andesco.
Il manager ha presentato la tabella di marcia per garantire l’approvvigionamento di gas naturale nel Paese e ha sottolineato che si prevede una carenza stimata di 83 Gbtud nel 2025.
La società prevede di fornire 61 Gbtud con opzioni dal gas colombiano, a cui si aggiungono i 100 che prevede di importare dal Venezuela.
Allo stesso modo, Ecopetrol ha pubblicato a maggio una richiesta di informazioni al mercato per vedere quali alternative esistono per la ricezione, lo stoccaggio e la rigassificazione del gas naturale liquefatto (GNL), verso la quale più di dieci aziende hanno mostrato interesse.
“Nella prima settimana di luglio terminerà la ricezione delle offerte indicative e si prevede che nella seconda metà del 2024 si procederà alla contrattualizzazione dei servizi associati alla rigassificazione del GNL”, ha aggiunto Ecopetrol in una nota.
La strategia della società prevede inoltre che nel 2029 il Paese riceva gas dalle scoperte materiali offshore di Uchuva, Gorgón e Glaucus, che hanno un potenziale compreso tra quattro e 12 tera piedi cubi e permetterebbero al Paese di moltiplicare le sue attuali riserve fino a tre volte.
“Ecopetrol è in grado di garantire la fornitura di gas naturale al Paese nel breve, medio e lungo termine”, ha aggiunto Roa.
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