Sul piano nazionale, nel trimestre gennaio-marzo 2024, i lavoratori informali in Cile hanno registrato un aumento del 5,8% in dodici mesi, raggiungendo un totale di 2.614.641 persone che lavorano con questa modalità. Ciò colloca il tasso nazionale di informalità al 28,1% (inferiore al tasso di Aysén).
L’informalità del lavoro, apertamente correlata alla mancanza di un’adeguata creazione di posti di lavoro, comporta rischi sia per l’economia che per il mercato nazionale. Un effetto è la minore riscossione delle tasse, i lavoratori informali non contribuiscono al sistema di pagamento delle tasse, il che influisce sul reddito dello Stato e limita la sua capacità di finanziare servizi pubblici e programmi sociali, aumentando la pressione fiscale su coloro che pagano le tasse. L’informalità del lavoro genera anche condizioni di lavoro precarie poiché è solitamente associata a salari bassi, senza protezione sociale (sanità e pensioni) e a condizioni di lavoro non sicure e instabili. Infine, genera un impatto negativo sull’economia; i lavoratori informali generalmente lavorano in piccole imprese, con bassa produttività e alto turnover, in scarse condizioni di sicurezza, in modo irregolare per quanto riguarda la protezione sociale e, spesso, in una situazione di immigrazione simile.
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