L’opposizione dialogante costringe il Governo a sancire la versione integrale della Legge sulle Basi votata dal Senato

L’opposizione dialogante costringe il Governo a sancire la versione integrale della Legge sulle Basi votata dal Senato
L’opposizione dialogante costringe il Governo a sancire la versione integrale della Legge sulle Basi votata dal Senato

Nella fase finale dei negoziati per la Legge Base, il Governo si sta avviando accettare il testo approvato dal Senato per la sanzione finale nei Deputati. Il partito al governo ha cercato di includere nuovamente Aerolíneas Argentinas, il Correo e i media pubblici tra i suoi aziende da privatizzarema – per il momento senza voti che insistano in quella direzione – questo martedì il parere congiunto con parte della cosiddetta opposizione dialogica punta ad avanzare con la versione integrale della Camera Alta.

Si è concluso così l’incontro svoltosi nell’ufficio di Martín Menem, presidente dei Deputati, nel quale i leader del radicalismo, Noi Facciamo la Coalizione Federale e altri blocchi hanno ripreso i colloqui con José Rolandi -vice capo di gabinetto- e María Igarzábal Murphy, segretario della Pianificazione strategica. Ci sarà un ultimo incontro questo martedì a mezzogiorno, un paio d’ore prima della plenaria delle commissioni Legislazione Generale, Bilancio e Affari Costituzionali.

L’approccio al pacchetto fiscale sarà diverso. Poi il progetto si apriràcon l’obiettivo di votare parte dei correttivi approvati dal Senato – in materia di riciclaggio e monotassa sociale, tra gli altri – e di insistere al tempo stesso su capitoli dell’originaria versione di Deputati, come la restituzione degli utili e la nuova Regime della proprietà personale.

Radicalismo e anche noi formiamo una coalizione federale Spingono per insistere sulla revisione delle esenzioni fiscali e dei benefici fiscalirespinto alla Camera alta con due terzi dei voti, una maggioranza che difficilmente sarà raggiunta dai deputati, che però intendono inserirla comunque affinché venga registrata la posizione di ciascun deputato.

Ciò su cui il Senato ha accantonato e non ha votato non può essere ribadito. “Non faceva parte della sanzione del Senato.”ha detto Miguel Pichetto uscendo dalla riunione. Il capo della Coalizione We Make the Federal si riferiva all’eliminazione della moratoria sulle pensioni e alla privatizzazione delle compagnie aeree, delle poste e dei media pubblici, in entrambi i casi ritirati dal partito al potere nella Camera alta.

In questa linea Pichetto ha proposto il voto unico per la Legge Basi basandosi su una sentenza favorevole a sancire la versione integrale con le correzioni del Senato. “Non possiamo riaprire il dibattito, dobbiamo evitare la giudiziarizzazione”ha proposto a Menem – c’erano anche Gabriel Bornoroni, José Luis Espert e Santiago Santurio, per La Libertad Avanza – e ai funzionari dell’Esecutivo.

Igarzábal Murphy ha provato una risposta con argomenti giuridici per sostenere che i deputati potrebbero insistere sulla loro versione, anche se in uno scenario avverso nel poroteo tutto indica che il governo sarà d’accordo a sanzionare il testo del Senato. Oltre a We Make the Federal Coalition, una parte del radicalismo ha annunciato che appoggerà le modifiche della Camera alta.

“Insistereremo su profitti e beni personali”Pichetto ha confermato a sua volta sul trattamento del pacchetto fiscale. In questi articoli è emersa una certa incertezza sul risultato, soprattutto nel Profits, a causa del rifiuto di alcuni deputati che avevano votato a favore in aprile di sostenere il costo politico di insistere sul ripristino dell’imposta. I radicali non tornerebbero a fornire 26 positivi come in quel caso.

All’incontro nell’ufficio di Menem hanno partecipato anche i radicali Karina Banfi, Carla Carrizo e Pamela Verasay, Emilio Monzó e Oscar Agost Carreño per Hacemos Coalión Federal, Juan Manuel López per la Coalizione Civica e Silvia Lospennato e Silvana Giúdici per la PRO. Ad un certo punto ci furono discussioni e approvazioni di progetti di legge.

I riferimenti dialogici Si sono lamentati con i deputati del nuovo attacco di Javier Milei che ha approvato la ricomposizione delle pensioni – li ha definiti ancora “fiscali degenerati” – e Hanno chiesto che il governo non gravasse sui legislatori – e sui leader provinciali – il costo della sostituzione degli utili o della riduzione delle aziende soggette a privatizzazione.. “Li avete ritirati al Senato, controllate la versione letterale”, hanno incolpato il partito al potere.

Questo martedì ogni blocco avrà il suo incontro, gli oppositori riceveranno i governatori di Insieme per il Cambiamento e altri come Martín Llaryora di Córdoba, e poi ci sarà un altro incontro con i funzionari del governo.

 
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