Il dilemma del vice Celis che soffre di una malattia per la quale si prevedeva che sarebbe morto presto da bambino

Il dilemma del vice Celis che soffre di una malattia per la quale si prevedeva che sarebbe morto presto da bambino
Il dilemma del vice Celis che soffre di una malattia per la quale si prevedeva che sarebbe morto presto da bambino

Vice Andrés Celis (RN) ha avuto un’esperienza di vita segnata da una malattia che lo accompagna fin dalla nascita.

Secondo quanto ha dichiarato in un’intervista a Las Últimas Noticias, i suoi problemi sono dovuti a a mielodisplasia di cui soffre, che è una malattia che colpisce il sangue – motivo per cui è conosciuta come pre-leucemia – e che nel suo caso provoca un livello di piastrine molto più basso del normale.

“Il midollo produce globuli rossi, bianchi e piastrine. Ho una carenza in quest’ultimo. L’ultimo test ha evidenziato 30mila piastrine e il minimo è 150mila. Adesso sono anemico”, ha spiegato il parlamentare.

Anche se la sua situazione al momento non è grave, il deputato Celis ha spiegato che nella sua infanzia la prognosi era molto complicata. “In clinica hanno detto che non sapevano cosa fosse, ma che molto probabilmente sarebbe morto”, ha detto a proposito di un’esperienza in cui i suoi genitori hanno addirittura inviato i test negli Stati Uniti. “[Dijeron que] Sarei sopravvissuto, ma molto male”, ha sottolineato.

“Devo prendere la decisione di sottopormi a un trapianto”

Secondo il deputato, il prelievo di sangue dovrebbe essere effettuato ogni due o tre mesi, mentre gli esami del midollo osseo dovrebbero essere eseguiti ogni due anni. E secondo gli specialisti che lo esaminano oggi, sarebbe opportuno un trapianto di midollo osseo.

“Ho un midollo osseo molto speciale; Ho avuto il Covid tre volte, lieve. Funziona come quello di un bambino, perché per me qualsiasi malattia è molto lieve. Per questo mi dicono che è una mia decisione (il trapianto), ma bisogna riconoscere che funziona bene, ho 49 anni e devo prendere la decisione di sottopormi al trapianto di midollo osseo al massimo a 50 anni o 52. Eccomi, pensando se lo faccio o no. Mi concederò fino alla rielezione, perché ho letto molto sull’argomento e devo ancora affrontarlo”, ha osservato alla LUN.

E secondo quanto sopra, questa decisione è direttamente collegata alla paura di sviluppare la leucemia rispetto al rischio di generare un abbassamento delle difese con il nuovo midollo. “Quando mi prelevano il sangue do zero grossolano, ma quando mi estraggono il midollo mostro il 9 o il 10% e se esce sopra il 20% è leucemia. Ho paura di avere figli e di poterli trasmettere”, ha spiegato la deputata.

 
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