Taiwan e gli Stati Uniti avviano un nuovo ciclo di negoziati commerciali a Taipei

Taiwan e gli Stati Uniti avviano un nuovo ciclo di negoziati commerciali a Taipei
Taiwan e gli Stati Uniti avviano un nuovo ciclo di negoziati commerciali a Taipei

Taipei, 29 aprile (EFE).- Taiwan e gli Stati Uniti hanno avviato questo lunedì a Taipei un ciclo di negoziati commerciali incentrati su agricoltura, ambiente e questioni legate al lavoro, nell’ambito della cosiddetta ‘Iniziativa commerciale USA-Taiwan sul commercio nel 21° secolo”, a partire dal 2022.

Nelle dichiarazioni ai media, il vicedirettore dell’Ufficio per le negoziazioni commerciali dello Yuan esecutivo, Yang Jen-ni, ha riconosciuto che queste conversazioni sono un po’ più complesse di quelle precedenti a causa dei diversi quadri normativi e legali che esistono su questi argomenti.

“Avere negoziati di persona significa anche che entrambe le parti sono disposte a comunicare meglio”, ha detto Yang, che non ha rivelato ulteriori dettagli sul contenuto dei negoziati che si terranno a porte chiuse fino a sabato.

Secondo i dati del Dipartimento americano dell’Agricoltura, lo scorso anno Taiwan è stato il settimo mercato più grande per i prodotti agricoli e i derivati ​​provenienti dagli Stati Uniti, raggiungendo un valore di 3.744 milioni di dollari (3.492 milioni di euro).

Secondo la stessa organizzazione, gli Stati Uniti sono stati la principale destinazione delle esportazioni agricole taiwanesi nel 2023 con 935 milioni di dollari (872 milioni di euro), che rappresentavano il 17% del totale delle vendite agricole dell’isola all’estero in quell’anno.

Questo dialogo avviene nel quadro della cosiddetta “Iniziativa commerciale USA-Taiwan sul commercio nel 21° secolo”, in base alla quale l’isola e il paese nordamericano hanno firmato lo scorso anno la prima parte di un accordo commerciale parziale.

Sebbene questo accordo commerciale sia lungi dall’essere un accordo di libero scambio, è stato descritto da Taipei come il patto commerciale più ampio tra le due parti da quando Washington ha stabilito rapporti diplomatici con Pechino nel 1979.

Questo accordo parziale è limitato e copre questioni come i moduli doganali, le pratiche normative e le misure anticorruzione, ma non affronta le tariffe su determinati beni o le denunce taiwanesi sulla doppia imposizione negli Stati Uniti.

Il governo cinese aveva già espresso la sua opposizione alla firma di quell’accordo commerciale parziale lo scorso anno, sostenendo che si tratta di una violazione della politica “one China”.

Taiwan, dove l’esercito nazionalista cinese si ritirò dopo la sconfitta per mano delle truppe comuniste nella guerra civile (1927-1949), è governata autonomamente dalla fine della guerra, nonostante la Cina rivendichi la sovranità sull’isola che considera ribelle provincia per la cui “riunificazione” non ha escluso l’uso della forza. EFE

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