Portogallo, sulla campana

Portogallo, sulla campana
Portogallo, sulla campana

A Lipsia giocava solo il Portogallo, o almeno così sembrava, perché i cechi non si erano fatti vedere: si erano posizionati in difesa, avevano alzato il parapetto davanti alla propria area, avevano ceduto palla e lasciato che i portoghesi fare le loro cose.

Secondo alcuni è questo il Portogallo più completo degli ultimi anni, il Portogallo dei record di longevità (i 41 anni di Pepe, il calciatore più anziano in un Europeo; le sei presenze di Cristiano Ronaldo), e in linea di massima la lettura di undici corrobora la riflessione. Ci sono Nuno Mendes, Bernardo Silva, Vitinha e il grande Leão, un coltello sulla corsia sinistra.

Leão accelerava, andava avanti e indietro e ogni volta che prendeva palla seminava il panico nella difesa ceca.

Il problema è che i suoi centri sono finiti nel nulla, perché Cristiano Ronaldo è una caricatura di se stesso e il giornalista si chiede perché gli è mancato in Germania, perché Robert Martínez acconsente alla sua presenza: Cristiano Ronaldo fa i gesti come un attore di serie B, si lamenta e impreca, e non corre né salta né trabocca, e i suoi calci di punizione sono docili e troppo concentrati, e crolla ogni volta che lotta per una palla, il suo gioco è insignificante ma anche una calamita.

Cristiano Ronaldo tira in porta, questo martedì

Miguel A. López/EFE

L’osservatore non può smettere di guardarlo.

Il fatto è che non si vive di quello, dell’ipnosi.

E per questo motivo, questo Portogallo così apparentemente completo, in realtà così asimmetrico, finirà per fare appello all’eroismo, sopraffatto dalla catenaccio Czech e la bufera scoppiata sul Lipsia.

Ebbene, le loro offensive furono innocue, non spaventarono i cechi, che finirono per provarci: la prima e unica volta che arrivarono, nel ’62, Provod li inserì.

L’abisso si apre ai piedi dei portoghesi, tanto volenterosi quanto indifesi, che se la sarebbero passata davvero male se Hranac, imbronciato, non avesse segnato un autogol cinque minuti dopo. Con il pareggio, i portoghesi finalmente ci hanno creduto: hanno circondato la porta di Stanek e nell’allungo, quando la partita stava morendo, ha ricevuto la benedizione, opera di Francisco Conceição.

Portogallo, 2 – Rep. Ceca, 1

Scheda dati

Portogallo: Diogo Costa, Cancelo (Semedo, min. 90), Dalot (Inacio, min. 63), Pepe, Ruben Dias, Nuno Mendes (Neto, min. 90), Bernardo Silva, Bruno Fernandes, Vitinha (Conçeicão, min. 90) , Rafael Leão (Diogo Jota, min. 63) e Cristiano Ronaldo

Repubblica Ceca: Stanek, Coufal, Holes, Hranac, Krejci, Doudera, Sulc (Sevcic, min. 79), Soucek, Provod (Baral, min. 79), Kuchta (Lingr, min. 60) e Schick (Chytil, min. 60)

Obiettivi: 0-1, min. 62: Provod; 1-1, min. 70′: Hranac, autogol; 2-1, min. 92: Conceição.

Arbitro: Marco Guida (Italia). Ha mostrato il cartoncino giallo a Rafael Leão, Schick e Conceição.

Incidenti: partita corrispondente alla prima giornata del Gruppo F dell’Eurocoppa tedesca, giocata allo Stadio di Lipsia davanti a quasi 25.000 spettatori.

 
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