Mostra all’IVAM

Mostra all’IVAM
Mostra all’IVAM

Cos’è l’arte? Domanda difficile, se mai ce n’è una. Potrebbe non esserci nemmeno una risposta adeguata e ancor meno consensuale. Per alcuni è bellissimo; per altri il brutto; C’è chi sostiene che sia ciò che nasce dalle emozioni, ma ci sarà chi sostiene che sia ciò che esce dalle mani di un artista. Ci sono tante definizioni quanti sono i punti di vista.

Ecco perché la prossima fiera IVAM, «Un continuum comune indefinitamente liscio»Quello si apre il 16, si configura “come uno strumento che ci dà l’opportunità di generare altre letture delle opere, visioni ugualmente valide, poiché basate sull’unicità di ogni esperienza”, spiegano dal centro d’arte di Guillem de Castro . “I pezzi mostrati assumeranno altri significati a seconda della prospettiva da cui verranno analizzati”, aggiungono. E ogni esperienza è unica.

La mariée mise a nu par ses célibataires même Boîte verte, 1934 circa, di Marcel Duchamp.

La mostra «Un continuum comune decisamente fluido. Proiezioni sul contemporaneo nella collezione IVAM»a cura di Diana Guijarroraccogliere più di 130 opere fra dipinti, fotografie, sculture, video e installazioni di artisti come Pablo Picasso, Bruce Nauman, Julio González, Marcel Duchamp, Dan Graham, Georg Grosz, Sigmar Polke, André Derain, Jacques Lipchitz o Gerhard Richtertra gli altri.

La mostra, composta da opere provenienti dalle collezioni IVAM -quasi tutte-, dalla Fondazione La Caixa e dal Museo di Arte Contemporanea di Castilla y León (Musac), è visitabile dal 16 maggio al 20 ottobre. Dal museo approfondiscono che il filo conduttore di questa mostra ruota attorno al concetto di contemporaneo: “come possiamo avvicinarci” a questo termine e alla sua complessità attraverso la narrazione che si configura con la selezione di pezzi dal Collezione IVAM, intendendo detta collezione come una costruzione storica e sociale. In questo senso, la mostra “ci invita a guardare i pezzi di a prospettiva molto più ampia e complessa porsi domande come quale è la funzione del museo nel mondo contemporaneo, quali sono i meccanismi con cui si muove o quale ruolo svolgono gli artisti”, dicono dall’IVAM.

Casa in fiamme, 2005, di John Davies.

Il ruolo del museo e dell’artista

Attraverso le opere esposte, la mostra serve a riflettere sulla natura dell’istituzione museale, sul ruolo dell’ artista e il suo identità e, infine, le anticipazioni di alcuni movimenti che modificano le risposte all’arte. La mostra è divisa in tre sezioni: “Quando manca qualcosa, quando qualcosa non c’è”, “La contraddizione come principio” e “Un luogo significa definire un campo”.

Per cominciare, l’IVAM riflette su cosa sia un museo. “All’interno del arte contemporanea ed è continuo shock Di fronte alla postmodernità che ha dovuto vivere, troviamo un museo che si muove in a contesto sociale globalizzato. Un mondo in cui anche i delocalizzati cercano una certa identità e in cui, per sopravvivere, questa istituzione deve impegnarsi verso altri modi di produzione. Il museo ci sta insegnando che può funzionare in modo trasversale, che può mostrarci ciò che normalmente non vediamo e che possiamo imparare a leggere gli eventi in altri modi”, sottolineano dal IVAM. «Una collezione è una costruzione storico-sociale che permette di rintracciare una molteplicità di codici, ideologie, mode e condizioni. È un artefatto che fa luce su un’epoca che necessita di essere guardata anche trasversalmente”, aggiungono.

Vetrina dell’ottico, Parigi, 1936. Herbert List.

Ad un secondo livello, l’artista sarà oggetto di studio in questa mostra. «Analizzare la figura dell’artista non è e non sarà un compito semplice. Non dobbiamo dimenticare che siamo di fronte a un sistema configurato da relazioni erranti in cui le figure di identità nomade. All’interno dei mondi dell’arte, alcune di queste figure ci hanno guidato o orientato nella classificazione dell’arte Movimenti artistici e nella reinvenzione di gusto estetico. Un fenomeno che ha fatto – e fa sì che – la condizione dell’opera d’arte e dell’artista si muova come chi muove le cose.

Donna con anfora, di Julio González.

Concludendo il percorso espositivo, il visitatore si troverà di fronte al fatto che “le opere ci dicono che sta arrivando qualcosa di diverso e che dobbiamo decidere come affrontarlo. La decisione che prenderemo sarà contemporanea oppure non lo sarà, non può appartenere al passato o al futuro, solo al presente», concludono dall’IVAM.

 
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