Secondo i media, l’Egitto ritiene Israele “pienamente” responsabile della chiusura del valico di Rafah

Secondo i media, l’Egitto ritiene Israele “pienamente” responsabile della chiusura del valico di Rafah
Secondo i media, l’Egitto ritiene Israele “pienamente” responsabile della chiusura del valico di Rafah

Il Cairo, 2 giugno (EFE).- L’Egitto ha ritenuto Israele “pienamente” responsabile questa domenica della chiusura del valico di Rafah, che collega l’Egitto con la Striscia di Gaza, e della conseguente cessazione dell’ingresso di aiuti umanitari nel sud della Palestina. enclave, dopo un incontro con i rappresentanti israeliani e statunitensi al Cairo.

Secondo la televisione di stato egiziana Al Qahera News – molto vicina all’intelligence egiziana – che cita una fonte di alto rango, la delegazione egiziana ha lanciato questa accusa nel corso dell’incontro tenutosi oggi e conclusosi senza risultati apparenti.

Allo stesso modo, l’Egitto ha insistito sulla necessità di lavorare “immediatamente” per consentire l’ingresso nella Striscia di almeno 350 camion di aiuti al giorno con tutti i tipi di prodotti di base, cibo e carburante, secondo la fonte.

L’incontro di questa domenica era inizialmente previsto per affrontare la riapertura del valico di Rafah, il principale punto di accesso per gli aiuti all’enclave palestinese e che è rimasto chiuso da quando le truppe israeliane hanno preso il controllo del valico il 7 maggio, con l’inizio della loro incursione nel Città palestinese con lo stesso nome.

La stampa egiziana, da parte sua, aveva già riferito in precedenza che l’Egitto aveva chiarito a Israele la sua “ferma posizione di non aprire il valico di Rafah finché Israele manterrà il controllo sul lato palestinese”.

Il flusso di aiuti a Gaza è stato notevolmente limitato in seguito all’inizio dell’operazione militare israeliana a Rafah e alla presa del lato palestinese del valico, che era l’unica uscita dall’enclave non controllata da Israele.

Da allora, gli aiuti sono arrivati ​​solo attraverso il molo marittimo costruito dagli Stati Uniti sulla costa di Gaza o tramite lanci aerei in quantità ritenute insufficienti.

Di fronte a questa situazione, domenica scorsa l’Egitto ha iniziato a inviare camion con cibo e forniture mediche a Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom, al confine con Israele.

Da allora, si stima che circa 600 camion siano entrati nell’enclave dall’Egitto, un numero molto limitato rispetto ai 500-600 che arrivavano quotidianamente a Gaza dal Paese nordafricano attraverso il valico di Rafah prima della guerra.

L’Egitto, nel cui territorio si accumulano grandi quantità di cibo e forniture mediche provenienti da diversi paesi e organizzazioni, ha ripetutamente rifiutato di collaborare con l’amministrazione israeliana di Rafah, dopo la sua presa da parte di Israele. EFE

se-cgs/ijm/psh

 
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