Walmart perde il processo alla Corte Suprema per rimuovere il presidente del sindacato interaziendale

Walmart perde il processo alla Corte Suprema per rimuovere il presidente del sindacato interaziendale
Walmart perde il processo alla Corte Suprema per rimuovere il presidente del sindacato interaziendale

La Suprema Corte ha respinto il ricorso di unificazione presentato da Walmart Chile SA dopo aver tentato di rimuovere il presidente dell’Interempresa, leader del sindacato dei lavoratori, Juan Moreno, che aveva rilasciato dichiarazioni contro l’azienda.

La richiesta di immunità è stata presentata dopo che Moreno, che era anche vicepresidente della Centrale Unitaria dei Lavoratori (CUT), accusano l’azienda di fare pressioni sui propri lavoratori affinché votino per il candidato José Antonio Kast durante le elezioni presidenziali del 2021.

I fatti avvennero il 18 dicembre dello stesso anno, due giorni prima delle votazioni, quando Moreno carica un video di 11 secondi sul suo account X (ex Twitter) confermando tali reclami e favorendo la condivisione della pubblicazione, come indicato nella sentenza di primo grado.

“URGENTE Abbiamo ricevuto denunce secondo cui gli amministratori di @Walmart__Chile stanno facendo pressioni sui lavoratori affinché votino per Kast e non siamo sorpresi perché sappiamo che Lucía Avilés, sposata con uno dei proprietari della multinazionale negli Stati Uniti, è la sua principale finanziatrice”.

Dopo la pubblicazione, diversi portali di notizie hanno replicato l’informazione, e anche l’attuale presidente Gabriel Boric e l’attuale ministro della Segreteria generale del governo, Camila Vallejo, hanno ritwittato il video.

Il 19 dicembre la società ha rilasciato una dichiarazione in cui Hanno negato le accuse di Moreno, assicurando di aver “fornito le strutture affinché tutti i nostri collaboratori possano esercitare il loro diritto di voto di conseguenza”.

Tuttavia, in sua difesa, l’imputato ha dichiarato di aver rivolto queste accuse alla società si basano su “informazioni fornite dai lavoratori stessi del sindacato e delle organizzazioni sindacali che rappresenta.

Inoltre, sottolinea che i proprietari dell’azienda hanno «stati i maggiori finanziatori delle campagne politiche, evidenziando» e anche la moglie di uno di loro, Lucia Avilés, «Il politico ha espresso il suo sostegno finanziario al candidato José Kast» Fatto riportato anche dai media.

Sulla stessa linea assicura che le sue dichiarazioni non possono essere considerate insulti perché obbediscono”all’esercizio del diritto fondamentale alla libertà di associazione, sia individuale che collettiva«.

Intanto non ha potuto fornire i nomi di coloro che hanno confessato questa pratica da parte dell’azienda. perché teme che vengano licenziati.

Nella sentenza di primo grado hanno concluso che “le dichiarazioni del lavoratore, di cui è richiesta l’immunità, Non possono essere considerati un insulto poiché le loro espressioni rientrano nell’ambito dell’esercizio liceità della propria attività di rappresentanza sindacale.

Pertanto, il 6 marzo 2023, il Secondo Tribunale del Lavoro di Santiago ha negato il merito alla causa intentata dalla società, sostenendo che “la libertà di espressione è invocata nell’ambito dell’attività sindacale.

Non soddisfatta della sentenza, la società si è rivolta alla Corte d’Appello di Santiago per far accogliere la causa poter licenziare il lavoratore, il ricorso di annullamento è stato però respinto.

La Corte ratifica che “la libertà di opinione o di esprimere un’opinione (…) può essere intesa come “il diritto fondamentale che ogni persona ha di esprimere ciò che pensa, sa o sente”.

 
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