Più accordi cieli aperti, con Canada e Panama

Più accordi cieli aperti, con Canada e Panama
Più accordi cieli aperti, con Canada e Panama

Argentina e Canada Martedì hanno firmato un memorandum d’intesa bilaterale che elimina i limiti sulle frequenze dei voli e sulle offerte di posti tra i due paesi, in vigore dal 1979.

Allo stesso modo, l’accordo aumenta il numero di aeroporti in cui le compagnie aeree possono atterrare.

Al momento, Air Canada È l’unica compagnia aerea che arriva da quel paese a Ezeiza, con un volo con scalo a San Pablo. Offre, sempre con scalo nella città brasiliana, destinazioni verso Montreal o Toronto. La frequenza varia da quattro a cinque voli settimanali in bassa stagione, e sei in alta stagione.

Mentre compagnie aeree argentinel’unica linea di origine locale che effettua voli a lungo raggio, Non ha rotte verso il Canada.

L’accordo è stato firmato martedì nel Palazzo San Martín tra funzionari dei due paesi e si aggiunge ad altri recenti accordi “cieli aperti”, come è solito chiamarli il governo di Javier Milei.

Un accordo simile sarà firmato questo mercoledì con PanamaSecondo il ministro dei Trasporti, Franco Mogetta. Con questo paese c’è una maggiore connettività attraverso Copa Airlinesche utilizza la capitale panamense come “hub” verso molteplici destinazioni.

Nell’ambito della cosiddetta “politica dei cieli aperti”, il governo ha finora firmato accordi con Brasile, Cile, Uruguay, Perù ed Ecuador.

I “cieli aperti” infatti sono solo quelli previsti dalle convenzioni Cile e Uruguayche include la possibilità che una compagnia aerea dell’altro paese possa farlo effettuare voli interni o nazionali nell’altro Paese.

Negli altri casi, compresi gli accordi di questa settimana, ciò che viene liberalizzato sono i rotte internazionali.

Accordo cieli aperti con il Canada al Palazzo San Martín: Daniel Scioli (Segretario al Turismo), Leopoldo Sahores (Vicecancelliere), Franco Mogetta (Segretario ai Trasporti), Reid Sirrs (Ambasciatore del Canada in Argentina) e Shendra Melia (Direttore dei negoziati Affari Esteri del Canada).

“Con la liberalizzazione dei voli tra Argentina e Canada, sarà possibile aumentare la connettività, espandere le capacità operative, generare condizioni di frequenze illimitate e aggiungere nuove destinazioni”, ha affermato Mogetta, dopo la firma dell’accordo, alla presenza anche del Segretario di Stato. Turismo, Daniele Scioli, e il vicecancelliere Leopoldo Sahores.

“Questo è il primo accordo che abbiamo firmato con un paese che non è della regione e adesso arriveranno altri accordi“ha aggiunto Mogetta.

Gli accordi bilaterali, in ogni caso, sono soggetti alle politiche e ai regolamenti stabiliti da entrambi i paesi, soprattutto nei casi in cui i “cieli aperti” sono rispettati fino alla cosiddetta “nona libertà dell’aria”.

Questa cifra è quella che consente i voli interni nel paese di destinazione, con aerei ed equipaggi del paese di origine. Una possibilità al vaglio del governo Milei (non ancora abilitata) è quella, ad esempio, di un aereo LATAM Cile, Sky o JetSmart Cilecon registrazione ed equipaggi cileni, può atterrare da Santiago del Cile a Mendoza e decollare da lì verso un altro aeroporto nell’interno dell’Argentina.

C’è un passo precedente e cioè l’entrata in pieno vigore (con forza di legge) della DNU 70, di cui questo sabato segna il sesto mese dalla sua pubblicazione legale.

Se non ci saranno ricorsi giudiziari prima di questo sabato al capitolo del mega decreto dedicato al settore aereo (capitolo 9), a partire dalla prossima settimana il quadro giuridico del settore in Argentina sarà effettivamente riconfigurato. E la porta sarà aperta anche per attuare la politica dei “cieli aperti”.

 
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