un re potente
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Il re Ghezo costruì un palazzo in onore di suo fratello.
Questo nuovo studio, inquadrato nell’area della paleoproteomica, lo studio delle tracce proteiche lasciate in contesti archeologico. Il biochimico Jean Armengayd ha spiegato che “questo scoperta è importante in quanto fornisce prove concrete di rituali e pratiche storiche.”
La sanguinosa leggenda narra che il complesso del palazzo Abomey fu costruito nel XIX secolo dal re Ghezo, in onore di suo fratello Adandozan. Durante la sua costruzione – si racconta – fu compiuto un rito crudele che sembra appartenere ad un passato molto lontano: il sacrificio umano di 41 persone, numero considerato sacro nella loro cultura.
Ghezo, che fu un potente re nella sua terra tra il 1818 e il 1858, che combatté contro l’impero Oyo e pose fine al tributo annuale degli schiavi che il suo regno doveva pagare. Nel suo regno si praticava la religione voodoo, nella quale non sono rari i sacrifici di animali.
La scoperta che ha rivelato una pratica crudele
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La scoperta ha confermato una leggenda crudele.
Il nuovo studio ha utilizzato una tecnica chiamata spettrometria di massa tandem per individuare le proteine presenti nelle pareti dell’organismo grave, che si compone di due capanne collegate. Il risultato ha mostrato la presenza di migliaia di microrganismi, oltre a sangue di pollo e sangue umano.
“Poiché le proteine sono molecole più stabili rispetto al DNA, la paleoproteomica può fornire ampie informazioni sugli organismi che producevano queste proteine nei tempi antichi”, ha detto Armengaud.
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La leggenda indicava che il sangue umano era stato mescolato con olio rosso per rivestire le pareti del grave, e il nuovo studio sembra confermarlo. Nonostante i nuovi dati rilevati, per ora è impossibile stabilire quante persone abbiano utilizzato il sangue.
