A sostegno degli operatori dei media pubblici di Entre Ríos

A sostegno degli operatori dei media pubblici di Entre Ríos
A sostegno degli operatori dei media pubblici di Entre Ríos

Il senatore Martín Oliva del dipartimento dell’Uruguay (PJ), ha espresso il suo sostegno pubblico agli “operatori dei media pubblici di Entre Ríos”. “Vogliamo far conoscere la nostra posizione in sostegno dei lavoratori delle radio pubbliche di Entre Ríos, visto l’imminente dibattito sulla cosiddetta ‘Legge sulle Basi’ attualmente al Senato della Nazione”, ha detto.

In un comunicato stampa, ha precisato che “la provincia di Entre Ríos possiede tre radio pubbliche che compongono Radio y Televisión Argentina Sociedad del Estado. Si tratta di LT14 ‘Radio General Urquiza’ del Paraná, LT11 ‘Radio General Francisco Ramírez’ di Concepción del Uruguay e Radio Nacional Gualeguaychú, le prime due con una storia importante che risale alle origini stesse della radiodiffusione argentina, LT14 è la prima . radio del territorio di Entre Ríos, nel 1945, e LT11 la terza nel 1951. La stazione Gualeguaychuense, dal canto suo, è nata nel 1987 con la restaurazione democratica.

Ha sostenuto che “le tre emittenti pubbliche di Entre Ríos hanno una presenza radicata nelle loro comunità e nella regione, con una netta preminenza nelle preferenze per un maggiore ascolto nelle regioni a cui dedicano il loro lavoro. Le tre radio sono state e sono parte attiva delle loro comunità, svolgendo ruoli di enorme rilevanza non solo in termini di informazione ma anche nella diffusione della cultura provinciale e regionale, nella costruzione dell’identità di Entre Ríos e nella promozione degli artisti , ricercatori, scienziati e riferimenti generali delle comunità in cui sono immersi”.

“Come rappresentanti del popolo della nostra provincia, riteniamo inammissibile il piano dell’Esecutivo nazionale relativo alle tre postazioni. E vogliamo ricordare a chi, come noi, rappresenta la popolazione della provincia, che la nostra Costituzione Provinciale di Entre Ríos del 2008 ha incorporato, con saggia lungimiranza, la tutela dei media localizzati nel suo territorio, come strumento per rafforzarne la regioni e la formazione della loro identità culturale» (articolo 70), e non solo ma si propone, nello stesso articolo, di impedire «monopoli, oligopoli o qualsiasi altra forma di concentrazione dei media sociali a livello provinciale». , una conseguenza inevitabile se il progetto di svendita delle emittenti pubbliche avrà successo”, ha osservato.

Egli ha considerato che “storicamente queste stazioni sono state vittime delle vicissitudini che si sono susseguite in crisi e cambiamenti di direzione dei governi nazionali. Tuttavia, grazie all’impegno dei loro lavoratori e al profondo radicamento nelle loro comunità, non hanno mai smesso di adempiere ai loro compiti più rilevanti e ai loro scopi più nobili. Ciò è attestato dal patrimonio culturale da loro prodotto e che si esprime in numerosi lavori di ricerca sulle trasmissioni radiofoniche di Entre Ríos”.

“La creazione, nel 2009 e con la Legge 26.522, di Radio e Televisione Argentina SE, ha incoraggiato l’aspettativa di un consolidamento definitivo delle emittenti, che avrebbe consentito allo stesso tempo la loro normalizzazione e il loro percorso verso un modello di gestione democratico e trasparente, come stabilito dalla Legge 26.522 stesso, all’articolo 119, che faceva riferimento al «modello partecipativo della televisione pubblica tedesca e francese». Purtroppo l’attuale governo, invece di ritornare su quella rotta, inserisce Radio y Televisión Argentina Sociedad del Estado nell’elenco delle società che il governo nazionale aspira ad alienare al popolo argentino per mettere a disposizione del capitale privato attraverso la figura di “public limited” aziende’”, ha affermato.

Oliva ha detto che sono “preoccupati per ciò che ciò implica per il futuro delle radio pubbliche nella nostra provincia. E ancor più ci preoccupa la decisione annunciata di svuotare le stazioni per trasformarle in semplici ripetitori di programmi determinati o programmati nel centro politico del Paese, che continua ad essere la Città di Buenos Aires, ignorando il federalismo e identità regionale”.

“Come uruguaiani conosciamo molto bene la tradizione di solidarietà della nostra radio pubblica, che è stata protagonista di numerosi eventi in cui la comunità locale ha saputo unirsi per perseguire nobili obiettivi. Ne è un esempio l’ormai famosa ‘Toy Campaign’, che ha raggiunto il suo 40° anniversario nella sua ultima edizione nel mese di dicembre. Questa iniziativa di fraternità continua a mantenere intatto il sogno degli operatori LT11 che hanno promosso questo spazio affinché tutti i bambini e le bambine di Concepción del Uruguay abbiano un giocattolo per Natale”, ha osservato.

Ha osservato che “nel 2022 terremo il 1° Congresso Nazionale della Comunicazione a ‘La Historica’ sulla base del fatto che la comunicazione ci eleva come società e ha un ruolo fondamentale nel generare i nostri contenuti da ogni punto delle nostre comunità, senza bisogno di cadendo in agende imposte che, molte volte, sono lontane dalla nostra realtà quotidiana”.

“Troviamo altrettanto preoccupanti e allarmanti le dichiarazioni rilasciate ai media di Buenos Aires da una voce dell’Esecutivo, che incautamente ha affermato quanto segue: ‘È evidente che i media pubblici che abbiamo oggi non servono allo scopo per il quale sono stati creati, che è trasmettere servizi culturali e informativi’ [1]. Assicuriamo fermamente che questa affermazione è apparentemente falsa per quanto riguarda le tre radio pubbliche di Entre Ríos”, ha affermato.

Il senatore ha infine affermato: “Siamo profondamente preoccupati per il futuro immediato dei lavoratori delle nostre radio pubbliche, poiché il progetto ‘Legge sulle Basi’ apre possibilità disastrose: dai licenziamenti di massa ai trasferimenti discrezionali, creando una situazione di indifesa l’aperta violazione dei loro diritti sanciti dalla Costituzione nazionale. Difendiamo insieme le nostre emittenti pubbliche e i loro lavoratori”.

 
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