Il Ministero dell’Ambiente ha formulato sei raccomandazioni rivolte a governatori, sindaci e autorità ambientali del Paese, per mitigare ed evitare i danni e le perdite che potrebbero essere causati dall’arrivo del fenomeno “La Niña”.
Il ministro dell’Ambiente, Susana Muhamad, ha rivolto un appello alle autorità locali e ha sottolineato l’importanza di agire in modo rapido ed efficace in caso di emergenze legate alla pioggia.
“È tempo di prepararci con ciò che abbiamo per ridurre le vittime, le perdite e i danni. Invitiamo un’azione proattiva di emergenza, perché abbiamo poco tempo”, ha detto.
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Il funzionario ha esortato gli 835 comuni a più alto rischio di emergenza a cercare fonti alternative di approvvigionamento idrico, oltre a prepararsi ad affrontare ogni eventualità.
Muhamad ha affermato che è necessario diffondere e socializzare la mappatura delle aree a rischio con le comunità locali.
L’Istituto di Idrologia, Meteorologia e Studi Ambientali (Ideam) ha previsto che la stagione delle piogge di quest’anno, che inizierà a luglio, potrebbe essere simile a quella del fenomeno La Niña del 2010-2011, che causò gravi danni in tutto il paese.
Muhamad ha sottolineato la collaborazione del Sistema Ambientale Nazionale per fornire la conoscenza del rischio. “Invieremo una circolare ai governatori, ai sindaci e alle autorità ambientali. Questa circolare li esorterà a consegnare ai Consigli di Gestione del Rischio tutta la zonizzazione dei Piani di Gestione dei bacini dove possono esserci punti di allagamento e punti di prelievo di massa,” ha spiegato .
Il funzionario ha raccomandato rafforzare le reti di monitoraggio idrometeorologico e i sistemi di allerta precoce nei bacini idrografici di interesse. In questo senso si è suggerito di realizzare azioni di tutela degli ecosistemi strategici, formulando piani di azione per ridurre le condizioni di rischio.
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L’ente ha raccomandato ai Consigli comunali e dipartimentali di gestione del rischio di catastrofi di monitorare lo stato delle strade.
È stata inoltre sottolineata l’importanza di proteggere e recuperare gli ecosistemi attraverso azioni di riabilitazione o ripristino, in particolare con attività di rivegetazione di specie autoctone nelle foreste.
Infine, l’ente ha ribadito l’urgenza di tali misure, sostenendo che “dal Sistema ambientale nazionale, che ha la competenza a contribuire alla conoscenza del rischio, “Invieremo questa circolare per garantire che gli enti locali abbiano le informazioni e le risorse necessarie per agire preventivamente.”