Mononucleosi, la malattia del bacio – Paralelo32

Mononucleosi, la malattia del bacio – Paralelo32
Mononucleosi, la malattia del bacio – Paralelo32

Vittoria.- Vista la rilevazione di diversi casi di mononucleosi in città, abbiamo consultato la pediatra e direttrice della Sanità municipale, Nelly Amilibia, sulle particolarità della cosiddetta malattia del bacio, anticipando che non si tratta di una patologia rara, sebbene sia rara.

In questo senso ormai da tempo è abbastanza frequente nelle diagnosi di uno studio pediatrico, ha proseguito: “Perché si riscontra generalmente nei bambini dai 5 anni fino agli adolescenti. È una malattia infettiva, causata da un virus chiamato Epstein Barr. “L’agente provoca un’infezione generalizzata, che colpisce tutti i linfonodi del corpo.”

Ha aggiunto che, all’interno della sintomatologia, la mononucleosi aggiunge disagio, febbre e debolezza: “generalmente quello che si vede all’esame obiettivo è l’aumento dei linfonodi, che sono del tutto normali e tutti li abbiamo, ma di fronte ad un’infezione come questa, “La stragrande maggioranza di essi è aumentata!”

Gli amilibi si espandono in modo molto evidente nella regione sottomandibolare e nella zona del collo. “Il paziente generalmente arriva con febbre, debolezza, malessere. Può accompagnarsi ad angina anche molto importante, membranosa, di colore bianco. Ebbene, quello che senti su come ti senti ti fa sospettare questa malattia, cosa che viene poi confermata in laboratorio.

L’intervistato ha affermato che questa infezione non ha una cura con un rimedio specifico, ma è autolimitante. “In altre parole, la malattia passa e si prendono le medicine sintomatiche di ciò che avverte il malato, che è chiaramente la febbre, il decadimento, a cui si aggiungono come palliativo, antipiretici, riposo e una dieta adeguata”

Tuttavia, spiega Amilibia, possono verificarsi anche complicazioni, che vanno dall’epatite al contatto con altri organi, “ma generalmente non è comune ma piuttosto la condizione si manifesta in due o tre settimane e la persona ritorna alle normali attività, sempre con possibilità di contagio”. , che è latente, perché dobbiamo pensare che prima della comparsa dei sintomi, il paziente sta incubando la malattia e poiché generalmente si diffonde attraverso la saliva, è per questo motivo che viene chiamata “malattia del bacio”.

Le infezioni possono avvenire anche attraverso un bicchiere condiviso, gli utensili usati per mangiare “e il compagno a cui siamo così abituati”.

Ciò che preoccupa i genitori è solitamente anche il momento in cui il figlio smette di frequentare le attività regolari. E per questo ci rivolgiamo anche al professionista se ci sono postumi: «L’importante di fronte al primo sintomo è consultare il medico, la diagnosi, con certezza, non solo rassicura la famiglia ma aiuta anche la guarigione, potendo abbreviare questo periodo. In ogni caso, in genere si evolve molto bene, non ha conseguenze ed è una malattia che di solito non si ripresenta”.

Il paziente ritorna gradualmente alle attività regolari, anche sportive, dopo la scomparsa dei sintomi più lievi», e in caso di epatite, o di ingrossamento del vaso, che può anche verificarsi, si prendono precauzioni, ma sempre «Stiamo cercando che riprenda questo tipo di richieste si sono completamente riprese.”

 
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