Crimini economici e sicurezza informatica: sfide e recente evoluzione in Cile

Crimini economici e sicurezza informatica: sfide e recente evoluzione in Cile
Crimini economici e sicurezza informatica: sfide e recente evoluzione in Cile

Il seminario tenutosi nella regione del Maule ha affrontato questi fenomeni, in un’alleanza tra la Polizia Investigativa e l’Università di Talca per generare conoscenza e riflessione nella comunità locale.

Il 30 maggio è stata sviluppata con successo la seconda versione del seminario “Cybersecurity: AI e crimini economici”, organizzato dalla Brigata investigativa sui crimini economici della regione del Maule e dalla Facoltà di Economia e Commercio dell’Università di Talca.

A proposito di questa collaborazione, il capo della regione di polizia di Maule, l’ispettore prefetto Germán Parra, ha dichiarato: “Di fronte a un crimine che sta mutando, la polizia investigativa viene costantemente addestrata attraverso, ad esempio, alleati strategici come l’Università di Talca. “, per poter essere agenti moltiplicatori nei confronti della comunità per quanto riguarda la lotta contro i crimini informatici e il modo in cui agiremo per perseguirli.”

Nel frattempo, il Preside della Facoltà di Economia e Commercio, Rodrigo Herrera, ha sottolineato: “Questo seminario è una porta per acquisire nuove conoscenze sulle questioni di sicurezza informatica per i nostri studenti. Siamo in una riprogettazione dei corsi di laurea in generale e la Cybersecurity è un tema su cui stiamo lavorando, soprattutto all’interno della Facoltà di Economia e Commercio”.

Fenomeni ricorrenti ed emergenti

Tra gli interventi, il commissario Juan Valdenegro, della Brigata contro la criminalità informatica di Concepción, ha parlato del “Phishing nel settore bancario”, sottolineando che, nonostante sia un metodo di attacco nato negli anni ’90 e che ha picco intorno al 2010 “i criminali informatici continuano a utilizzare questo strumento che viene utilizzato come punta di diamante per entrare in un sistema, in una banca, e anche per ottenere credenziali di social network per commettere altri crimini”, ha commentato.

In un altro ambito, il capo della Divisione Cyberintelligence del Ministero dell’Interno e della Pubblica Sicurezza, Constanza Alarcón, ha fatto riferimento alle “Minacce alla sicurezza informatica e alla loro rapida evoluzione”. Tra questi, ha evidenziato l’uso dei dati biometrici che “sono molto apprezzati per creare grandi database che successivamente consentano algoritmi di previsione molto più sofisticati”. Pertanto, “dobbiamo essere in grado di proteggere i nostri dati biometrici e personali; oltre a come comportarsi e avere un’igiene digitale adeguata ai tempi e ai progressi tecnologici”, ha affermato.

L’attività ha riunito più di 200 partecipanti, tra personale del PDI, accademici e studenti dell’Università di Talca, rappresentanti della Camera di Commercio, aziende, istituzioni del territorio e grande pubblico. Mentre la trasmissione via streaming registrato 600 connessioni.

Inoltre, erano presenti, tra le altre autorità, il delegato presidenziale Humberto Aqueveque e il responsabile nazionale della sicurezza informatica, l’ispettore prefetto Maximiliano Macnamara.

 
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