La Commissione Provinciale delle Belle Arti. Santa Fe 1923-1949

La storia del Museo Provinciale di Belle Arti Rosa Galisteo de Rodríguez è ben nota nell’ambito della storia delle istituzioni artistiche argentine, ma l’ente che ne diresse le sorti dal 1923 al 1949, la Commissione, non gode dello stesso livello di riconoscimento . Belle Arti Provinciali (di seguito CPBA). Usando un termine colloquiale, si può affermare che entrambe le istituzioni (Museo e CPBA) furono “create” insieme il 19 maggio 1920, quando Martín Rodríguez Galisteo inviò una lettera al governatore radicale Enrique Mosca in cui affermava di aver “costruito in via 4 de Enero, di fronte a Plaza Pringles, un edificio destinato a Museo e Biblioteca, con lo scopo di donarlo alla Provincia.”

Come requisito di questa donazione, chiede che il museo venga intitolato a sua madre, Rosa Galisteo de Rodríguez, e che venga utilizzato solo per lo scopo per il quale lo ha creato. Allo stesso tempo, esprime il desiderio che l’esecutivo della provincia di Santa Fe stabilisca una somma fissa annua in denaro per l’acquisizione di opere di artisti nativi argentini e che “(…) nomini una commissione ad onorem responsabile dell’acquisizione delle opere d’arte, che determinerà anche se quelle donate meritano di apparire nella sala del Museo.”

Catalogo II Mostra annuale. Museo Provinciale di Belle Arti Rosa Galisteo de Rodríguez, anno 1924. Foto: Courtesy

Questa iniziativa “privata” viene subito fatta propria e sostenuta dalla Giunta provinciale, che, con decreto del 27 maggio 1920, presenta il disegno di legge alla Camera dei Deputati. In questo modo vengono avviate tutte le procedure amministrative e politiche necessarie a rendere effettiva la donazione, e la conseguente incorporazione del Museo nell’orbita dello Stato.

Il Museo aprì i battenti il ​​25 maggio 1922 e quasi un anno dopo, l’11 aprile 1923, con decreto della Giunta Provinciale, venne nominata una commissione consultiva per il Museo, “ritenendo necessaria la collaborazione di persone il cui consiglio sia garanzia nell’acquisizione delle opere destinate al Museo Provinciale Rosa Galisteo de Rodríguez”. Questa commissione era composta, in rappresentanza di Santa Fe, da Martín Rodríguez Galisteo, dal sindaco municipale Pedro Gómez Cello, Pablo Cingolani, José A. Reynares, Elías Guastavino e Nicanor Molinas. Rosario, dal canto suo, era rappresentato da Magín Anglada, Rubén Vila Ortíz, Alfredo Guido, César Caggiano e dal sindaco Alfredo Rouillón.

Questa commissione consultiva sarà quella che deciderà finalmente chi comporrà definitivamente il futuro CPBA. Il 10 luglio, Clorindo Mendieta, allora vice governatore ad interim, firmò il decreto che nominava come suoi membri i già citati Molinas, Gómez Cello e Reynares, oltre a Juan J. Soiza Reilly e Horacio Caillet Bois, direttore del Museo Rosa Galisteo de Rodríguez. Scopo di tale commissione sarà quello di “dettare il regolamento interno e potrà nominare segretario il direttore o il dipendente del Museo che riterrà opportuno”.

L’istituzionalizzazione avviene immediatamente, poiché il 15 dicembre si svolge la prima riunione del CPBA, composto dai cinque membri sopra menzionati. Nel 1924 la commissione visse un anno frenetico per quanto riguarda la sua composizione interna. In linea di principio, perché Molinas presenta le sue dimissioni, anche se queste vengono respinte con un decreto del governatore, ma anche perché Souza Reilly deve trasferirsi a Buenos Aires, rimanendo corrispondente ad onorem nella stessa città. Souza Reilly viene sostituito da Miguel Ángel Correa (Mateo Booz), mentre Reynares viene sostituito da Oreste Neri, che non è mai apparso in nessun disco e gli succede Agustín Zapata Gollán. Dal 1925, i membri che la comporranno fino al suo scioglimento rimarranno definitivi: Nicanor Molinas, Horacio Caillet Bois, Agustín Zapata Gollán e Miguel Ángel Correa, morto nel 1943.

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Nel corso dei ventisei anni della sua vita istituzionale, la Commissione ha verbalizzato le proprie riunioni in verbali manoscritti, firmati da coloro che vi hanno partecipato. Questi verbali fanno parte del fondo documentario istituzionale del Museo Provinciale di Belle Arti Rosa Galisteo de Rodríguez e sono un totale di duecento minuti raccolti in tre libri. In questo periodo fu un’istituzione fondatrice del campo artistico e culturale di Santa Fe. Iniziò a curare le acquisizioni di opere per il Museo Rosa Galisteo de Rodríguez e ad organizzarne il Salone annuale, per poi occuparsi della stesura del cosiddetto “Regolamento di partecipazione e premi di acquisizione delle sale del Museo”.

Il CPBA è stato inoltre incaricato di gestire ed eseguire, con il contributo della Giunta Provinciale e della Tesoreria Nazionale, l’imponente progetto di ampliamento edilizio del Museo Rosa Galisteo che ha dato all’istituzione l’aspetto attuale. Quando negli anni quaranta cominciò, con l’approvazione della legge n. 2906, che mise in funzione la Commissione Provinciale della Cultura (CPC) nel governo di Manuel de Iriondo, i membri della CPBA iniziarono ad occupare anche altri luoghi di potere e ad assumere altre responsabilità, come la concretizzazione, da parte di Caillet Bois e Zapata Gollán, dei piani di studio delle Scuole di Belle Arti di Rosario e Santa Fe, recentemente create.

Molinas e Caillet Bois furono lasciati alla guida del nuovissimo PCC, rispettivamente presidente e segretario. Nel 1944, con decreto n. 3583 della Giunta Provinciale, fu creata la Direzione Generale delle Belle Arti, dei Musei e degli Archivi della Provincia, carica annessa a quella di Direttore del Museo Rosa Galisteo de Rodríguez, restando in carica Caillet Bois .

Sebbene i suoi membri continuassero a occupare le posizioni più alte nella piramide del potere delle istituzioni culturali create, soprattutto il CPBA cominciò a dissolversi in una sovrapposizione di missioni e funzioni tra le nuove organizzazioni. Il verbale numero 200 dell’Ente, datato 30 dicembre 1949, documenta l’ultima riunione tenuta dall’Ente.

 
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