La Colombia vince la causa per megaproprietà mafiosa | Governo | Economia

John Camargo, capo dell’Agenzia statale per la difesa legaleè stato informato da Washington (Stati Uniti)che la Colombia ha vinto la causa intentata contro di lei riguardo al cartello della droga Meritage, alla periferia della città di Medellín, come appreso dall’Unità Investigativa di EL TIEMPO.

I ricorrenti chiedevano 300 milioni di dollari, quasi un miliardo di pesos.. “È la prima volta nella storia che un Paese riesce a vincere l’Essential Security Exception, ovvero che lo Stato può adottare misure legittime di estinzione dei beni per proteggere il patrimonio di un Paese di fronte a una piaga come il traffico di droga.“, ha raccontato Camargo in scoop a EL TIEMPO.

(Altro: In Colombia si promuove l’istruzione per gli over 50).

Camargo ha assicurato che detta notifica gli è arrivata direttamente dal Centro internazionale per la risoluzione delle controversie sugli investimenti (ICSID) con sede nella capitale americana: “Mi hanno comunicato che la Colombia aveva vinto tutto“.

John Camargo, direttore generale (e) dell’Agenzia nazionale per la difesa legale dello Stato.

Fascicolo privato

La causa legale contro il paese è avvenuta dopo il investitore Ángel Seda ha affermato di aver perso l’iniezione di denaro di un milione di dollari apportata al megaprogetto dopo che l’ufficio del procuratore generale ha avviato un processo di confisca dei beni a causa di legami con i trafficanti di droga.

(Per saperne di più: La Procura avanza le indagini sulle feste con alcol e droga nel carcere di La Tramacúa).

EL TIEMPO ha potuto rivelare a suo tempo i link del mega proprietà con Héctor Restrepo Santamaría, alias ‘Perraloca’, Javier García, alias ‘Maracuyá’tra gli altri.

Ximena Herrera, avvocato dello studio che rappresentava la Colombia negli Stati Uniti (Gaillard Banifatemi Shelbaya Disputes); John Camargo, responsabile dell’agenzia, e Giovanny Vega.

Fornito

Fino a qualche settimana fa, Si pensava che la Colombia avrebbe dovuto farsi carico del pagamento di 300 milioni di dollari (più di un miliardo di pesos) al cittadino americano Ángel Samuel Seda e i suoi partner nel progetto immobiliare Merito.

(Anche: perché i decreti del Mintrabajo potrebbero cadere in un eccesso di funzioni?).

Tuttavia, l’agenzia, guidata da Camargo, è riuscito a dare una ‘manopola’ a questa causa, ottenendo così una sentenza storica e senza precedenti.

Ximena Herrera, avvocato dello studio che rappresentava il Paese negli Stati Uniti (Gaillard Banifatemi Shelbaya Disputes); Camargo e Giovanny Vega, direttore degli affari internazionaliguidarono la difesa del paese.

La causa cominciò ad ingarbugliarsi quando diverse testimonianze di ex capi furono trasferite nel fascicolo a beneficio della querelante e persino una registrazione dell’allora procuratore Ana Catalina Noguera, dove le fu detto che era una terza parte in buona fede e questo potrebbe esserci un atto di corruzione attorno al caso.

(Potrebbe interessarti: L’ex ministro dello Sport accusato di perdita della sede dei Giochi Panamericani del 2027).

Ángel Seda, fondatore e amministratore delegato di Royal Property Group.

Ángel Seda, fondatore e amministratore delegato di Royal Property Group.

Gruppo di proprietà reale

Noguera è la stessa persona che è stata processata per aver chiesto l’intercettazione illegale di un telefono tramite il ex capo Carlos Ramón Zapatache finì per testimoniare anche in questo caso.

VALIGETTA
*Con informazioni provenienti da EL TIEMPO – UNITA’ INVESTIGATIVA

 
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