Gli Albini tornano alla carica e chiedono di ampliare le indagini per difendersi

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Gli Albini tornano alla carica e chiedono di ampliare le indagini per difendersi

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Due mesi dopo, due dei tre arrestati nel “caso cioccolato” Hanno chiesto, ancora una volta, di ampliare le loro dichiarazioni investigative. Ma a differenza della petizione presentata ad aprile, quando Claudio e Facundo Albini Hanno chiesto che si tengano udienze di persona e con la partecipazione del giudice di garanzia, Guillermo Federico Atencio, hanno ora sottolineato che ciò sarà fatto virtuale.

La richiesta dell’ex potente vicedirettore del personale della legislatura, Claudio Albinie suo figlio Facundoconsigliere comunale di La Plata e rappresentante provinciale del Frente Renovador de Sergio Massaha suscitato sorpresa nei tribunali e ha suscitato un’ondata di voci e versioni nel peronismo provinciale.

Con la firma dei suoi tre avvocati –Massimiliano Rusconi, Gabriel Palmeiro e Martín Villargli Albini hanno affermato che è “necessario e pertinente” ampliare le indagini su ciò che hanno descritto, tra virgolette, come “presunto”accuse specifiche” dal pubblico ministero incaricato delle indagini, Betina Lacki.

Tuttavia, a differenza della richiesta fallita di ampliare le indagini presentata in aprile e successivamente ritirata, Questa volta gli Albini non hanno accusato il pubblico ministero Lacki per una presunta mancanza di obiettività o violazione del “giusto processo legale” e dei suoi diritti di difesa, che ha portato sia la stessa procuratrice che il giudice Atencio a interpretare quello scritto come un tentativo di contestarla.

Questa volta gli Albini si sono limitati a sostenere di voler ampliare le loro dichiarazioni investigative nell’ambito della loro “diritto di difesa materiale“, senza indicare nello scritto gli assi che intendono approfondire, e limitandosi a evidenziare che le necessarie udienze potrebbero essere sviluppate”per via telematica”.

“Come è noto al Pubblico Ministero – hanno precisato i legali degli Albini – i nostri clienti sono detenuti ‘preventivamente’ presso il Dipartimentale Alcaidia di La Plata, Roberto Pettinato, situato alla periferia di questa città e, pertanto, il ‘di persona’ lo svolgimento di tali udienze implicherebbe a trasferimento non necessario che, come ogni trasferimento, impone procedimenti che disturbano notevolmente la relativa “calma” che si può avere durante la reclusione in carcere; Oltre al fatto che implicano uno stipendio non necessario in termini di spese, personale e mobili da commissionaretra le altre questioni.”

La richiesta di udienze virtuali ha significato a contrasto notevole con la richiesta precedente, di metà aprile, quando oltre a criticare il pm Lacki, gli Albini chiesero di testimoniare di persona. Hanno poi affermato che ciò era giustificato dalle loro “circostanze personali, dalla natura del caso e, anche, dallo stato di salute” che secondo loro li affliggeva, dopo “tanto tempo trascorso in detenzione”.

In questo senso lo hanno fatto sia il vicedirettore del Personale della Legislatura di Buenos Aires che suo figlio sette mesi di detenzione alla periferia di La Plata, mentre Julio “Cioccolato” Rigau È in cella dal 15 ottobre, dopo il suo primo arresto, avvenuto il 9 settembree un intervallo di tre settimane in libertà.

Chiedendo ora un’altra opportunità per ampliare le loro indagini, gli Albini cercano di presentare argomenti che alleggeriscano la loro situazione procedurale e, per quanto possibile, che possano portare alla loro rilasciaanche se la Corte d’Appello ha confermato la carceri preventive di entrambi, che potrebbe estendersi alla fondatezza della processo oraleaccusato di aver integrato a associazione illecita che avrebbe frodato lo Stato di Buenos Aires per almeno 800 milioni di dollari.

Il nuovo approccio degli Albini – che affrontano anche a inibizione generale del proprio patrimonio dopo un tentativo fallito di diventare insolvente– ha affiancato Rusconi nella parte anteriore della difesa. Di alto profilo, Rusconi ha accumulato diverse difese sensibili negli ultimi dieci anni. Da Carlos Menem agli imputati del “caso Nisman”, Diego Lagomarsinoricorse ai suoi servizi, così come fece l’ex ministro della Pianificazione federale, Giulio Vidoe presunto prestanome della famiglia Kirchner, Lazzaro Baezcosì come l’uomo d’affari Nicola Ciccone e il banchiere Raúl Monetatra gli altri.

L’avvocato Massimiliano Rusconi difende gli Albini

Portati alla luce gli arresti di “Chocolate” Rigau e, quasi tre mesi dopo, degli Albini pratiche criminali comuni a diversi spazi politici. Con il passare delle settimane, furono esaminati attentamente. Ugo Muguerza e il tuo partner Josefina Ortelladoche operarono anche come “cioccolatini” per i pro e il radicalismo, oltre che per i peronisti Ugo Alberto Sini.

Per il giudice Atencio, invece, Rigau e Albini sono solo i primi anelli di una catena criminale. “Non è ragionevole per me presumere”, ha dichiarato Atencio lo scorso dicembre, che la direzione del gruppo “potrebbe ridursi a un impiegato di rango inferiore, a un vicedirettore di un’area estranea alla gestione delle assunzioni”, ha spiegato. in riferimento a Claudio Albini. Per il magistrato “Niente di quanto è stato perpetrato poteva sfuggire alla conoscenza e al controllo di coloro ai quali vengono concessi i moduli che rendono possibile l’assunzione di coloro ai quali, senza fornire alcuna prestazione, sono stati concessi i diritti alla copertura sanitaria e alle prestazioni pensionistiche in cambio dell’incasso milionario di quanto che purtroppo viene naturalizzato come il ‘denaro della politica’”.

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