Come c’era la RIGI nel pacchetto fiscale che sarà votato a Deputati: a chi gioverà

Come c’era la RIGI nel pacchetto fiscale che sarà votato a Deputati: a chi gioverà
Come c’era la RIGI nel pacchetto fiscale che sarà votato a Deputati: a chi gioverà

Le aziende del settore minerario attendono che il RIGI avanzi in nuovi investimenti. REUTERS/Agustin Marcarian/foto del file

IL Camera dei Deputati In sede si sta discutendo la sentenza definitiva che potrebbe dare la definitiva sanzione al disegno di legge. Legge fondamentale promosso dal Governo dell Javier Milei. La norma ratifica le modifiche intervenute in Senato, ivi comprese le modifiche al Regime di incentivi per i grandi investimenti (RIGI) con cui il partito al governo cerca di rilanciare l’attività economica con benefici per le aziende che decidono di effettuare un investimento di almeno 200 milioni di dollari.

La Camera Alta ha apportato modifiche alla RIGI che saranno ratificate nel testo finale che diventerà legge questa settimana. Uno di questi è la delimitazione dei settori economici che possono entrare nel sistema di incentivi, quindi non può più trattarsi di “qualsiasi” attività.

Il Congresso potrebbe approvare la Bases Law e il pacchetto fiscale questa settimana.

D’altro canto, c’è stato un gesto dei senatori verso i fornitori dell’industria locale e cambiamenti sui benefici di scambio che avranno i progetti unici in Argentina. In caso di inosservanza è concessa anche la possibilità di adire tribunali stranieri, l’ICSID o l’ICC.

Il regime di incentivi ai grandi investimenti (RIGI) mira a fornire incentivi, certezza, sicurezza giuridica e un sistema di tutela dei diritti acquisiti ai titolari di un unico progetto di investimento, che però deve essere superiore a 200 milioni di dollari.

Le aziende che vorranno aderire avranno due anni per farlo e l’Esecutivo è autorizzato a prolungare tale periodo fino a un anno.

Chi entra nel RIGI avrà, per il progetto inserito, benefici fiscali, doganali e valutari per 30 anni. Tra questi c’è una maggiore flessibilità nel trasferire valuta estera all’estero, una delle principali riserve degli uomini d’affari quando investono.

Sebbene sia stato mantenuto l’importo base dell’investimento di 200 milioni di dollari, si sono verificati cambiamenti nella capillarità del regime. Prima era aperto a “qualsiasi settore” e ora sarà delimitato.

La Camera Alta ha apportato modifiche all’articolo 165 della RIGI per limitarlo a settori brevi come silvicoltura, infrastrutture, miniere, energia, tecnologia, turismo, acciaio, petrolio e gas.

D’altro canto si è cercato di dare spazio ai fornitori locali di fronte agli avvertimenti dell’industria locale a causa della possibile “concorrenza sleale” con aziende straniere. Nello specifico, l’impegno in questo caso sarà “almeno il 20% dell’intero importo dell’investimento, purché l’offerta sia disponibile e alle condizioni di mercato”.

I vantaggi che RIGI offre Veicoli titolari di un unico progetto (VPU)cioè l’investimento che deve essere superiore a 200 milioni di dollari, spazia da migliori condizioni fiscali, doganali e di cambio.

Per quanto riguarda la parte fiscale, ci sarà una riduzione dell’imposta sul reddito al 25% per i VPU. Si cercherà di accelerare l’ammortamento dei beni personali e delle infrastrutture. Le perdite fiscali non assorbite entro i primi cinque anni possono essere trasferite. È previsto il rimborso dei saldi a favore dell’IVA entro un termine non superiore a tre mesi. Inoltre, il 100% dell’imposta sui debiti e crediti bancari potrà essere computata come credito nei profitti.

D’altra parte, le aziende avranno un’esenzione dal pagamento dei dazi all’importazione per portare beni strumentali, pezzi di ricambio, parti e forniture. Durante i primi tre anni del progetto non ci saranno inoltre dazi all’esportazione, cioè trattenute.

Il Governo spera di dare impulso all’economia attraverso la RIGI. REUTERS/Liesa Johannssen/

Un altro importante aggiustamento sarà apportato all’articolo 196 – Incentivi di cambio –, che limita l’obbligo di regolamento sul mercato dei cambi alle valute estere ricevute dalle esportazioni dei prodotti generati dai progetti. Sarà pari al 20% dopo due anni dall’avvio dell’investimento; 40%, dopo tre anni; e 100%, a partire dai quattro anni.

Ora, per quanto riguarda la riscossione delle esportazioni dichiarate come “Esportazioni Strategiche a Lungo Termine”, ai fini dell’eccezione all’obbligo di ingresso e regolamento sul mercato dei cambi, i termini indicati nei paragrafi precedenti verranno computati come segue : maniera:

  • Il venti per cento (20%) dopo che è trascorso un (1) anno dalla data di messa in servizio dei Veicoli a Progetto Singolo (VPU);
  • Il quaranta per cento (40%) dopo che sono trascorsi due (2) anni dalla data di attuazione della VPU;
  • Al cento per cento (100%) dopo che sono trascorsi tre (3) anni dalla data di implementazione della VPU
  • H2: Critiche alle modifiche della RIGI al Senato

Una delle principali critiche ai cambiamenti in Senato che il Rigi ha mosso è che il royalties minerarie Erano fissati al 3%, come lo schema attuale, ma le province potrebbero aumentarli al 5% per nuovi progetti di investimento.

La Camera Argentina delle Compagnie Minerarie (CAEM) si è pronunciata contro questo punto due settimane fa, quando si è saputo del cambiamento. In sostanza, il settore minerario afferma che la modifica, che aumenta del 67% l’importo delle royalties da versare alle province, modifica la legge 24.196 sugli investimenti minerari, approvata nel 1993 “È una contraddizione e rappresenta una battuta d’arresto nel percorso fin qui intrapreso con l’obiettivo di generare condizioni di maggiore competitività per il Paese”.

Le compagnie minerarie hanno espresso preoccupazione riguardo al regime delle royalty. REUTERS/Ivan Alvarado/

“La Legge sugli Investimenti Minerari vuole essere un ombrello che dia certezza alle aziende disposte a contribuire con investimenti di grande volume per l’Argentina, di natura produttiva e con un lungo periodo di recupero. La modifica di questo strumento chiave avrà conseguenze sulla fiducia nel nostro Paese come destinazione degli investimenti e avrà effetti opposti a quelli che si auspicava promuovere con il Regime di Incentivazione dei Grandi Investimenti (RIGI)”, si legge in un passaggio.

Il CAEM afferma inoltre che l’Argentina “ha già un carico fiscale più elevato rispetto alle nazioni con cui competiamo per gli investimenti. “La pressione fiscale argentina è elevata ed estremamente regressiva.”

Secondo le compagnie minerarie, il cambiamento “avrebbe un impatto negativo sui progetti di produzione di oro e argento, che oggi rappresentano il 70% delle esportazioni del Paese”. Si tratta di un segmento, prosegue, in cui a causa della mancanza di nuovi investimenti, i giacimenti esistenti sono già maturi, con costi di produzione elevati e crescenti. Pertanto, spiega, “l’aumento della pressione fiscale avrà ripercussioni sull’accorciarne la vita utile e, di conseguenza, si avrà una minore riscossione, ottenendo un risultato opposto a quello ricercato”. Come se non bastasse, afferma, si tratta di un sottosettore minerario nel quale non ci sarà alcuna sostituzione, poiché non ci sono nuovi progetti in cantiere che possano avviare la produzione nei prossimi anni.

Secondo CAEM, inoltre, l’aumento delle royalties “riguarderà anche i progetti sul litio, sia quelli in costruzione che quelli in produzione”.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

-

PREV Aguas Santafesinas ha spiegato le ragioni della macchia nera vista nel fiume Paraná
NEXT L’Apicoltura Nazionale si è riunita a Río Negro