‘Thank You, Goodnight: The Story of Bon Jovi’, un documentario essenziale per comprendere uno dei gruppi rock più importanti di tutti i tempi

‘Thank You, Goodnight: The Story of Bon Jovi’, un documentario essenziale per comprendere uno dei gruppi rock più importanti di tutti i tempi
‘Thank You, Goodnight: The Story of Bon Jovi’, un documentario essenziale per comprendere uno dei gruppi rock più importanti di tutti i tempi

Sono passati 40 anni da allora Jon Bon Jovi Ha fondato la band con la quale è diventato famoso in tutto il mondo. Ora, Grazie, buonanotte: la storia di Bon Jovi festeggia l’anniversario a partire dal 26 aprile su Disney+. Un documentario in quattro parti essenziale per comprendere l’attualità della formazione del New Jersey su cui vi raccontiamo tutto quello che c’è da sapere qui

Quello?

I Bon Jovi sono uno dei più grandi gruppi rock’n’roll della storia della musica. Lo dimostrano più di 130 milioni di dischi venduti. Il documentario Grazie, buonanotte: la storia di Bon Jovi racconta in quattro puntate le avventure di un gruppo di amanti della musica che iniziarono a suonare nei bar del New Jersey e finirono per scalare le classifiche di decine di paesi in più occasioni. Ora, dopo più di 3.000 concerti, la band festeggia i suoi 40 anni con questo pezzo audiovisivo che delizierà i suoi fan e farà piacere a chiunque sia curioso di sapere, dall’interno, come si prepara il successo.

Chi?

È lo stesso Jon Bon Jovi, fondatore del gruppo, ad aprire il canale allo spettatore. La serie di documentari inizia infatti con lui che ordina alcune cassette contenenti le prime registrazioni della band e confessa (cosa che diventerà ricorrente nel corso del film) la frustrazione causata dalla perdita della voce e il lungo percorso di recupero fisico e mentale che ha intrapreso. ha dovuto viaggiare per recuperare parte della sua capacità vocale. Il rocker, in un esercizio di sincerità che raramente si verifica in questo tipo di biografie audiovisive, non tralascia i panni sporchi.: il rapporto teso con alcuni membri della band, i litigi, la terribile presenza di quel mostro chiamato ego e tutto quello che è successo in quarant’anni sul palco.

COME?

Una delle grandi virtù di questo pezzo, oltre alla sua capacità di intrattenere e alla magnifica produzione, è l’incredibile quantità di documenti visivi e sonori che articolano la narrazione: dalle registrazioni su vecchi nastri VHS alle moderne telecamere ultra HD, tutto nel modo di Bon Jovi sembra essere ampiamente riconosciuto, soprattutto per la natura ossessiva del cantante stesso e per il magnifico lavoro del regista Gotham Chopra. I due si sono conosciuti grazie all’amore per i Patriots, squadra di football americano di cui sono entrambi tifosi, e la loro alchimia sembra evidente per la naturalezza con cui tutto scorre mentre la telecamera attraversa quattro decenni di storia del rock’n’roll statunitense .

Dove?

Nel New Jersey, lo stesso luogo dove è nato Bruce Springsteen e che per anni (come ricordato all’inizio del documentario) è stato una sorta di luogo maledetto. In effetti, appare lo stesso Springsteen Grazie, buonanotte: la storia di Bon Jovi per spiegare che essere del New Jersey non è qualcosa che sarebbe vantaggioso per chiunque sia lì e Bon Jovi ricorda che il suo manager gli consigliò di nascondere quell’informazione nella sua biografia e di limitarsi a dire che era “di New York”.. Ora che Springsteen, Bon Jovi e I Soprano Hanno rivendicato il posto, è diventato un luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di musica e serie.

In sintesi:

Una delizia per gli amanti della musica, un gioiello per i fan di Bon Jovi e una rivisitazione molto divertente della storia del rock mondiale in cui compaiono gruppi come i Rolling Stones perché Bon Jovi riconosce che il loro grande riferimento è Mick Jagger, che a 80 anni continua a fare la guerra sul palco. Per chiunque abbia mai ascoltato con un sorriso successi come Dai amore a un brutto nome O È la mia vita e ho apprezzato la musica di Tico Torres, Richie Sambora, Alec John Such e Jon Bon Jovi, questo è il documentario da non perdere.

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