Documentario salvato 54 anni dopo la sua prima – DW – 05/06/2024

Documentario salvato 54 anni dopo la sua prima – DW – 05/06/2024
Documentario salvato 54 anni dopo la sua prima – DW – 05/06/2024

Pubblicato nel maggio 1970, dopo aver appena annunciato lo scioglimento dei Beatles, il documentario ‘Let It Be’, diretto da Michael Lindsay-Hogg e che comprende le prove e la registrazione dell’ultimo album pubblicato dalla band, ritorna nel circuito commerciale internazionale per 54 anni dopo e potrà essere visto su Disney+ da questo mercoledì (05/08/2024).

Il recupero è stato possibile grazie a Peter Jackson, che ha diretto la rimasterizzazione dopo aver pubblicato nel 2021 la sua serie ‘The Beatles: Get Back’, tre episodi narrati da quasi 60 ore di riprese girate per il documentario di Lindsay-Hogg e che sono state scartate.

Il film originale era stato dimenticato per espresso desiderio della band che, fino all’apparizione di Jackson, ne impedì qualsiasi ristampa o ristampa. Nessuno di loro partecipò all’uscita nelle sale nel 1970 e nemmeno si prese la briga di andare a ritirare l’Oscar per la migliore colonna sonora che ricevette.

L’idea iniziale del progetto, guidato da McCartney, era quella di registrare un album che tornasse alle sue radici rock senza artifici, dopo diversi anni di sperimentazione, e di registrarne la magia davanti alle telecamere di Linsay-Hogg.

Ma quando si sono chiusi negli studi di Twickenham a Londra, circondati da riflettori, telecamere e registratori che registravano ogni loro movimento e conversazione, sono emersi anche momenti di tensione.

Il film chiarisce che è McCartney a prendere le decisioni, mostra la famosa disputa con George Harrison sui riff di chitarra di “Two of Us”, che quest’ultimo risolve con un “Farò quello che vuoi, Paul” o una conversazione con Lennon in cui McCartney esprime il suo disagio per la riluttanza di Harrison a registrare i suoi spettacoli dal vivo.

Yoko Ono appare nel documentario, letteralmente incollata a un taciturno Lennon durante le prove o ballando con lui in un altro momento mentre suona “I Me Mine”.Immagine: per gentile concessione della collezione Everett/IMAGO

L’intelligenza artificiale in soccorso

Al di là degli attriti, il film mostra l’alchimia di una band che si conosce bene e si diverte ancora a suonare e offre un’opportunità unica di assistere in prima persona ai processi di creazione di uno dei gruppi più influenti della storia.

La prima parte, girata agli studi di Twickenham, include momenti come Ringo e George che arrangiano “Octopus Garden” o Paul che dà istruzioni a Lennon sulla chitarra in “I’ve got a feeling”.

Il secondo, girato nell’edificio della sua etichetta discografica a Londra, la Apple Corps, culmina con il famoso concerto sul tetto, che finì per essere la sua ultima esibizione dal vivo.

La riedizione di ‘Let It Be’ avviene in un momento di recupero del materiale della band grazie all’intelligenza artificiale.

Pietro Jackson.Immagine: Apple Corps Ltd

Peter Jackson ha utilizzato queste nuove tecnologie sia nella sua serie che in questa ristampa del film di Lindsay-Hogg e l’intelligenza artificiale è stata utilizzata anche per recuperare la canzone ‘Now and then’, pubblicata lo scorso novembre da un demo registrato da John Lennon nel suo appartamento di New York .

D’altro canto, il regista Sam Mendes ha annunciato a febbraio che realizzerà quattro film sui Beatles, ciascuno raccontato dal punto di vista di un membro della band britannica.

Apple Corps Ltd. e i Beatles (McCartney, Starr e le famiglie dei defunti Lennon e Harrison) hanno approvato questo progetto e forniscono i diritti musicali per raccontare la vita dei “Liverpool Fab Four”.

ee (efe, Disney+)

 
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