Nato il 27 giugno 1975, ha iniziato la sua carriera in televisione, ma è stato solo nel 1993 che, con l’aiuto di DiCaprio (con il quale ha stretto una stretta amicizia in cui hanno deciso di sostenersi a vicenda nell’ottenere ruoli), ha fatto il suo debutto cinematografico con il film “This Boys Life”.
Conosciuto dai media per aver interpretato il miglior Spiderman del cinema (grazie Raimi), la sua carriera è stata incasellata in ruoli del classico archetipo nerd, calmo, sobrio ma carismatico, che lo ha influenzato non poco quando si trattava di ottenere personaggi più seri. Essendo a tratti un po’ limitato e incasellato in Peter Parker, a differenza del suo migliore amico ha faticato a uscire da quegli schemi, riuscendo ad avere 5 (più due bonus) film degni di nota e una discreta carriera (cosa che il 50% degli attori del film l’industria vorrebbe)
Ecco i nastri:
Bonus – Harry a pezzi (Woody Allen, 1997)
PER IL CINEMA ATTUARIO
Nel suo omaggio a Ingmar Bergman (soprattutto Wild Strawberries), abbiamo la versione più irriverente di Allen con la storia di uno scrittore che in un libro personale ha messo in cattiva luce chi gli stava vicino e di conseguenza nessuno vuole accompagnarlo. lui con un premio. Facendo praticamente auto-riferimento alla sua carriera, con un’ambientazione surreale accompagnata da un umorismo assurdo e acido, Woody Allen ci insegna che anche le persone nichiliste, senza valori, ciniche, sarcastiche e orgasmiche soffrono e possono diventare presidente in Francia. Uno dei primi ruoli rilevanti di Tobey Maguire, che non se la cava affatto male, avendo la fortuna di aver lavorato con Allen prima del declino
Bonus – Seabiscuit (Gary Ross, 2003)
DI JOSE ROBERTO ORTEGA
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5 – Fratelli (Jim Sheridan, 2009)
PER IL CINEMA ATTUARIO
Melodramma un po’ generico che racconta la storia di un soldato in guerra in Iran il quale, dopo essere stato dichiarato morto, suo fratello si prenderà cura della sua famiglia iniziando una relazione romantica con la moglie. Sebbene sia una delle opere minori di Sheridan e impallidisca rispetto all’originale, la recitazione è efficace, con Tobey Maguire che diventa un pilastro importante della storia interpretando un soldato che, tra la sofferenza della guerra e la vita personale, inizia a poco a poco diventare squilibrato (con scene molto intense coinvolte). Un buon modo per uscire dal tuo typecasting e assumere un ruolo che ti è valso alcune nomination.
4 – Babilonia (Damien Chazelle, 2022)
PER IL CINEMA ATTUARIO
Anche se la sua partecipazione è limitata a 15 minuti, non è tanto il tempo in cui rimane sullo schermo, ma piuttosto il suo personaggio rappresenta il punto finale della critica di Chazelle all’industria hollywoodiana, essendo il simbolo del lato più oscuro della California degli anni ’30 (non per niente il trucco che gli hanno messo allude ai film horror dell’epoca). La sua esecuzione tra l’estroverso e il terrificante (aggiungendo una sequenza claustrofobica in cui il lato più sordido di questo mondo è nascosto in una catacomba e dove ogni grado di perversione acquisisce un livello inferiore), rende il ruolo di Tobey Maguire uno dei più alti di il nastro. Inoltre, rompe gli schemi dei ruoli tipici in cui lo abbiamo visto.
3 – Pleasantville (Gary Ross, 1998)
PER IL CINEMA ATTUARIO
La trama di due giovani trasportati in una sitcom in bianco e nero degli anni ’50 potrebbe sembrare una dolce commedia romantica, e in effetti la prima metà è, tuttavia, nel secondo atto con l’arrivo di TV From Color la narrazione inizia a proporre una storia comica ed esistenzialista con una certa critica sociale utilizzando questa città immaginaria come punto di partenza. Efficace nelle sue riflessioni sull’impatto dell’arte e della società e sulle transizioni culturali e generazionali, con una buona scenografia e un buon abbinamento con Tobey Maguire e Witherspoon, questo film offre più di quanto forse ci si potrebbe aspettare.
2 – Le regole della casa del sidro (Lasse Hallstrom, 1999)
PER IL CINEMA ATTUARIO
Un film che sfugge al cliché melodrammatico sviluppando i suoi personaggi in modo naturale, evidenziando la messa in discussione di alcune “ideologie” e regole “etiche” in combinazione con l’operato delle loro relazioni umane. In un ruolo misurato, equilibrato, disponibile ma accattivante, Tobey Maguire interpreta il protagonista Homer, che seguiremo dalle sue esperienze nell’orfanotrofio fino al suo viaggio dopo aver lasciato quel luogo e la cui nobiltà sarà il suo scudo di protezione in faccia. di un mondo crudele e duro. Film avvincente che rientra nella categoria “bel film” e che ha vinto l’Oscar come miglior attore non protagonista per Michael Caine. Maguire ha dimostrato di potersi confrontare con i grandi.
1 – Spiderman 1 e Spiderman 2 (Sam Raimi, 2002, 2004)
PER IL CINEMA ATTUARIO
In termini di recitazione, è chiaro che Holland e Garfield sono al livello superlativo di Tobey Maguire, eppure anche il miglior Spiderman è interpretato da lui. Merito anche di un ottimo regista (Raimi) che, nella interpretazione del migliore amico di Leo (un nerd troppo passivo ma accattivante) ha trovato il Peter perfetto, combinando l’età che sta arrivando con il sottogenere dei supereroi in una prima parte rotonda e rotonda seguito più maturo. Ammettiamolo, il cliché dei ruoli di Tobey gli si adattava perfettamente, essendo uno di quei casi in cui l’attore è nato per il ruolo. Raimi ha scolpito una delle prime pietre di uno stile commerciale diventato ripetitivo. Le ragnatele qui erano naturali e non provenivano da cartucce di plastica, forse quella era la differenza.
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Circa l’autore
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Attuario/economista, amante del cinema, devoto a Dio, intuitivo, curioso, rocker nell’animo, appassionato di libri e dello sport del placcaggio, casaro, materassaio, diavolo rosso. “La statistica è il modo in cui la matematica racconta storie” “L’arte è una scienza e il compito del critico così come del ricercatore è quello di esporre i suoi assiomi e teoremi al mondo” “D’accordo, non in disaccordo È salutare”