Milei ha migliorato la sua immagine, ma è caduto nella classifica dei presidenti

Milei ha migliorato la sua immagine, ma è caduto nella classifica dei presidenti
Milei ha migliorato la sua immagine, ma è caduto nella classifica dei presidenti

Javier Milei È migliorato, ma un rivale ha fatto di più e lo ha lasciato fuori dal podio. L’ultima indagine regionale dell’ CB Consulting Opinione Pubblica ha presentato una nuova edizione della sua classifica dei presidenti, e il libertario, nonostante la sua immagine sia migliorata, è sceso al quarto posto.

Lo studio, che analizza le valutazioni di ciascun presidente nel proprio Paese, ha incluso un totale di 12.334 interviste, rilevato tra il 12 e il 17 di questo mese. I risultati sono stati presentati con un margine di errore del +/- 3%.

Oltre al tavolo con i 10 presidenti del Sud America, In ogni Paese sono state valutate 15 personalità politiche, compreso il primo presidente. Nel caso argentino, Milei era in testa alla classifica locale.

I numeri di C.B., generalmente positive per il leader libertario, coincidono con un miglioramento che il Presidente e il Governo stanno mostrando. Esiste una situazione particolare: nonostante l’aggiustamento, secondo le parole dello stesso partito al governo, stia attraversando i mesi peggiori, il calo dell’inflazione aiuta a rinnovare il sostegno al nuovo management.

Un leader scomodo per Milei

Oltre a cadere dal podio, Milei convive in questa classifica con a capo scomodo per la sua storia: l’uruguaiano Luis Lacalle Pou, con il quale mercoledì ha condiviso un gala liberale organizzato dalla Fondazione Libertad. Era evidente come Lacalle si differenziasse dall’argentino e difendesse il ruolo della politica.

L’uruguaiano è stato il leader ad aprile, a causa dell’aumento dei suoi numeri e della perdita dell’ecuadoriano Daniel Noboa, che aveva guidato a marzo. Lacalle ha migliorato la sua immagine positiva dal 54,2% al 58%, mentre Noboa è sceso dal 62,5% al ​​57,8%.

E si sono invertiti anche il terzo e il quarto posto, anche se in questo caso entrambi hanno migliorato i pesi nei rispettivi paesi. Milei passa dal +51,2% al 52,6%; ma crescendo dal +48,5% al ​​+52,9% il paraguaiano Santiago Peña ha tolto il libertario dall’ultimo posto del podio.

Con soddisfazione di Milei, la grande maggioranza dei presidenti con cui è in conflitto è rimasta al di sotto di lui:

Lula da Silva (Brasile): Immagine positiva al 51,7%..

Gabriele Boric (Chili): +46,5%.

Gustavo Pietro (Colombia): +41,1%.

Nicola Maduro (Venezuela): +40,9%.

Luis Arce (Bolivia): +40,5%.

Dina Boluarte (Perù): +25,3%.

A casa, imbattibile

Quando si fece avanti, una consolazione per Milei arrivò con il tavolo locale chi ha pubblicato C.B.. Laggiù, il Presidente mantiene la leadershipin una competizione contro altri 14 leader del partito al governo e dell’opposizione.

E ancora: il podio Lo condivide con due colleghi di governo, che tendono anch’essi a misurarsi molto bene in questo tipo di sondaggi. Il vice presidente Vittoria Villarruel e il ministro Patrizia Bullrich.

I tre hanno in comune un merito in più: sono gli unici ad aver ottenuto un differenziale di immagine a loro favore. Cioè, più sostegno che rifiuto. Milei aveva il 52,6% di positivi e il 45,1% di negativi. Villarruel, +50,7% e -31%. E Bullrich, +48,8% e -44,5%.

IL piano inferiore del tavolo, e questa non è più una novità, lo chiude l’ex presidente Alberto Fernández. Nel suo caso il record è negativo: ha a rifiuto di 80,6 punti e sostegno di 16,3. Insormontabile…per il male.

Sempre ordinati in base al voto favorevole, al centro completano:

Cristina Kirchner (ex presidente): +36,5% e – 60,2%.

Martin Llaryora (governatore di Cordoba): +35,2% e – 28,1%.

Jorge Macrì (capo del governo di Buenos Aires): +34,9% e – 35,9%.

Ignacio Torres (governatore di Chubut): +34,7% e – 25,9%.

Sergio Massa (ex Ministro dell’Economia): +34% e – 61,8%.

Maurizio Macri (ex presidente) +33,8% e – 62,3%.

Horacio Rodríguez Larreta (ex capo del governo di Buenos Aires): +32,7% e – 52,2%.

Martin Lousteau (senatore dell’UCR): +31,7% e – 41,8%.

Axel Kicillof (Governatore di Buenos Aires): +31,4% e – 60,5%.

Martin Menem (capo dei Deputati): +21,8% e – 33%.

Massimo Kirchner (capo del PJ di Buenos Aires): +20,5% e – 68,7%.

 
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