Libri consigliati della settimana – Faro de Vigo

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Libri consigliati della settimana – Faro de Vigo

Un’edizione magnifica e necessaria

Xose Feixó

Nella prospettiva del nuovo millennio, Os Eoas Assomigliano alla storia di un naufragio: una nave intatta in fondo al mare, di tanti mari o cinsa pompeiane, che nel tempo si sono nuovamente schiacciate, sicuramente vicino a quello che, nelle parole di Méndez Ferrín, voleva essere o intendeva essere , il poema fondatore della nostra terra ou da nosa lingua, ou da terra che ho voluto individuare magnificando, ao successo, due grandi poemi epici.

Mai pubblicato, nemmeno durante la vita del suo autore, Eduardo Pondalsenón same ata hai ben pouco, a derradeira version d’Os Eoas vai ora alla luce dell’uomo dell’Editoriale Galaxia e del suo più grande studente, o professore Xose Ramón Penache è dedicato al tema abis e paixón, e che risente inoltre del necessario contesto storico e sociale in cui si colloca la creazione del poema, seguito, ovviamente, dalla devirione del poema guadiano, che è non persa o rasata, mai valigia wave della Royal Academy.

Non tivo sorte, da lkogo, agli ostacoli tematici e ancor più prospettici da parte di un due tre piares di Rexurdimento, che lasciò quell’eredità senza sapere che nessuno in futuro avrebbe avuto un esecutore testamentario che soddisfacesse la sua vontade, frustrata anche nella vita. Quindi, a epica fondatrice che non volle essere chiamata dai nostri contemporanei e successori galiziani, gli autori non valorizzarono adeguatamente né si sforzarono di realizzare un parallelismo simile con quanto avvenne in altre letterature europee e americane che ebbero il loro grande poema epico. UN Cristovo Colón della Galizia di una nazione che si scopre in America foron o nobelo non ha niente a che vedere con la grandezza della nostra lingua e del nostro paese, e della… Spagna.

Non era infine il 2005, dopo essere stato recuperato dalla valigia in cui era riposto, quando il poema venne alla luce, fu definitivamente registrato e analizzato dagli studiosi Ferreiro, Forcadela e Pena, Diviso in 28 sezioni o canti che raccontano la scoperta dell’America da parte di un Colombo galiziano. Fu quest’ultimo, Pena, il cui scoraggiamento continuò ad approfondirsi nel poema, nell’autore, nell’epoca e in tutte le vicissitudini che modellarono il suo destino, senza che importanti figure del galizianesimo successivo giocassero un ruolo importante, finché non fu chiamato perso o metà.

Sarà bene che il lettore presti attenzione all’intrastoria creativa e storica che Xosé Ramón Pena sviluppa magnificamente, per scoprire non solo la poesia – malia che ad alcuni potrebbe non piacere la confluenza poetica della Galizia, della Spagna e altro ancora o del cristianesimo con il tema che si scopre dell’America, – che sola sconta uno scotto, ma anche per aver sopportato la triste storia di questo naufragio così ben raccontata dallo studioso redattore, così meticoloso, così annotata e così compiuta come è stato tempo di raccontare.

Os Eoas

Autore: Eduardo Pondal (XR Pena, ndr)

Editoriale: Galassia

Numero di pagine: 210

Prezzo consigliato: € 19,50

Grande Irmán

I nostri mondi cyberpunk

Oriana Mendez

831-urb È l’ultima puntata di Manuel López Rodríguezpoeta di Noia che si definisce “fuori dagli schemi “che cammina attraverso le periferie del verso.” Non sappiamo che questa fiducia in se stessi deriva da una tendenza xenofoba dovuta alla distruzione della centralità o al modo inconscio di adattamento o di silenzio con cui i critici amano ricevere le loro proposte che, tuttavia, si susseguono a un ritmo così vertiginoso che è quasi impossibile. anche difficile da credere: tre titoli no 2020, due no 21, tre no 22, due no 23 e, polo de agora, questa sorprendente produzione voráxine ou public furor culmina nel titolo in questione: 813-Ur, cosa ne vale la pena o Premio Johan Carballeira fare Concello de Bueu. Il titolo, una combinazione di lettere e numeri, ci trasporta nei mondi della fantascienza o, più bellamente, del cyberpunk, con riferimenti un po’ ripetuti e attuali fin dal titolo stesso, un amalgama apparentemente asettico che si forma più come un nome, un chiave.

Concediti qualcosa del genere distopia totalitaria che, con boa vontade, descrive la sopravvivenza quotidiana di uno spazio oppressivo dalle caratteristiche urbane. Polo di mezzo, filtro, e questo è interessante a livello di struttura, un tipo di lettera, che distinguiamo tipograficamente in grassetto e corsivo, che è indirizzata a qualcuno fuori, qualcuno che si trova fuori da Gotham o Vigo ipercontrollato e futuro. Queste comunicazioni sono una partenza e un ricongiungimento sentimentale nel quadro di un ambiente naturale liberatorio, come una spiaggia. Questo, ancora una volta, è il contrasto tra un’arcadia naturale – poiché lo sguardo sulla natura non è anche una costruzione culturale – e una urbana che ha risonanze malefiche, tecnologia onnipresente e condizioni di vita estenuanti. Forse questo Grande Irmán sarebbe obbligato ad aprire i Marx dell’immaginazione convenzionalmente orwelliana per approfondire le distopie contemporanee come, ad esempio, il controllo delle frontiere di Ana Muñiz o il regime farmacopornografico di Paul B. Preciado.

831-urb

Autore: Manuel López Rodríguez

Editoriale: Xerais

Numero di pagine: 72

Prezzo consigliato: € 12,95

Angoscia e terrore

Siamo intrattenuti dal romanzo gotico

Estro montano

Gli amanti dei romanzi gotici, del mistero e dell’orrore sono a loro disposizione nelle librerie. Viviamo sempre nel castello (1962), racconto di Shirley Jackson (1916-1965), autore di opere rivoluzionarie come alla lotteria. Questa scrittrice americana era una casalinga dalla vita sedentaria, con una certa dipendenza dall’alcol, una forte fumatrice, e non era il fondamentale sostenitore economico dei due figli che faceva il critico letterario. Jackson è stato anche il creatore di un universo narrativo che non mette in luce i problemi che persone diverse possono soffrire quando vivono in comunità – soprattutto quando si tratta di donne – non che i narratori sembrino inaffidabili e non che le case dei protagonisti siano luoghi claustrofobici inclini alla Sorprese che spesso creano un’atmosfera inquietante.

In questo romanzo, i Blackwood vivono in una villa bassa, circondata da vaste proprietà e protetta da una recinzione. In questo territorio di difficile accesso convivono la sensibile e stravagante Merricat, sua sorella Constance, una bella ragazza di dodici anni che è stata assolta dall’accusa di aver ucciso parte della famiglia, o l’indifeso zio Julian e il gatto Jonas. Merricat è l’unico che permette questo rifugio due volte a settimana per comprare cibo e chiedere libri in biblioteca. Queste uscite sono molto angoscianti perché è convinta che i suoi vicini ti odino. La vita familiare, oscura ma piena di sorprese, complicherà l’avventura di Curmán Charles, un personaggio intrigante e ambizioso che destabilizza le relazioni e mette fine alla pace familiare. Nella parte finale, un incendio svela al lettore l’inferno che circonda questa famiglia – nei rispettivi tempi -, i temi e i legami complessi che si fanno ancora più intensi.

Viviamo sempre nel castello E Il romanzo più famoso di questo scrittore di successo, ammirato da colleghi come Stephen King.

Viviamo sempre nel castello

Autore: Shirley Jackson

Editoriale: Rinceronte

Numero di pagine: 198

Prezzo consigliato: €19

Le cose belle danno vita

Villalta per i nuovi arrivati

Maria Navarro

Per far divertire due piccoli Eva Mejuto vieni a pubblicare Sempre infinito Nella collezione Miudiñas di Cumio Editora, un volume che unisce narrazione, dati e versi dell’autore a cui quest’anno dedicano la Giornata delle Lettere Galiziane e che comprende illustrazioni di Bea Gregores offre ai lettori una lettura parallela che mette in luce gli aspetti chiave della vita, del lavoro e della proiezione Luisa Villaltaperché è stato importante scriverlo negli anni ’20 e all’inizio del XXI secolo, si sta scoprendo anche il suo universo vitale di impegno, di attaccamento al movimento attraverso l’insegnamento, lo stretto rapporto tra parola e musica, la sensibilità rivolta tutto ciò che lo circondava, cosa stava succedendo e cosa intendeva, ‘il mare, sempre infinito’ e l’equilibrio che era fuori equilibrio.

Dunha forma sinxela vai attraversare fasi e progettare una vita piena di simboli che sono servite a dimostrare che il pensiero che si lascia sollevare dal senso comune implica uno sguardo impreparato e oggettivo sul reale, sulla trattazione della lingua e della cultura che si converte in melodia musicale per convertire il tutto in un dialogo fecondo con la cultura di un paese e questo Luísa Villalta mi è sembrato molto chiaro; a paixón conoscere l’impegno per la terra fece della sua vita e della sua eredità un modo di comprendere il mondo non che la parola e le note musicali acquistassero moita forza, era convinta che con questi segni il mondo potesse essere cambiato, da ora in poi lei potrebbero la Tua penna e la Tua voce a favore delle due cause più deboli lodare l’ingiustizia della guerra ‘i problemi sono miei, sono il mondo stesso.’

E oltre alla poesia e alla musica, scrisse anche narrativa e teatro come atto di riflessione e resistenza e perché in questo modo rivendicava anche la sua condizione di muller come ‘tema e intimo desiderio di viaggiare’.

Sempre infinita Luisa Villalta

Autore: Eva Mejuto (Bea Gregores, illustrazione)

Editoriale: Cumio

Numero di pagine: 40

Prezzo consigliato: € 14,96

 
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