Custodio Tejada: viaggio interiore – La Opinión de Málaga

Custodio Tejada: viaggio interiore – La Opinión de Málaga
Custodio Tejada: viaggio interiore – La Opinión de Málaga

Custodio Tejada: viaggio interioreESSO

Festeggio sempre l’arrivo di un libro nelle case e se si tratta di poesia ancora di più, anche se so che questo genere, così vituperato dalla maggioranza del pubblico dei lettori, non occupa il posto che merita. Almeno ci accontenteremo di quella minoranza di lettori che bevono lo spirito e l’emozione che un buon libro di poesia dovrebbe portare a chi vi si avvicina con piacere. I libri di poesia sono il miglior cibo per l’anima e l’approfondimento nel profondo di ciascuno di essi, un’occasione unica per conoscere il mondo e le sue miserie, per continuare a vivere. Uno di questi libri è, con tutta certezza, ‘Brújula veleta’, di Custodio Tejada (Purullena, Granada, 1969), edito da Entorno Grafico Ediciones (2023). Questa raccolta di poesie ci invita in un viaggio che può essere sia interiore che esteriore; conoscere noi stessi e il mondo che ci circonda, i suoi interstizi, le sue luci e le sue ombre, un’avventura nella luce crescente della poesia. Con questo libro, il settimo di quelli consegnati fino ad oggi dal suo autore, conosceremo il poeta nella sua continua voglia di viaggiare, desideroso di scoprire i luoghi e di diventare anche lui parte di essi. Le sei precedenti raccolte di poesie che supportano la carriera di Tejada sono: ‘Rose di luce e ombra’ (2002), ‘Urna di cristallo’ (2006), ‘L’habitat su cui calpestiamo’ (2008), ‘Cicogna delle nevi’ (2012), ‘Memorie e coordinate’ (2014) e ‘A orizzonte dei significati» (2021).

‘Brújula vaneta’ è un corpus di poesie strutturato o diviso in tre parti: ‘Gli occhi del viaggio’, ‘Geografia e destino. Libro dei compassi’ e ‘Metapoetica di passaggio’, ma non prima di immergersi in ciascuno di essi il poeta ci avverte della sua condizione di viaggiatore con due citazioni o epigrafi illuminanti; il primo, di Henry Miller: «La scrittura, come la vita stessa, è un viaggio di scoperta. Lo scrittore si mette in cammino per diventare lui stesso il cammino”; la seconda, di Jorge Luis Borges: “Quando ti manca un luogo, quello che veramente ti manca è il tempo che corrisponde a quel luogo, non ti mancano i luoghi, ma i tempi.” Senza dubbio, Queste due citazioni sono l’epicentro attraverso il quale viaggerà il discorso poetico di Custodio Tejada. Spazio e tempo si fondono in questa sorprendente raccolta di poesie di Tejada tratte dalle sue prime poesie: ‘Realtà e fantasia’, ‘Odissea’ e ‘Un’impronta nella storia’; Il viaggio inizia: “La lacrima diventa metafora / del viaggiatore che, partito, culla / il sole nel bagaglio / di un uccello di passaggio e di una rosa dei venti”, e il viaggio continua, e come Ulisse naviga verso la sua arcadia. : «L’odissea come paradigma / di tutte le trance, gli eventi, le fughe, / allo stesso tempo agenzia e ufficio turistico, la parola amuleto / in cui / è riassunta / la speranza dell’uomo / e il significato ultimo della memoria» . La seconda tappa del viaggio, la più lunga, è dedicata a Tejada ai luoghi (Tenerife, Museo del Prado, Parigi, Toledo, Giappone, New York, Fontana di Trevi, Firenze, Barcellona o Praga, tra le altre città) e come preambolo due citazioni tempestive, una di Kavafy e un’altra di Pizarnik. Il viaggio verso tutti questi luoghi non è altro che una ricerca interiore, perché “Gli occhi non vivono mai / nello stesso tempo” e il poeta si astrae nell’esistenza di una verità, la sua verità?: «La verità non è mai un luogo inospitale, / nemmeno un territorio fantasma, / si trova ovunque / o in alcuni più che in altri. // Solo le iene del risentimento / cercano la cieca storia dell’odio.

Contestualizzare, aprire le finestre e sognare altri mondi, che in fin dei conti è un altro modo di intendere la realtà, lo spazio e il tempo che abbiamo dovuto vivere, fino a raggiungere la vera ragione del viaggiatore, che non è altro che conoscere se stessi, tuffarsi nelle viscere del nulla e lasciarsi trasportare, senza ulteriori indugi: «la conditio sine qua non del viaggiatore / è scoprire se stesso attraverso / lo sguardo dell’altro. / Un viaggio interiore che va dall’etereo / al tangibile, / da ciò che si vede a ciò che si intuisce, / da ciò che si dimentica a ciò che si ricorda. Tejada è quel poeta che scava nel profondo senza fermarsi a guardare ciò che accade intorno a lui, contemplando il mondo come si annuncia in ogni momento, cercando un luogo, una patria o una casa per i diseredati: «E nello stretto passaggio di Gibilterra / i più diseredati della festa / scavalcano il recinto del Mediterraneo / per raggiungere le sponde / della terra promessa che si trova. Brújula veleta è una lucida raccolta di poesie, che racchiude molte chiavi, un viaggio necessario al centro, al nucleo dell’identità umana, della solidarietà nel suo modo essenziale di condividere e cooperare, di vivere in costante comunione con l'”altro”, e così scrive, in omaggio al popolo zingaro: “Sono tra noi / perché sono di questa terra, / il loro sangue -luce così “lo certifica, / il suo partito e il nostro affetto”. Molte saranno le scoperte per il lettore in questo libro, tra queste l’attenzione del poeta alle vicissitudini della modernità, del consumismo esasperato, «Clicca e vola 5 giorni a Seoul Corea / offerta 2×1 con accompagnatore gratis / su aerei low cost richieste di costo / uno slot per riservare spazio…”, così come la crescente preoccupazione per l’uso indiscriminato della plastica: “Il tempo è una medusa di plastica / che inghiottita mi uccide / senza sapere se sarò l’ultimo / e la mia specie finirà con Me “. Tejada conclude questa interessante raccolta di poesie con ‘Metapoética del paso’, e sarà proprio in questa parte del libro che il poeta affronterà la solitudine vissuta dopo i giorni del Covid con un grappolo di haiku: «Strade vuote / e cane che abbaia /nei balconi. //Coronavirus:/batucada di stelle/in un obitorio. // Il risentimento cresce / in proporzione diretta / al fanatismo. // Unica sfida: / d’ora in poi / vivi senza paura»; E Se per salvarsi dalla tratta, il poeta sceglie la scrittura come rifugio per continuare a vivere, la parola come luce rivelatrice: «Ogni viaggio è un libro o una stanza. / Ogni libro è un viaggio o un letto. // Quando un poeta tace / sulla scia del silenzio che se ne va / comincia l’essenza della poesia. Custodio Tejada compie un viaggio interiore che non lascia dubbi sul suo buon operato di poeta.

Autore: Custode Tejada

Editoriale: Ambiente grafico

pagine: 96 pagine

Prezzo: € 12,00

 
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