Pagni ha presentato il libro in cui si spiega che Alfonsín non avrebbe potuto fare il militare per tutta la vita

Pagni ha presentato il libro in cui si spiega che Alfonsín non avrebbe potuto fare il militare per tutta la vita
Pagni ha presentato il libro in cui si spiega che Alfonsín non avrebbe potuto fare il militare per tutta la vita

La recente pubblicazione del libro “Controcorrente. Un saggio su Jaime Malamud Goti, il processo alle giunte e i processi contro l’umanità (Ariel)” ha riportato ai giorni nostri un dibattito che sembrava definitivamente chiuso: la validità giuridica e morale del principio della dovuta obbedienza, la cui elaborazione ha dato sostegno ad una delle leggi, insieme a quella del Punto Finale, le più controverse del governo Raúl Alfonsín.

È un libro che è in parte dedicato a rendere omaggio – e a rendere giustizia – a Jaime Malamud Goti, eminente giurista che con Carlos Nino formò il duo che Raúl Alfonsín chiamava “i filosofi” e che diede un contributo decisivo all’architettura giuridica che ha dato origine al perseguimento del terrorismo di stato e della guerriglia.

“L’operazione giudiziaria più complessa e rischiosa della storia argentina e una delle più complesse della storia dell’umanità”, ha affermato Carlos Pagni durante la presentazione del libro presso la Facoltà di Giurisprudenza (UBA), in cui il giornalista ha definito l’opera di Morgenstern come “una ricostruzione del rapporto tra politica e diritti umani”.

Nella prima parte del libro, Morgenstern, attuale segretario legale della Corte Suprema di Giustizia della Nazione, in qualità di giudice Carlos Rosenkrantz, si dedica a passare in rassegna la performance di Malamud Goti, evidenziando qualcosa che non è molto comune tra alcuni intellettuali che attraversano la politica e poi dalla loro torre d’avorio si dedicano a sminuirla: lui si sottopose alle pallottole quando, a partire dal 1976, si dedicò alla difesa dei perseguitati dalla dittatura militare.

Sotto l’aspetto strettamente giuridico, oltre ad essere stato, insieme a Nino, colui che ha messo nella veste di legge la promessa non solo elettorale di Raúl Alfonsín di giudicare i crimini di terrorismo da entrambe le parti, Malamud Goti è stato l’autore delle leggi di Due Obedience e Punto Finale e nel 1987, procuratore tributario presso la Suprema Corte di Giustizia.

Prove limitate nella portata e nel tempo

Contrariamente a quanto sottolineato da alcuni settori che la vedevano come una resa di fronte alle pressioni militari, secondo Morgenstern, con queste leggi Alfonsín si è anche attenuto a ciò che aveva annunciato fin dalla campagna, cioè esprimere giudizi di portata limitata e in tempo per non trascorrere vent’anni a indagare, perseguire e imprigionare il personale militare di grado inferiore che ha agito eseguendo gli ordini.

Per fare ciò si avvale del principio della dovuta obbedienza, la cui trattazione occupa la seconda parte del libro, con l’idea che esso sia la pietra basale su cui si poggia una struttura tanto verticale quanto rigida come quella che sostiene qualsiasi forza militare. basato. Obbedienza, invece, che non implica osservanza di ordini aberranti (tortura, rapimento di bambini, stupro di donne).

L’Argentina è andata molto oltre nel perseguire i crimini contro l’umanità

Il libro trascrive integralmente una nota che Nino e Malamud fecero ad Alfonsín tra il 1982 e il 1983, con i cosiddetti tre livelli di responsabilità. “Nel libro sostengo che (l’approvazione di queste leggi) non è stata una questione di codardia o di capitolazione di Alfonsín di fronte agli avvenimenti del maggio 1987. Perché Alfonsín lo aveva già annunciato in campagna elettorale, motivo per cui non è “È vero che l’hanno preso ad Alfonsín attraverso una certa misura delle forze militari”, ha detto Morgenstern a questo giornale.

Nel 2001, nel caso “Simón”, il giudice federale Gabriel Cavallo dichiarò incostituzionali quelle che chiamava leggi sull’impunità e ordinò il perseguimento penale e la detenzione preventiva del sottufficiale della Polizia federale Julio Héctor Simón. Quella decisione confermata dalla Camera II della Camera federale ha scatenato la seconda ondata di procedimenti giudiziari per crimini contro l’umanità. Cavallo ha equiparato queste leggi alla legge di autoamnistia promulgata nel settembre 1983 dalla dittatura.

Tuttavia, la legge della Due Obedience era stata convalidata dalla Corte nella sentenza Camps, con il dissenso di Baqué, 18 anni prima che l’Alta Corte ribaltasse la propria giurisprudenza nella sentenza “Simón”. Questa sorprendente svolta della Corte viene analizzata nel libro.

Rispetto ad altre esperienze come Spagna e Sud Africa, l’Argentina è andata molto oltre in termini di perseguimento dei crimini contro l’umanità. “Malamud ha sempre sottolineato che i processi non hanno valore in sé, ma sono piuttosto un mezzo per ristabilire la legalità e la giustizia, ma soprattutto per consolidare la creazione di comunità politiche. E diceva sempre che alcuni paesi abbastanza saggi andavano invece ai processi, o oltre ai processi, alle commissioni di verità e all’oblio. Allora a volte, come nelle famiglie, dimenticare è utile per andare avanti, per non rimanere permanentemente nel passato”.

Presenze

Durante la presentazione di “Controcorrente” nell’Aula Magna della Facoltà di Giurisprudenza (UBA), oltre all’autore, Malamud Goti e lo stesso Pagni, erano presenti anche il ministro della Corte Suprema Carlos Rosenkrantz, decano di quella casa per anziani , erano presenti agli studi, Leandro Vergara, il professore di diritto penale, Daniel Pastor e lo storico Pablo Gerchunoff.

Il 12 giugno Morgenstern e il suo libro saranno all’Università Di Tella e il 13 dello stesso mese a San Andrés.

CONTRO LA MAREA

Federico Morgenstern

Editoriale: Ariel
pagine: 384
Prezzo: $ 25.900

 
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