Madrid porta a spasso i suoi libri

Madrid porta a spasso i suoi libri
Madrid porta a spasso i suoi libri

In Madridnon ti diplomi come libraio senza aver superato il Fiera del librouna prova del fuoco che si accampa nel Parco del Retiro, a cielo aperto, come la quinta stagione dell’anno. Sul posto, con il proprio stand, calore infernale in lotti, ventilatore in mano e litri d’acqua come parte del kit di sopravvivenza, per 17 vivaci giorni l’ecosistema del libro è visto da un’altra prospettiva. Non si tratta più di una conversazione faccia a faccia, quasi intima, con una piccola comunità di lettori nel noto quartiere, ma piuttosto immergiti nella potenza di uno degli eventi culturali emblematici della città.

Eva Orué, la direttrice della fiera, arriva ogni giorno su uno skateboard e segna il tono dinamico di ciò che proseguirà fino al 16 giugno. Il fiume umano di visite è incessante, ma cambia a seconda del tempo e delle fluttuazioni del tempo. Il pomeriggio è ricco di svariati e innumerevoli camminatori, dagli impiegati che escono dal lavoro ai pensionati che approfittano della calma del sole che si ritira.

Al mattino, invece, la commozione degli interessati è, però, più discreta le visite scolastiche includono elenchi di domande che potrebbero benissimo superare gli esami di qualificazione. “Quanti stand ci sono?” chiede un ragazzino, con il quaderno in mano. 358. “Editoriali?” 212. “E le librerie?” 117, di cui 59 specializzati. “E quanto vale quel libro su 365 curiosità calcistiche?”

(Il libraio sospetta che quest’ultima preoccupazione non sia stata inserita dal professore nel questionario e lo conferma quando il ragazzo, sentito il prezzo, tira fuori di tasca i suoi risparmi. Manca un euro, che un amico gli presta. Emozione fuori programma).

Le librerie per la prima volta di questa 83a edizione del Fiera del Libro di Madrid, dedicati al rapporto tra sport e letteratura, sono otto. E in quell’universo, in cui si convive con tutto l’esitazione e l’intensità delle anteprime (Ho fatto la giusta selezione di titoli per questo pubblico così diversificato? Posso far firmare due scrittori contemporaneamente? E cosa facciamo se piove?) Stupisce che tre librerie – ovvero il 37,5% di questo microcosmo – siano progetti di migranti (una coppia venezuelana e due argentini), che partecipano alla fiera castigliana, arrivando da un altro emisfero con sguardi, biblioteche e gusti d’oltreoceano.

Perché vengono scelti i libri per dar loro vita? O meglio, per farne il tuo cuore? “Forse non possiamo capirci, ma possiamo raccontarci”, diceva Ricardo Piglia, e forse dobbiamo cercare lì le radici di ciò che ci porta, lontani da ciò che amiamo, a scegliere questa professione . Tra i libri, la patria non è l’infanzia, come diceva il poeta, ma la letteratura stessa, che ti fa sentire sempre a casa.

 
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