Un inglese e un francese arrivano su un’isola irlandese…, l’enciclopedia di Juan Benet, l’apocalisse di Cormac McCarthy in vignette e altri libri della settimana | Babelia

Un inglese e un francese arrivano su un’isola irlandese…, l’enciclopedia di Juan Benet, l’apocalisse di Cormac McCarthy in vignette e altri libri della settimana | Babelia
Un inglese e un francese arrivano su un’isola irlandese…, l’enciclopedia di Juan Benet, l’apocalisse di Cormac McCarthy in vignette e altri libri della settimana | Babelia

Quando la cosa più terribile che può accadere è incontrare altri esseri umani, sai che non c’è speranza. Un mondo senza umanità – l’altra umanità, quella che fa riferimento alla sensibilità, alla compassione per l’altro – è ciò che Cormac McCarthy riflette in quel romanzo (Strada, 2006) in cui un padre disperato intraprende un viaggio con il figlio alla ricerca di un luogo utopico, lì al sud, dove c’è ancora un po’ di bontà e, forse, l’apocalisse non ha ancora tinto tutto di cenere e natura morta. E se John Hillcoat ha saputo portare quella storia sul grande schermo nel 2009 con Viggo Mortensen come protagonista, ora è il fumettista Manu Larcenet che, nel suo omonimo fumetto Stradadistilla tutto quell’orrore con pochi tratti angoscianti.

Il libro della settimana è La colonia, un romanzo in cui Audrey Magee analizza il modo in cui la presenza di intrusi cambia la vita della gente del posto in modi molto diversi, riflettendo così come la colonizzazione – cambiamo il termine in gentrificazione o turismo, che sono anch’essi validi – sovverte un ordine sociale stabilito . In questo romanzo, un linguista francese e un artista inglese arrivano su una remota isola irlandese con scopi diversi: integrarsi in una comunità isolata, il primo, e difendere la lingua locale, il secondo. Ma entrambi avranno senza dubbio un impatto sulla vita degli isolani.

Un altro titolo degno di nota è Saggio generale, l’autoritratto quasi crudele che ha scritto Milena Busquets. Figlia di uno dei più grandi editori e romanzieri spagnoli, Esther Tusquets, e allo stesso tempo fondatrice di una casa editrice ormai defunta, Busquets ricrea se stessa in un’identità impenitentemente elegante, ma ribalta tutti i cliché in un esercizio letterario di grande scadenza. Inoltre, gli esperti di Babelia hanno rivisto Mille occhi nascondono la notte. 1. La città senza lucein cui Juan Manuel de Prada si distingue con una mastodontica seconda parte Le maschere dell’eroe, che porterà al ricongiungimento con “Fernando Navales, falangista e scrittore fallito, traditore e scalatore, personaggio detestabile, sordido, crudele e, ehm… divertente”, come scrive Nadal Suau nella sua recensione; E Mare calmo e buon viaggioil salvataggio dei racconti della scrittrice americana Bette Howland, che conoscevamo dalla cronaca delle sue esperienze in un istituto psichiatrico a Padiglione 3.

Infine, evidenziamo Il plurale è una lattina. Biografia di Juan Benetil mammut enciclopedia ciò che ha scritto J. Benito Fernández sullo scrittore madrileno; E Sulle sponde del tempodi Fernando Wulff, un magnifico libro che cattura le connessioni culturali tra Oriente e Occidente nell’antichità basato sulle storie dell’imperatore Traiano, ambasciatore cinese della dinastia Han e personaggio della Mahabharata.

La voce della scrittrice acquista una nuova maturità letteraria in questo insolito esercizio di autoritratto consapevole, autoparodico e spesso crudele con se stessa e con gli altri.

Leggi l’intera recensione qui Jordi Gracia.

L’autore presenta la prima puntata di una mastodontica seconda parte de ‘Le Maschere dell’Eroe’, in cui recupera la figura di Fernando Navales, falangista e scrittore fallito, un personaggio tanto spregevole quanto divertente.

Leggi l’intera recensione qui Nadal Suau.

Il fumettista francese rende fedelmente la sensazione soffocante di dolore e di rabbia, di paura primordiale, nel mondo apocalittico e senza umanità descritto nel romanzo dell’autore americano.

Leggi l’intera recensione qui Álvaro Pons.

Lo storico mescola le storie dell’imperatore Traiano, di un ambasciatore cinese della dinastia Han e di un personaggio del “Mahābhārata” per catturare le fruttuose connessioni culturali tra Oriente e Occidente.

Leggi l’intera recensione qui Juan Arnau.

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