Sapevate che le riserve auree della Banca Centrale del Cile sono 32.600 mila volte inferiori a quelle del paese che ne detiene la maggiore quota, gli Stati Uniti?
L’economista Andrés Solimanodirettore del Centro internazionale per la globalizzazione e lo sviluppo, Ciglob, ha analizzato i diversi depositi che alcuni paesi riservano presso le loro banche centrali, riguardo al record storico che il valore dell’oro presenta oggi a 2.400 dollari l’oncia.
“È importante notare che le banche centrali mantengono queste riserve perché i prezzi delle esportazioni potrebbero diminuire, le importazioni potrebbero dover aumentare, ecc. Pertanto, le banche risparmiano e mantengono una determinata quota di valute estere o di attivi internazionali”, ha spiegato lo specialista.
Queste valute sono principalmente in dollari o oro. “Anche se l’oro – ha detto – non riceve interessi perché rimane di per sé un bene di riserva, può subire alcune variabili nel suo prezzo; Quindi il vantaggio monetario di avere asset in oro è fondamentalmente l’apprezzamento del suo prezzo”.
Le cifre detenute da alcune banche centrali sono: 8.150 tonnellate di oro nel caso degli Stati Uniti; Seguono la Francia con 3mila e la Germania con uno stock compreso tra 2mila e 3mila tonnellate. La Russia ne possiede 2.250, mentre la Cina ne riserva 2.300 tonnellate.
Nel caso dell’America Latina, il Messico dispone di 120 tonnellate, il Brasile 130, l’Argentina 60 e il Perù 30. Nel caso del Cile, questa riserva raggiunge appena 0,25 tonnellata, cioè 250 kg. d’oro.
“Colpisce la piccola quantità di riserve auree”, ha detto l’economista, “anche se le riserve totali sono vicine ai 40 miliardi di oro”. A questo proposito, ha indicato che nel paese l’asset preferito è stato il dollaro, per cui nel primo decennio degli anni 2000 è stata effettuata una vendita di oro, preferendo depositare le riserve in buoni del Tesoro nordamericani.
Attualmente, a causa dei vari conflitti bellici che si verificano, nei paesi ad essi associati si è verificata la tendenza a trattenere l’oro. Questo, insieme al congelamento dei beni russi all’estero, ha contribuito a far sì che il prezzo dell’oro raggiungesse livelli record, ha detto Solimano.
Il Cile cresce più della regione continentale
Per quanto riguarda invece lo stato della crescita a livello globale, lo specialista ha sottolineato che la sua forza trainante si concentra su Stati Uniti, Cina e India.
Quest’ultimo è uno di quelli che dovrebbero crescere di più, con un tasso previsto del 6,5%. Nel caso della Cina, invece, si prevede una crescita leggermente inferiore, pari al 5%”. Il motore dell’economia globale è un mix tra la crescita nordamericana e quella cinese-indiana”, ha indicato.
Nel caso dell’America Latina si prevede una crescita modesta, inferiore al 2%. Tuttavia, le proiezioni per il Cile, come nota il FMI, “sono state riviste al rialzo con cifre simili al 2,3% e addirittura al 2,5%, il che dimostra che il paese si sta riprendendo e contraddice il pessimismo che si legge sulla stampa finanziaria o nei giornali. le riunioni dei grandi conglomerati economici”, ha detto Solimano.