José F. Villada di Tiempo de Tango

José F. Villada di Tiempo de Tango
José F. Villada di Tiempo de Tango

José Fernando Villada Alzate, fondatore del bar Tiempo de Tango da Calle del Tango a Manizales, ha parlato questo giovedì con LA PATRIA Radio della sua carriera nell’offerta musicale e culturale della città e della sua intenzione di promuovere il tango a tutte le generazioni. Questo ha detto:

Come è nato Tiempo de Tango?

Tiempo de Tango esiste da 16 anni, ma in realtà viene da anni fa.

È emerso con un programma radiofonico che inizialmente si chiamava Tiempos de Tango, poco più di 20 anni fa. Adesso stiamo facendo il programma su memoria radio, una stazione virtuale, che è una stazione qui in città incentrata sulla musica di ieri. Tango, son cubano, salsa, ballata.

Tango Time è un centro culturale. La nostra idea è quella di ottenere la diffusione del tango e dare spazio anche ad altri artisti con generi musicali diversi.

Siamo su Tango Street e penso che nella cultura, nell’arte e soprattutto nella musica tutti abbiano una partecipazione.

Cerchiamo la conservazione e che questa tradizione rimanga nella nostra città.

A che punto ti sei interessato a questa musica?

Questo ha molto a che fare con la mia famiglia, soprattutto con uno zio. Un ragazzo molto studioso, a cui piaceva molto la musica, era un grande amante della musica.

Ascoltavo tanghi fin da quando ero molto giovane e circa 33 anni fa mi hanno invitato ad un corso e ho trascorso circa 20 giorni in quel corso. Me ne sono andato perché ero troppo pigro, ma sono tornato e sono rimasto.

E poi mi sono lasciato coinvolgere sempre di più e ho finito per fare altre cose, ballare un po’ di balletto, ma poi mi sono concentrato sul tango.

Ho iniziato a collezionare musica, a conoscere un po’ le orchestre, le loro storie, e con il programma ho imparato molto sulla storia del tango, sulle sue orchestre, sui suoi compositori, sui testi. Ecco da dove nasce la voglia di tango.

Vengo dal tango, ma solo dal tango del 1930 o 1925, vengo anche dal nuovo tango, da Piazzolla, da Florín de Osazone, da tutte le grandi orchestre innovatrici.

Quale pensi sia l’importanza di promuovere la conservazione del tango e la diffusione di questo tipo di musica a Manizales?

Dobbiamo parlare più o meno dell’anno 1925, il periodo del boom della nostra regione. Da allora qui si sente il tango.

Penso che dobbiamo continuare ad ascoltare perché Il tango è un genere musicale, poetico, di danza, del popolo e per il popolo, è del popolo, quindi è nostro..

Il tango non è nostro perché lo abbiamo creato qui perché sappiamo che viene dal Río de la Plata, ma abbiamo molto a che fare con quella conservazione e quelle radici che abbiamo perché siamo alpinisti, siamo tutti alpinisti.

Dobbiamo preservarlo, non solo per i testi, per la musica e per la danza, ma per i giovani. Dobbiamo lasciare qualcosa ai ragazzi e possiamo continuare a preservarlo, ma non si può farlo da soli.

Ascolta l’intervista completa qui:

 
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