Il Fondo per l’elettrificazione rurale ha lunghi anni davanti a Santa Fe

La Camera dei Deputati ha completato la sanzione di una nuova estensione del Fondo per l’Elettrificazione Rurale (FER) approvando il progetto avviato dalla Camera dei Senatori e votato due mesi fa dopo una serie di incontri con le autorità dell’EPE, dei fornitori cooperative del servizio elettrico nonché del Ministero dell’Energia e di altri ambiti del Ministero dello Sviluppo Produttivo.

Solo il blocco Somos Vida non ha accompagnato la votazione sul progetto, anche se non ha votato nemmeno contro. Il capo della panchina, Emiliano Peralta, ha precisato che la richiesta di astensione si basa sul fatto che la validità del fondo è sempre stata prorogata di cinque anni e in questa occasione è stata di dodici. Nel frattempo, i 39 deputati rimasti hanno approvato il voto unanime del Senato.

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“Non c’è sviluppo senza energia”, ha sottolineato Dionisio Scarpin, presidente della Commissione Lavori e Servizi Pubblici che si era pronunciata sul progetto che è stato poi validato da altre due commissioni prima di arrivare in sede. “La FER permette a numerosi piccoli centri e zone rurali di accedere ad elettricità di qualità. Avere una buona fornitura di questo servizio è essenziale per gli abitanti di quella zona e per la produzione. L’estensione della FER è essenziale per realizzare lo sviluppo produttivo e gli abitanti delle rurali della nostra provincia Grazie a questa legge, molti piccoli centri e zone rurali possono accedere ad elettricità di qualità, con meno interruzioni e problemi di fornitura”, ha affermato.

Tra i dettagli della legge c’è la proroga del Fondo per 12 anni, che potrà essere applicato nei centri urbani con meno di tremila abitanti privi di energia elettrica, o dove il servizio è carente. Inoltre, la nuova normativa consente all’EPE di destinare risorse alla distribuzione di media tensione, alla gestione degli accordi con i comuni per opere complementari, all’appalto di terzi, all’acquisto di veicoli e alla realizzazione di sistemi di generazione da fonti rinnovabili in aree inospitali.

L’impresa potrà realizzare anche lavori di elettrificazione di lotti comunali a scopo sociale fino a 100mila metri quadrati. “Questo ampliamento della destinazione dei fondi FER rappresenta la soluzione definitiva ai problemi di molte comunità e delle loro imprese produttive, di accesso a un servizio energetico di qualità che permetta il lavoro quotidiano e l’espansione. Senza energia non c’è sviluppo possibile” ha detto Scarpin.

In marzo i funzionari dell’Esecutivo e dell’EPE si sono recati nell’aula del Senato per riferire sulla FER. Credito: Senato provinciale

Precisamente, la norma modifica diversi punti dell’articolo della legge attuale relativo a detto fondo, 6.604 e la cui scadenza era il 4 luglio. Gli articoli riformati sono il 4 e 5, che comprendevano bis e ter, e il 20, che prevede la creazione di quella che era una commissione bicamerale di controllo, alla quale si aggiungono ora funzionari dell’Energia, della Segreteria dei Comuni e della Federazione delle Elettricità. Cooperative.

Oltre alla proroga, il 20% del ricavato resterà nelle mani dell’EPE per acquistare le proprie attrezzature per lavorare nelle zone rurali, realizzare suddivisioni in piccole comunità e un altro 10% per cooperative rurali che forniscono servizi su decine di chilometri di linee elettriche e pochissimi utenti e in caso di temporali hanno difficoltà a ripristinare il servizio.

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Tutti gli utenti EPE possono vedere nella loro fattura il contributo che versano alla FER e che si tratta dell’1,50% dell’importo base della fattura più un importo simile versato dalla Direzione Provinciale, e a questo scopo devono includere uno specifico voce nel rispettivo bilancio; l’importo riscosso dai contributi per migliorie alle opere di elettrificazione rurale nonché dalle soprattasse e dalle multe riscosse in applicazione della legge nonché dai risarcimenti per inadempimenti contrattuali e dalle sanzioni per ritardi nei termini di esecuzione e fornitura di opere e/o di elettrificazione rurale materiali, che vengono applicati e percepiti. Il fondo è costituito anche dagli interessi derivanti dai debiti del Fondo per l’Elettrificazione Rurale nonché da eventuali contributi derivanti da donazioni, lasciti e sussidi.

Nella pagina EPE è evidenziata una voce che informa che i destinatari sono residenti rurali e produttori agricoli situati in zone di elettrificazione rurale obbligatoria (ZERO). Si precisa che prevede la realizzazione di opere infrastrutturali in aree di marcata carenza del servizio al fine di migliorarne la qualità e che raggiunge anche le aree rurali disperse, popolazioni urbane inferiori a 5.000 abitanti.

 
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