Le doline tra le dune hanno interessato gli edifici abusivi

Le doline tra le dune hanno interessato gli edifici abusivi
Le doline tra le dune hanno interessato gli edifici abusivi

La stampa, e in particolare le televisioni, hanno detto quasi tutto riguardo alle foibe, ma senza spiegare il problema di fondo, forse perché i loro giornalisti e redattori non ne sono consapevoli, ed è per questo che in La voce degli avanzi Completiamo l’intervista che Alejandra Valle e Daniel Stingo ci hanno concesso su queste sciocchezze.

Stando così le cose, abbiamo il dovere di comunicare all’opinione pubblica ciò che prevede il quadro normativo urbanistico restrittivo in quella zona del comune di Viña del Mar, per il luogo dei fatti.

Infatti, il grattacielo isolato Euromarina II, interessato da una nuova dolina, una struttura residenziale realizzata da un fondo di investimento privato, di proprietà delle famiglie Cueto e Martínez, concessionarie del casinò di Viña del Mar, in collaborazione con la famiglia Piñera , ricevuto ufficialmente dalla Direzione dei Lavori Municipali (DOM) di quella città il 15/03/2006, situato in via Las Perlas 1855, è stato costruito con un permesso scarsamente concesso, poiché la sua ubicazione corrisponde al zona V3 del Piano Regolatore Comunale (PRC) di Viña del Mar in vigore dal 2002, che, a causa dell’inclinazione della duna, non consente questo tipo di costruzione di grattacieli in detta zona.

Ebbene, questa normativa locale vincolante si riferisce alla suddivisione e alle condizioni edificabili del terreno situato tra Av. Edmundo Eluchans (Camino del Alto Reñaca-Concón) e Calle Las Perlas; e tra quest’ultima e l’Av. Borgoño, rilevando che in questo settore urbano verranno realizzate servitù di larghezza fino a 6 metri per il passaggio delle condotte, a favore del comune di Viña del Mar, che collegheranno le 3 strade nominate. Tali servitù devono essere stabilite e concretizzate nel momento in cui gli investitori sviluppano e/o costruiscono i loro progetti immobiliari.

Questo strumento normativo stabilisce che in tale ambito la superficie minima di proprietà è di 2.000 mq ed una densità elevata di 1.300 abitanti per ettaro, il coefficiente massimo di occupazione del suolo per gli edifici isolati è 0,30 e per quelli sfalsati è 0,60, cioè i professionisti esperti che creato questo PRC, con fondate argomentazioni tecniche ed etiche, ha aumentato questo specifico standard solo per gli edifici a gradini costruiti su questo fragile terreno sabbioso. Per questo motivo questa tipologia di edifici, detti anche a schiera, sono obbligatori se ubicati su terreni con pendenza massima pari o superiore a 29°. Ricordiamo che in questi edifici a gradoni il carico è equamente distribuito sulla duna e quindi in essi non sono presenti doline.

Di questo edificio Euromarina II, quindici anni fa, abbiamo pubblicato sul giornale La nazioneriprodotto in Piattaforma urbanala colonna che può essere vista in this collegamento in cui vennero alla luce alcune situazioni irregolari che alla fine non furono risolte perché le autorità comunali di allora non se ne accorsero, pratica impropria molto ricorrente a livello comunale.

È evidente allora che, trattandosi di Euromarina II un grattacielo isolato, edificato su una pendenza superiore a 35°, la concessione edilizia è viziata, atto amministrativo comunale non invalidabile, come disposto dall’art. Legge Generale di Urbanistica e di Edilizia (LGUC), poiché è trascorso un periodo superiore a quello ivi stabilito, né può essere annullata dai tribunali di giustizia perché prescritta.

Ma sì, i proprietari degli appartamenti di quel fabbricato, che già possiedono titoli di proprietà, per il danno morale ed economico che stanno subendo, potranno esercitare le rispettive azioni legali, chiedendo un giusto risarcimento, contro quel Comune per aver concesso una permesso contrario alla legge e contro il fondo di investimento privato, che ha fatto i suoi lucrosi affari su una duna, pur avendo piena consapevolezza della fragilità di quel terreno sabbioso.

In ogni caso, è chiaro che anche gli altri edifici, interessati anche da precedenti doline nelle dette dune, sono stati costruiti violando la suddetta pendenza nella zona V3 dell’indicato PRC di Viña del Mar, motivo più che sufficiente per le famiglie che non possono vivere nelle loro proprietà, assumere avvocati competenti per difendere i propri interessi legittimi in tribunale.

Questo caso di corruzione immobiliare, tollerato dalla precedente amministrazione comunale di Viña del Mar, non è un caso isolato, come amano sostenere alcuni attori influenti nel nostro Paese. Come esperti in materia, possiamo assicurare che la corruzione, soprattutto quella municipale, si ripete solitamente in tutta la nostra lunga e stretta striscia di terra.

 
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