L’Italia torna con il gol più veloce nella storia degli Europei | Coppa degli Europei Germania 2024

Il mitico muro giallo del Westfalenstadion si è tinto di rosso albanese ed è ancora in fiamme per il fragore dell’inno quando Dimarco ha effettuato una rimessa laterale in uno spazio aperto della propria area. Bajrami è apparso lì, libero da ogni molestia, per segnare il gol più veloce segnato in un campionato europeo dopo 23 secondi. Lo storico e violento destro del fantasista del Sassuolo ha infiammato ulteriormente i 40.000 albanesi che festeggiavano in tribuna la loro superiorità. Hanno seppellito il detto che l’Italia si sente a casa quando gioca in Germania.

2

Gianluigi Donnarumma, Alessandro Bastoni, Federico Dimarco, Riccardo Calafiori, Giovanni Di Lorenzo, Davide Frattesi, Nicolò Barella, Jorginho, Federico Chiesa, Lorenzo Pellegrini, Gianluca Scamacca, Bryan Cristante (Lorenzo Pellegrini, min. 76), Andrea Cambiaso (Federico Chiesa, min. 76), Matteo Darmian (Federico Dimarco, min. 82), Mateo Retegui (Gianluca Scamacca, min. 82) e Michael Folorunsho (Nicolò Barella, min. 91)

1

Thomas Strakosha, Berat Djimsiti, Arlind Ajeti, Elseid Hysaj, Mario Mitaj, Taulant Seferi, Nedim Bajrami, Ylber Ramadani, Jasir Asani, Kristjan Asllani, Armando Broja, Qazim Laçi (Taulant Seferi, min. 67), Arbër Hoxha (Jasir Asani, min.67), Rey Manaj (Armando Broja, min.76) ed Ernest Muçi (Nedim Bajrami, min.86)

Obiettivi
0-1 minuto. 0: Nedim Bajrami. 1-1 minuto. 10: Alessandro Bastoni. 2-1 minuti. 15: Barella

Arbitro Felix Zwayer

Cartellini gialli

Lorenzo Pellegrini (min. 20), Riccardo Calafiori (min. 50), Armando Broja (min. 51), Arbër Hoxha (min. 74)

Il grossolano errore di Dimarco ha messo in piedi l’imballo di questa Italia in costruzione di Luciano Spalletti, infortunatosi con un colpo prematuro, nelle prime ore del mattino. L’allenatore toscano e i suoi ragazzi sono usciti indenni da quella prova che ha messo alla prova le loro capacità. In poco più di un quarto d’ora Bastoni e Barella avevano già aggirato la porta di Bajrami. Il quadro di valutazione non si è mosso oltre. All’Italia è mancata più finezza nelle definizioni per vivere con più calma una prima iniziata con il cuore in bocca.

Il breve soponcio colpì un paio di contromosse albanesi prima che l’Italia ristabilisse l’ordine e rispondesse all’affronto albanese. Anche il pareggio italiano è dovuto ad un innocente regalo del rivale. Dimarco ha servito un calcio d’angolo corto, così Pellegrini ha guantonato un filo teso che Bastoni ha catturato senza marcatura sul secondo palo. Da un rimbalzo è arrivato il gol del bravo Barella, che ha realizzato un tiro al volo estetico con l’esterno della scarpa destra per disegnare una curva a rovescio che Strakhosa non ha potuto che ammirare.

L’Albania non ha avuto il tempo di imporsi ai margini della sua area in quella che veniva percepita come una linea di sei difensori. Né si è mostrato così sfacciatamente come nel breve tempo in cui era in vantaggio in classifica. I suoi tifosi rumorosi hanno continuato a dominare gli spalti, ma i calciatori di Sylvinho sono stati sottomessi dal coraggioso pubblico italiano.

Spalletti aveva chiarito i dubbi che avevano incuriosito la stampa italiana nei giorni precedenti. Alla fine ha giocato con una difesa a quattro, guidata al centro da due difensori centrali mancini dal tocco notevole. Bastoni si è spostato a destra e Calafiori a sinistra. Se il difensore centrale dell’Inter ha lasciato il segno con il gol del pareggio, il giocatore del Bologna conferma perché è stato uno dei migliori giocatori della Serie A in questa stagione. Dotato di un fisico imponente, non è contrario a creare gioco nel campo opposto o a rompere le linee con il suo passo.

spavento finale

L’altra grande incognita che circondava il prossimo rivale della Spagna era se Scamacca avrebbe giocato da solo in attacco o accompagnato. L’attaccante dell’Atalanta è l’ultimo prototipo dei nove alti che si relazionano meglio con la palla che con la porta. È 3-1 in un uno contro uno di tacco e lui lascia movimenti e smarcature che facilitano l’arrivo della seconda linea formata da Chiesa, Pellegrini e Fratesi. Quest’ultimo si è tuffato nel palo.

L’Italia non ha mai speculato con il reddito minimo. Non è nel copione di Spalletti amministrare i vantaggi con i rigori del vecchio calcio. Jorginho e Barella hanno segnato tempi e possesso palla contro un’Albania persa in avventure individuali in fuga. Naturalmente la partita avrebbe potuto concludersi con la stessa sorpresa con cui era iniziata. Al 90′ Donnarumma para con la sua squadra uno contro uno con Manaj. E’ stato l’ultimo grande sfogo dei tifosi albanesi, che hanno salutato con lode i propri nazionali.

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