Legge Basi e pacchetto fiscale: le principali modifiche del Senato che il Governo spera di revocare a Deputati

Legge Basi e pacchetto fiscale: le principali modifiche del Senato che il Governo spera di revocare a Deputati
Legge Basi e pacchetto fiscale: le principali modifiche del Senato che il Governo spera di revocare a Deputati

Il Governo sta lavorando ad un calendario provvisorio affinché la Camera dei Deputati completi il ​​processo legislativo della Legge Base. Prevede la firma del parere della commissione martedì 25 e la seduta di giovedì 27. Queste le principali modifiche introdotte dal Senato.

Proprietà personale

Il governo ha proposto di modificare la soglia a partire dalla quale l’imposta inizierà a essere pagata, insieme a cambiamenti nelle aliquote fiscali. Secondo il progetto, che il partito al potere cercherà di riproporre alla Camera dei deputati, il minimo non imponibile verrebbe aumentato da 27 a 100 milioni di dollari. Al Senato la proposta del Governo ha perso con 37 voti contrari e 35 favorevoli. Proponeva una modifica della soglia a partire dalla quale l’imposta avrebbe cominciato a essere pagata, nonché cambiamenti nelle aliquote.

Il voto negativo della senatrice provinciale Mónica Silva, di Juntos Somos Río Negro, ha finito per far pendere la bilancia dalla parte del “no”. Hanno votato contro anche i 33 senatori dell’UxP, i due di Santa Cruz, Natalia Gadano e José Carambia, e Martín Lousteau. I deputati, tuttavia, possono insistere su modifiche su questo punto con la maggioranza semplice.

imposta sul reddito

Nonostante le modifiche negoziate, il governo ha subito una battuta d’arresto al Senato, che ha respinto categoricamente la reintroduzione di questa tassa. I voti contrari sono stati 41 e quelli favorevoli 31, tra cui i patagonici Pablo Blanco (UCR) e Lucila Crexell (Movimento Popolare Neuquino), accusati di aver negoziato il loro voto in cambio della direzione di un’ambasciata. Il kirchnerismo ha votato prevalentemente contro, ad eccezione di Carolina Moises di Jujuy e Guillermo Andrada di Catamarca.

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Di fronte alle pressioni dei governatori della Patagonia, il governo aveva accettato di incorporare il differenziale del 22% per la Patagonia per zona sfavorevole. Per il resto del Paese, il testo stabiliva che l’imposta sarebbe stata pagata nuovamente a partire dal ricevimento di 1,8 milioni di dollari per i single e di 2,2 milioni di dollari per le persone sposate. Il Governo spera di ribaltare il risultato dei Deputati, che potranno sostituire l’articolo con la maggioranza semplice, cioè la metà più uno dei voti.

Privatizzazioni

La prima versione della legge, di gennaio, includeva 41 aziende pubbliche nella lista delle privatizzazioni. Tuttavia, solo 9 di loro sono arrivati ​​al Senato. Aerolíneas Argentinas, Correo e Radio y Televisión Argentina (RTA) sono state eliminate durante la sessione. Enarsa e Intercargo furono poi oggetto di privatizzazione totale; mentre sono rimaste nell’elenco delle società da concedere o privatizzare Agua y Saneamientos Argentinos (Aysa); Belgrano Cargo e Logistica; Società degli operatori ferroviari (Sofse); e Corredores Viales SA

In questo capitolo il voto è stato pari e la decisione finale è stata presa dalla vicepresidente Victoria Villarruel. Dato che la modifica non ha ottenuto maggioranze speciali, è possibile che i deputati insistano sulla versione originaria e reintroducano tali società nell’elenco delle società da liquidare.

Deregolamentazione statale

Nell’articolo di deregolamentazione amministrativa dello Stato si stabiliva di limitare la capacità dell’Esecutivo nazionale di intervenire in essi e si vietava di sciogliere quelli legati alla cultura. Tra gli altri, gli enti che non possono essere sciolti sono: l’Istituto Nazionale di Tecnologia Agraria (INTA), l’Istituto Nazionale di Tecnologia Industriale (INTI); la Banca Nazionale dei Dati Genetici (BNDG); l’Amministrazione dei Parchi Nazionali (APN); la Commissione Nazionale per l’Energia Atomica (CNEA); e il Servizio Nazionale Salute e Qualità Agroalimentare (SENASA).

Inoltre, è stato mantenuto il paragrafo che garantisce il finanziamento alle organizzazioni incluse nel Piano nazionale per la scienza, la tecnologia e l’innovazione 2030.

Regime di incentivi per i grandi investimenti (RIGI)

Questo capo della legge è stato approvato con 38 voti favorevoli, ma l’ambito dei Grandi Investimenti (RIGI) è stato limitato ai “settori che soddisfano i prerequisiti”. limitandolo all’industria forestale, alle infrastrutture, all’estrazione mineraria, all’energia, alla tecnologia, al turismo, all’acciaio, al petrolio e al gas. Alla Camera dei Deputati si tenterà una nuova modifica.

È importante chiarire che la Camera dei Deputati, quando riceve il progetto modificato, può accettare o respingere le modifiche introdotte durante la votazione al Senato, ma non può recepire nuove modifiche.

 
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