Il forte dollaro globale e la debolezza delle valute emergenti possono avere un impatto sull’Argentina

Il forte dollaro globale e la debolezza delle valute emergenti possono avere un impatto sull’Argentina
Il forte dollaro globale e la debolezza delle valute emergenti possono avere un impatto sull’Argentina

IL Federal Reserve degli Stati Uniti(Fed) ha mantenuto la proiezione di crescita al +2,1% per il 2024, correggendola leggermente al rialzo inflazione (si mantiene al di sopra della fascia obiettivo del 2%). In tale contesto ha mantenuto il tasso di riferimento nell’attuale range 5,25%-5,5%, ma stima un taglio, collocandolo in un range 5%-5,25% a fine 2024.

Ciò continuerebbe a favorire il reddito fisso globale: il tratto breve della curva (duration da 0 a 3 anni) è favorevole per i profili conservativi e il tratto medio (da 3 a 7 anni) per quelli moderati e di crescita, come si può vedere da un Bridge documento.

Per quanto riguarda la visione del mercato, i futures sul tasso di interesse implicito stimato dalla Fed scendono tra uno e due quest’anno, con un primo aggiustamento di un quarto di punto percentuale previsto a novembre, in linea con la stima ufficiale.

Dinamica del dollaro

Lo scenario di tassi elevati per un periodo più lungo del previsto prevede una certa forza del dollaro USA rispetto alle altre valute. L’indice globale del dollaro (DXY) è avanzato del +0,7% nell’ultimo mese fino agli attuali 105,5 punti, accumulando +4,1% su base annua.

La Banca Centrale Europea (BCE) ha deciso di ridurre il tasso di politica monetaria al 4,25% dal precedente 4,5% per la prima volta in due anni dall’inizio del ciclo di rialzi. L’aggiornamento trimestrale delle prospettive economiche è stato corretto al rialzo e, date le prospettive economiche positive, si prevede una maggiore flessibilità monetaria per l’anno. Si prevede che le condizioni monetarie più accomodanti avranno un impatto negativo sull’euro, che si indebolirà a 1,09 euro per dollaro entro la fine dell’anno.

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Infine, nella riunione di giugno, la Banca Centrale d’Inghilterra (BoE) ha deciso di mantenere il tasso di politica monetaria invariato al 5,25%. Secondo il consenso degli analisti, il tasso di interesse chiuderà a fine anno intorno al 4,75%.

America Latina

Seguendo la tendenza, Nell’ultimo mese le valute dei paesi emergenti si sono indebolite a causa del rialzo del dollaro. Si prevede che la “forza relativa” del dollaro sarà mantenuta rispetto a queste valute, che a loro volta affrontano cicli di allentamento della politica monetaria, che indeboliscono i tassi di cambio.

Finora, nel mese di giugno, le valute più colpite sono il peso colombiano (-7,2%), il peso messicano (-6,5%), il real brasiliano (-3,6%) e il peso cileno (-2,4%). In Argentina, il tasso di cambio implicito nelle obbligazioni si è deprezzato nel mese del -1,1%, il che porta il divario con il tasso ufficiale all’attuale 40%.

Le pressioni inflazionistiche continuano ad allentarsi, il che ha portato le principali banche centrali regionali a mantenere un orientamento di politica monetaria più flessibile. Le Banche Centrali del Brasile e del Paraguay hanno mantenuto invariati i tassi di riferimento rispettivamente al 10,5% e al 6%; in Cile è stato ridotto di 25 punti base (pb) al 5,75%. QDa parte argentina, il tasso di riferimento resta all’attuale 40%, dal 100% di inizio anno.


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