Encelado sprigiona gas con un movimento simile a quello di una faglia

Le variazioni osservate nella forza dei getti di vapore che lasciano Encelado potrebbero essere dovute al fatto che le aperture nella sua crosta ghiacciata funzionano in modo simile alla tettonica di scorrimento.

Sulla Terra, questo tipo di tettonica a placche, con un lato che taglia l’altro, corrisponde al movimento di faglia che produce terremoti lungo faglie come quella di San Andreas in California. L’energia richiesta per tale movimento di guasto è notevolmente inferiore a quella richiesta dal meccanismo di apertura/chiusura.

È la scoperta di una nuova ricerca condotta dallo studente laureato del Caltech Alexander Berne, che ha utilizzato modelli geofisici dettagliati per caratterizzare il movimento di queste faglie della striscia di tigre su questa luna di Saturno, e fornisce nuove informazioni sui processi geofisici che controllano l’attività delle colonne .

Al polo sud di Encelado, un gran numero di getti eruttano particelle di ghiaccio da una serie di faglie irregolari lunghe 150 chilometri, note come faglie a strisce di tigre, e questo materiale espulso si coalizza sulla superficie della luna per formare una colonna. Campioni di questo materiale analizzati dalla missione Cassini della NASA suggeriscono che le condizioni chimiche ritenute necessarie per la vita potrebbero esistere nelle profondità dell’oceano sotto la superficie di Encelado.

Comprendere questi e altri fattori (come fino a che punto il materiale del getto rappresenta l’oceano sotterraneo di questa luna, da quanto tempo i getti sono attivi, la topografia della sua calotta glaciale, ecc.) è cruciale per ottenere un quadro dettagliato della sua potenziale abitabilità.

Berne e i suoi colleghi hanno sviluppato un sofisticato modello numerico per simulare il movimento trascorrente lungo le faglie di Encelado. Questi modelli considerano anche il ruolo dell’attrito tra le pareti ghiacciate delle faglie, che rende la deformazione sensibile sia alle sollecitazioni di compressione che tendono a serrare e rilasciare la faglia, sia alle sollecitazioni di taglio che tendono a causare lo scorrimento della faglia. Il modello numerico è in grado di simulare lo scivolamento lungo le strisce della tigre in modo da corrispondere alle variazioni di luminosità dei pennacchi e alle variazioni spaziali della temperatura superficiale, suggerendo che i getti sono effettivamente controllati dal movimento di planata attorno all’orbita di Encelado.

I ricercatori teorizzano che i singoli getti si verificano in corrispondenza di “lacune” sulle faglie: sezioni piegate della faglia che si aprono sotto il movimento trascorrente regionale. Una recente ricerca indipendente del JPL ha esaminato anche la regione della striscia di tigre e ha trovato prove geologiche di separazioni lungo le faglie, situate proprio nella posizione dei getti. “Ora sembra che abbiamo ragioni sia geologiche che geofisiche per sospettare che l’attività dei jet si verifichi nelle zone di separazione lungo le strisce della tigre di Encelado”, afferma Berne in una nota.

 
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