L’influenza è una malattia respiratoria acuta causata dal virus dell’influenza, più grave del comune raffreddore. Sebbene la malattia sia generalmente “autolimitante”, può causare gravi complicazioni come la polmonite, soprattutto negli anziani, nelle persone con malattie croniche, nei bambini, nei neonati e nelle donne incinte (Organizzazione Mondiale della Sanità) [OMS], 2018). L’infezione avviene principalmente attraverso le goccioline di saliva emesse quando si tossisce o si starnutisce. Le mani contaminate possono trasportare il virus al viso, quindi è fondamentale lavarsi spesso le mani e coprire la tosse quando si tossisce (Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie [CDC], 2021). Il periodo di incubazione varia da uno a quattro giorni e può estendersi da uno o due giorni prima dei sintomi a cinque giorni dopo (Ministero della Salute del Cile, 2023).
L’influenza di solito si manifesta improvvisamente con una febbre alta che supera i 38 gradi Celsius, e dura generalmente due o tre giorni, anche se può durare fino a una settimana. I sintomi includono estrema stanchezza, mal di testa, deglutizione dolorosa, tosse, dolori muscolari e articolari e sensibilità alla luce. In alcuni casi possono comparire sintomi di stomaco e otite, più comuni nei bambini. L’influenza può aggravare malattie preesistenti come l’insufficienza cardiaca e il diabete (OMS, 2018). La vaccinazione annuale è la misura più efficace per prevenire l’influenza, soprattutto nei gruppi a rischio come gli anziani, le donne incinte, i neonati e le persone con malattie croniche. Inoltre, è essenziale l’igiene di base, come lavarsi le mani e coprire la tosse. La maggior parte delle persone guarisce con riposo, idratazione e antipiretici, sebbene nei casi più gravi possano essere utilizzati antivirali (CDC, 2021).
L’Istituto di sanità pubblica (ISP) riferisce che nella settimana epidemiologica n. 22 del 2024 sono stati analizzati 5.021 casi di virus respiratori, risultando 2.680 positivi. Di questi, 1.495 erano casi di influenza A, che è il virus più rilevato; e la popolazione più colpita è la fascia di età compresa tra 15 e 54 anni (Istituto di sanità pubblica del Cile, 2024).
Recentemente, il Cile si trova ad affrontare un’ulteriore sfida con la segnalazione di casi del batterio Streptococcus Pyogenes, noto come “batteri killer”; la cui epidemia ha portato a un aumento significativo dei casi, passando da 66 nello stesso periodo dell’anno scorso a 191 quest’anno (Ministero della Salute del Cile, 2023). Sebbene questo batterio faccia parte del normale microbiota di una percentuale compresa tra il 10% e il 15% della popolazione sana, senza causare disagio o sintomi associati, la sua presenza concomitante con un caso di influenza può aggravare significativamente la malattia, che sarà determinata dal ceppo, la possibile sinergia con il virus e le condizioni immunitarie della persona, soprattutto se appartiene a gruppi a rischio come i bambini sotto i cinque anni, gli anziani o le persone immunodepresse. La buona notizia è che questo batterio è altamente sensibile agli antibiotici, consentendo un trattamento facile e sicuro se diagnosticato in tempo (CDC, 2021).
Per controllare questa minaccia sono essenziali la prevenzione attraverso misure igieniche e una consultazione medica tempestiva in caso di sintomi gravi. I sintomi influenzali gravi che richiedono cure mediche immediate includono difficoltà di respirazione, dolore o pressione al petto, vertigini, confusione, vomito grave e febbre alta persistente. Nei bambini, ulteriori segnali di allarme sono respiro rapido, colorazione bluastra della pelle, estrema irritabilità e febbre con eruzione cutanea (Ministero della Salute del Cile, 2023). Con informazioni accurate e azioni preventive possiamo affrontare più efficacemente l’influenza e le sue complicanze, tutelando la nostra salute e quella delle nostre comunità.
Mg. Adrián Núñez González
Mg. Marcela Sirguiado Davis
Insegnanti della carriera infermieristica
Università Autonoma del Cile
Talca
